l primo The Conduit è arrivato su Wii durante l’estate del
2009 e si è lasciato alle spalle un misto di sensazioni molto
contrastanti tra loro. Da un lato si imponeva abbastanza agevolmente
come il miglior first person shooter disponibile fino a quel
momento per la console ammiraglia di Nintendo, dall’altro non si
avvicinava nemmeno lontanamente ad essere quel capolavoro in grado di
rivaleggiare alla pari con i mostri sacri del genere che ci si
aspettava.
Non solo, una realizzazione tecnica di prim’ordine faceva a pugni con
delle scelte stilistiche parecchio discutibili e la perfezione del
sistema di controllo si scontrava con delle applicazioni per nulla
originali, in un titolo controverso che ha spaccato il popolo dei
giocatori a metà tra chi tutto sommato ha consumato i tasti del Wiimote a
furia di eliminare Aracnidi e chi ha trovato il viaggio di Mr. Ford uno
dei tanti sparatutto senza personalità che da tempo abbondano sul
mercato.
Possiamo dire che The Conduit ha pagato il troppo hype
generato dai proclami sbandierati ai quattro venti da High Voltage
Software, l’allora semisconosciuta software house responsabile del
gioco, e gli errori di gioventù degli stessi sviluppatori, incapaci di
sfruttare nel migliore dei modi tutte le potenzialità messe in mostra
nel loro progetto più importante.
Nonostante questo, la discreta accoglienza da parte del pubblico ha
convinto SEGA a rinnovare la partnership con High Voltage per portare su
Wii il secondo capitolo delle avventure di Mr. Ford, dopo le parentesi Iron Man 2 e Tournament of Legends su cui è meglio soprassedere. Inizialmente previsto per Novembre 2010, Conduit 2
ha vissuto una difficile gestazione (ricordiamo che lo scorso Agosto
sono state licenziate 25 persone impegnate sul titolo) e ha subito una
serie di innumerevoli rinvii.
Durante questo lasso di tempo sono stati pubblicati per la home console
Nintendo altri sparatutto molto validi, su tutti quelli targati
Activision come i due Call of Duty (Modern Warfare: Reflex Edition e Black Ops) e GoldenEye 007. Alla fine di Aprile 2011 anche Conduit 2 fa il suo debutto in Europa: riesce a mantenere in famiglia la palma di miglior first person shooter per Wii oppure deve cedere il passo alla concorrenza?
“La guerra è appena iniziata, Mr. Ford”
La Campagna per un giocatore singolo si apre con un breve filmato introduttivo che ricapitola le fasi finali di The Conduit,
durante le quali il protagonista Michael Ford, un ex agente segreto al
servizio degli Stati Uniti che si ritrova suo malgrado coinvolto in una
millenaria guerra tra due fazioni aliene rivali, si salva da fine certa
entrando in un Condotto, il varco che permette di teletrasportarsi da
una località all’altra che da il nome alla saga.
Mr. Ford viene così catapultato senza troppi preamboli su una
piattaforma petrolifera controllata dal Cartello al largo della costa
della Florida e John Adams lo informa che nonostante il suo intervento
non è riuscito a fermare l’invasione degli Aracnidi e che buona parte
della popolazione di Washington D.C. è stata eliminata, inclusa la sua
famiglia.
Figure ed eventi ben noti a chi ha già avuto modo di giocare al primo The Conduit, ma in ogni caso la trama di fondo è perfettamente comprensibile anche da chi si avvicina per la prima volta alla serie con Conduit 2.
Vi basti sapere che il Cartello è una potente organizzazione
governativa capitanata da Adams in combutta con la razza aliena degli
Aracnidi, i cattivi della situazione.
Il nostro obiettivo finale è dunque quello di fermare i loschi intrighi
di Adams una volta per tutte e per riuscire nel compito abbiamo a
disposizione un ricco arsenale di armi e il fondamentale aiuto del DIVA.
Una volta ottenuto il controllo di Mr. Ford si avverte subito la sensazione di estremo feeling con i comandi già provata in The Conduit,
dato che la mappatura è rimasta praticamente invariata. Con lo stick
analogico del nunchuk si muove il personaggio e tramite il puntatore del
Wiimote si gestiscono la visuale e la mira, mentre scuotendo i due
telecomandi si lanciano le granate e si effettua un attacco ravvicinato.
Ai pulsanti sono relegate azioni come correre, saltare, sparare,
ricaricare, cambiare arma, equipaggiare il DIVA e altro.
Come il predecessore, Conduit 2 si rivela davvero molto curato
sotto questo punto di vista dato che si possono assegnare liberamente i
comandi ai vari tasti. Allo stesso modo è possibile regolare a piacere
svariati parametri riguardanti la sensibilità del Wiimote e
personalizzare in maniera pressoché totale l’interfaccia di gioco. E’
anche consentito l’uso del Wii MotionPlus per aumentare la precisione
del telecomando durante i combattimenti corpo a corpo, ma nella pratica
si rivela un’aggiunta inutile dato che il rilevamento dei movimenti
“standard” è già del tutto affidabile. Dimenticatevi gli scontri
all’arma bianca apprezzati in Red Steel 2, qui ci si limita al
solito colpo col calcio dell’arma in uso. Per chi volesse rinunciare
alla funzione di puntamento e giocare in maniera più tradizionale, il
titolo supporta inoltre il Classic Controller (normale o in versione
Pro).
Per quanto riguarda armi e granate, ritorna l’intero arsenale di The Conduit
con alcune gustose aggiunte capaci di portare delle novità anche dal
punto di vista tattico. Ad esempio troviamo un fucile in grado di
sparare attraverso i muri che permette di colpire i bersagli stando
comodamente al riparo e un dispositivo che se caricato d’energia dona
qualche secondo d’invisibilità per aggirare alle spalle interi gruppi di
nemici, più altre sorprese.
Doverosa una menzione al DIVA, il Dispositivo Intelligente di Visione
Alternativa che da sempre accompagna Mr. Ford. Grazie a questo
misterioso “occhio” siamo in costante contatto con il Progenitore
Prometheus, la nostra fondamentale guida, e possiamo scansionare un gran
numero di oggetti in puro stile Metroid Prime per ottenere preziose informazioni, forzare terminali, sbloccare porte e progredire nel gioco.
2009 e si è lasciato alle spalle un misto di sensazioni molto
contrastanti tra loro. Da un lato si imponeva abbastanza agevolmente
come il miglior first person shooter disponibile fino a quel
momento per la console ammiraglia di Nintendo, dall’altro non si
avvicinava nemmeno lontanamente ad essere quel capolavoro in grado di
rivaleggiare alla pari con i mostri sacri del genere che ci si
aspettava.
Non solo, una realizzazione tecnica di prim’ordine faceva a pugni con
delle scelte stilistiche parecchio discutibili e la perfezione del
sistema di controllo si scontrava con delle applicazioni per nulla
originali, in un titolo controverso che ha spaccato il popolo dei
giocatori a metà tra chi tutto sommato ha consumato i tasti del Wiimote a
furia di eliminare Aracnidi e chi ha trovato il viaggio di Mr. Ford uno
dei tanti sparatutto senza personalità che da tempo abbondano sul
mercato.
Possiamo dire che The Conduit ha pagato il troppo hype
generato dai proclami sbandierati ai quattro venti da High Voltage
Software, l’allora semisconosciuta software house responsabile del
gioco, e gli errori di gioventù degli stessi sviluppatori, incapaci di
sfruttare nel migliore dei modi tutte le potenzialità messe in mostra
nel loro progetto più importante.
Nonostante questo, la discreta accoglienza da parte del pubblico ha
convinto SEGA a rinnovare la partnership con High Voltage per portare su
Wii il secondo capitolo delle avventure di Mr. Ford, dopo le parentesi Iron Man 2 e Tournament of Legends su cui è meglio soprassedere. Inizialmente previsto per Novembre 2010, Conduit 2
ha vissuto una difficile gestazione (ricordiamo che lo scorso Agosto
sono state licenziate 25 persone impegnate sul titolo) e ha subito una
serie di innumerevoli rinvii.
Durante questo lasso di tempo sono stati pubblicati per la home console
Nintendo altri sparatutto molto validi, su tutti quelli targati
Activision come i due Call of Duty (Modern Warfare: Reflex Edition e Black Ops) e GoldenEye 007. Alla fine di Aprile 2011 anche Conduit 2 fa il suo debutto in Europa: riesce a mantenere in famiglia la palma di miglior first person shooter per Wii oppure deve cedere il passo alla concorrenza?
“La guerra è appena iniziata, Mr. Ford”
La Campagna per un giocatore singolo si apre con un breve filmato introduttivo che ricapitola le fasi finali di The Conduit,
durante le quali il protagonista Michael Ford, un ex agente segreto al
servizio degli Stati Uniti che si ritrova suo malgrado coinvolto in una
millenaria guerra tra due fazioni aliene rivali, si salva da fine certa
entrando in un Condotto, il varco che permette di teletrasportarsi da
una località all’altra che da il nome alla saga.
Mr. Ford viene così catapultato senza troppi preamboli su una
piattaforma petrolifera controllata dal Cartello al largo della costa
della Florida e John Adams lo informa che nonostante il suo intervento
non è riuscito a fermare l’invasione degli Aracnidi e che buona parte
della popolazione di Washington D.C. è stata eliminata, inclusa la sua
famiglia.
Figure ed eventi ben noti a chi ha già avuto modo di giocare al primo The Conduit, ma in ogni caso la trama di fondo è perfettamente comprensibile anche da chi si avvicina per la prima volta alla serie con Conduit 2.
Vi basti sapere che il Cartello è una potente organizzazione
governativa capitanata da Adams in combutta con la razza aliena degli
Aracnidi, i cattivi della situazione.
Il nostro obiettivo finale è dunque quello di fermare i loschi intrighi
di Adams una volta per tutte e per riuscire nel compito abbiamo a
disposizione un ricco arsenale di armi e il fondamentale aiuto del DIVA.
Una volta ottenuto il controllo di Mr. Ford si avverte subito la sensazione di estremo feeling con i comandi già provata in The Conduit,
dato che la mappatura è rimasta praticamente invariata. Con lo stick
analogico del nunchuk si muove il personaggio e tramite il puntatore del
Wiimote si gestiscono la visuale e la mira, mentre scuotendo i due
telecomandi si lanciano le granate e si effettua un attacco ravvicinato.
Ai pulsanti sono relegate azioni come correre, saltare, sparare,
ricaricare, cambiare arma, equipaggiare il DIVA e altro.
Come il predecessore, Conduit 2 si rivela davvero molto curato
sotto questo punto di vista dato che si possono assegnare liberamente i
comandi ai vari tasti. Allo stesso modo è possibile regolare a piacere
svariati parametri riguardanti la sensibilità del Wiimote e
personalizzare in maniera pressoché totale l’interfaccia di gioco. E’
anche consentito l’uso del Wii MotionPlus per aumentare la precisione
del telecomando durante i combattimenti corpo a corpo, ma nella pratica
si rivela un’aggiunta inutile dato che il rilevamento dei movimenti
“standard” è già del tutto affidabile. Dimenticatevi gli scontri
all’arma bianca apprezzati in Red Steel 2, qui ci si limita al
solito colpo col calcio dell’arma in uso. Per chi volesse rinunciare
alla funzione di puntamento e giocare in maniera più tradizionale, il
titolo supporta inoltre il Classic Controller (normale o in versione
Pro).
Per quanto riguarda armi e granate, ritorna l’intero arsenale di The Conduit
con alcune gustose aggiunte capaci di portare delle novità anche dal
punto di vista tattico. Ad esempio troviamo un fucile in grado di
sparare attraverso i muri che permette di colpire i bersagli stando
comodamente al riparo e un dispositivo che se caricato d’energia dona
qualche secondo d’invisibilità per aggirare alle spalle interi gruppi di
nemici, più altre sorprese.
Doverosa una menzione al DIVA, il Dispositivo Intelligente di Visione
Alternativa che da sempre accompagna Mr. Ford. Grazie a questo
misterioso “occhio” siamo in costante contatto con il Progenitore
Prometheus, la nostra fondamentale guida, e possiamo scansionare un gran
numero di oggetti in puro stile Metroid Prime per ottenere preziose informazioni, forzare terminali, sbloccare porte e progredire nel gioco.