Le spiagge sono fasce di terra contese dal mare, dove fenomeni erosivi prodotti da onde, maree e correnti (unitamente al trasporto di materiale da parte dei fiumi) depositano elementi molto diversi, dalla ghiaia all’ argilla. La sabbia, però, è il maggiore costituente. Le sue caratteristiche dipendono dal materiale che è stato eroso e deposto e quindi, lungo gli oltre 7.300 km di coste italiane, le differenze tra una spiaggia e l’ altra sono notevoli.
Rosa e nera. Per esempio, la sabbia della spiaggia rosa di Budelli, in Sardegna, ha un origine biologica. Il fondale sabbioso antistante, infatti, è ricoperto da una prateria di poseidonia, pianta marina con lunghe foglie a forma di nastro, sui cui fusti sono presenti concrezioni rosa formate da un organismo unicellulare (Miniacina miniacea) che ha uno scheletro calcareo. Quando questo organismo muore si stacca dall’ alga e viene portato a riva dove dà il colore rosa alla spiaggia. La spiaggia nera dell’ isola di Vulcano, invece, si è formata dall’ erosione e dalla deposizione di materiale vulcanico.