Ponte: Possetti, non c'è cambiamento.
Giovannini: c'è e grande
Botta e risposta tra presidente Comitato vittime e ministro
GENOVA, 14 AGO - "Questi sono stati quattro anni di dolore, di speranza e di illusione, non abbiamo mai provato invece l'orgoglio e la percezione del cambiamento".
Giovannini: c'è e grande
Botta e risposta tra presidente Comitato vittime e ministro
GENOVA, 14 AGO - "Questi sono stati quattro anni di dolore, di speranza e di illusione, non abbiamo mai provato invece l'orgoglio e la percezione del cambiamento".
Lo ha detto Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo delle vittime del Morandi, durante la commemorazione della tragedia nel giorno del quarto anniversario. (fonte ANSA)
"Abbiamo sperato che dopo questa vergogna immensa potesse emergere un senso di rivalsa, ma guardandoci intorno non abbiamo percepito nessun tremore, nessuno stravolgimento. Con la definitiva cessione di Aspi a Cdp si è compiuto un atto che non potremo mai accettare, noi pensiamo che la revoca della concessione fosse l'unica via da percorrere, nessun restyling della società potrà mai cancellare quello che è avvenuto. E i media avrebbero dovuto essere inclementi con Autostrade come lo sono stati con Marco Pantani a cui non fu certo concesso il beneficio del dubbio".
Prima di lei aveva parlato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini che invece ha sostenuto la svolta proprio dopo la tragedia: "La memoria incancellabile di questa disgrazia ha portato il ministero a intraprendere un cambiamento importante e spero duraturo nella sua azione. Abbiamo fatto della sicurezza delle infrastrutture una scelta concreta potenziando la vigilanza sue manutenzioni, definendo altre linee guide rendendo i controlli sempre più severi sui concessionari e i gestori perché gli interventi necessari vengano effettuati tempestivamente anche al prezzo talvolta di disagi temporanei per gli utenti. Siamo arrivati per la prima volta a revocare una concessione autostradale rivedendo regimi squilibrati a sfavore degli interessi pubblici. Abbiamo aumentato le risorse pubbliche per il monitoraggio e la manutenzione anche delle strade secondarie per troppe anni trascurati anche per mancanza di fondi".
"Abbiamo sperato che dopo questa vergogna immensa potesse emergere un senso di rivalsa, ma guardandoci intorno non abbiamo percepito nessun tremore, nessuno stravolgimento. Con la definitiva cessione di Aspi a Cdp si è compiuto un atto che non potremo mai accettare, noi pensiamo che la revoca della concessione fosse l'unica via da percorrere, nessun restyling della società potrà mai cancellare quello che è avvenuto. E i media avrebbero dovuto essere inclementi con Autostrade come lo sono stati con Marco Pantani a cui non fu certo concesso il beneficio del dubbio".
Prima di lei aveva parlato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini che invece ha sostenuto la svolta proprio dopo la tragedia: "La memoria incancellabile di questa disgrazia ha portato il ministero a intraprendere un cambiamento importante e spero duraturo nella sua azione. Abbiamo fatto della sicurezza delle infrastrutture una scelta concreta potenziando la vigilanza sue manutenzioni, definendo altre linee guide rendendo i controlli sempre più severi sui concessionari e i gestori perché gli interventi necessari vengano effettuati tempestivamente anche al prezzo talvolta di disagi temporanei per gli utenti. Siamo arrivati per la prima volta a revocare una concessione autostradale rivedendo regimi squilibrati a sfavore degli interessi pubblici. Abbiamo aumentato le risorse pubbliche per il monitoraggio e la manutenzione anche delle strade secondarie per troppe anni trascurati anche per mancanza di fondi".