La docente ritratta durante la lezione, poi l'immagine diffusa sul social network. Aperto un fascicolo su una quindicina di studenti, la gran parte ragazze alla vigilia dell'esame di maturità
Immortalano la professoressa di Lettere mentre gesticola durante la lezione, tenendo le mani intorno alla bocca come se stringesse un megafono. La foto finisce su Facebook, dove fioccano commenti irripetibili, fino a quando la docente 56enne non se ne accorge e sporge querela. Il fascicolo carico di ipotesi di diffamazione, ingiuria e violazione della privacy è da ieri mattina sulla scrivania del pubblico ministero di turno, al quale toccherà vagliare se vi siano gli estremi per un processo a carico dei quattordici studenti denunciati. Si tratta di allievi di un liceo Brindisi: quasi tutte ragazze, in netta minoranza i maschi. Il magistrato inquirente dovrà anche vagliare se vi siano delle responsabilità a carico di amministratori e legali rappresentanti del social network, che avrebbero forse dovuto oscurare il turpiloquio ai danni della docente.
Il gioco in rete, costato caro alle giovanissime studentesse, si è scatenato qualche settimana fa. Nel pieno della lezione, una delle allieve scatta la foto incriminata in cui la prof viene ritratta con le mani intorno alla bocca. L'immagine fa prima il giro dei cellulari di tutta la scuola, il successo fra gli studenti è tale che qualcuno pensa di pubblicarla sulla propria bacheca di Facebook. Detto fatto. In men che non si dica intorno alla fotografia fioccano commenti di ogni genere, la maggior parte contenenti allusioni a sfondo sessuale. I ragazzini si scatenano per giorni, alle spalle della docente del tutto ignara, le ragazzine si lasciano andare a fantasie sfrenate a danno della prof, della quale viene persino ripetuto un tormentone "la storia non è a compartimenti stagni", affermazione piegata a doppi sensi e allusioni maliziose.
Il gioco dura fino a quando il marito della donna, anche lui insegnante, non si accorge delle foto. Prima di avvertire la moglie, stampa tutte le pagine e gliele mostra. La docente va su tutte le furie e senza indugio si rivolge prima al legale Daniela D'Amuri poi al dirigente scolastico. Alle indagini della procura potrebbero sommarsi infatti, da qui a breve, i provvedimenti disciplinari del consiglio d'istituto a carico delle studentesse. Docenti e dirigente scolastico stanno infatti vagliando quale tipo di provvedimenti adottare per ragazzine terribili, tutte alla vigilia dell'esame di maturità.
Immortalano la professoressa di Lettere mentre gesticola durante la lezione, tenendo le mani intorno alla bocca come se stringesse un megafono. La foto finisce su Facebook, dove fioccano commenti irripetibili, fino a quando la docente 56enne non se ne accorge e sporge querela. Il fascicolo carico di ipotesi di diffamazione, ingiuria e violazione della privacy è da ieri mattina sulla scrivania del pubblico ministero di turno, al quale toccherà vagliare se vi siano gli estremi per un processo a carico dei quattordici studenti denunciati. Si tratta di allievi di un liceo Brindisi: quasi tutte ragazze, in netta minoranza i maschi. Il magistrato inquirente dovrà anche vagliare se vi siano delle responsabilità a carico di amministratori e legali rappresentanti del social network, che avrebbero forse dovuto oscurare il turpiloquio ai danni della docente.
Il gioco in rete, costato caro alle giovanissime studentesse, si è scatenato qualche settimana fa. Nel pieno della lezione, una delle allieve scatta la foto incriminata in cui la prof viene ritratta con le mani intorno alla bocca. L'immagine fa prima il giro dei cellulari di tutta la scuola, il successo fra gli studenti è tale che qualcuno pensa di pubblicarla sulla propria bacheca di Facebook. Detto fatto. In men che non si dica intorno alla fotografia fioccano commenti di ogni genere, la maggior parte contenenti allusioni a sfondo sessuale. I ragazzini si scatenano per giorni, alle spalle della docente del tutto ignara, le ragazzine si lasciano andare a fantasie sfrenate a danno della prof, della quale viene persino ripetuto un tormentone "la storia non è a compartimenti stagni", affermazione piegata a doppi sensi e allusioni maliziose.
Il gioco dura fino a quando il marito della donna, anche lui insegnante, non si accorge delle foto. Prima di avvertire la moglie, stampa tutte le pagine e gliele mostra. La docente va su tutte le furie e senza indugio si rivolge prima al legale Daniela D'Amuri poi al dirigente scolastico. Alle indagini della procura potrebbero sommarsi infatti, da qui a breve, i provvedimenti disciplinari del consiglio d'istituto a carico delle studentesse. Docenti e dirigente scolastico stanno infatti vagliando quale tipo di provvedimenti adottare per ragazzine terribili, tutte alla vigilia dell'esame di maturità.