Netflix ha apportato importanti modifiche ai suoi piani di abbonamento in Italia, eliminando il piano Base, che permetteva di accedere al catalogo senza pubblicità e di scaricare contenuti per la visione offline al costo di 7,99€ al mese.
Questa decisione mira a incoraggiare gli utenti a passare al piano "Con Pubblicità", offrendo a Netflix un duplice vantaggio. In primo luogo, il prezzo di 5,49€ al mese, unito agli introiti generati dalla pubblicità, genera profitti superiori rispetto ai 7,99€ del piano Base senza pubblicità. Inoltre, coloro che desiderano continuare a usufruire del download offline dovranno ora optare per l'abbonamento Standard a 12,99€, il quale rappresenta un ulteriore aumento dei profitti per l'azienda.
Questa mossa, sebbene strategica dal punto di vista aziendale, ha suscitato reazioni negative tra gli utenti. I recenti aumenti dei costi dei servizi e le restrizioni sulla condivisione delle password stanno rendendo gli abbonamenti "insostenibili", portando le persone a fare scelte oculate sui servizi a cui desiderano sottoscriversi.
Anche Disney+ ha adottato un modello di business simile, introducendo piani con pubblicità e annunciando aumenti dei costi a partire da novembre. Nel frattempo, entrambe le piattaforme stanno lavorando su metodi per limitare la condivisione delle password.
Le cattive notizie non si fermano qui: negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito, il costo dell'abbonamento Netflix ha subito ulteriori aumenti, e non è escluso che possa verificarsi una ristrutturazione simile anche in Italia.
Attualmente, in Italia sono disponibili tre piani di abbonamento:
Con l'eliminazione del piano Basic, la principale variazione potrebbe riguardare l'abbonamento Premium, che potrebbe aumentare da 17,99€ a 19,99€, seguendo l'esempio della Francia.
Nel frattempo, il Wall Street Journal ha riportato un aumento degli abbonati a Netflix, con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente e un totale di 247 milioni di utenti, nonostante le lamentele riguardo agli aumenti dei costi.
Questa decisione mira a incoraggiare gli utenti a passare al piano "Con Pubblicità", offrendo a Netflix un duplice vantaggio. In primo luogo, il prezzo di 5,49€ al mese, unito agli introiti generati dalla pubblicità, genera profitti superiori rispetto ai 7,99€ del piano Base senza pubblicità. Inoltre, coloro che desiderano continuare a usufruire del download offline dovranno ora optare per l'abbonamento Standard a 12,99€, il quale rappresenta un ulteriore aumento dei profitti per l'azienda.
Questa mossa, sebbene strategica dal punto di vista aziendale, ha suscitato reazioni negative tra gli utenti. I recenti aumenti dei costi dei servizi e le restrizioni sulla condivisione delle password stanno rendendo gli abbonamenti "insostenibili", portando le persone a fare scelte oculate sui servizi a cui desiderano sottoscriversi.
Anche Disney+ ha adottato un modello di business simile, introducendo piani con pubblicità e annunciando aumenti dei costi a partire da novembre. Nel frattempo, entrambe le piattaforme stanno lavorando su metodi per limitare la condivisione delle password.
Le cattive notizie non si fermano qui: negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito, il costo dell'abbonamento Netflix ha subito ulteriori aumenti, e non è escluso che possa verificarsi una ristrutturazione simile anche in Italia.
Attualmente, in Italia sono disponibili tre piani di abbonamento:
- Standard con pubblicità: 5,49€ al mese.
- Standard: 12,99€ al mese.
- Premium: 17,99€ al mese.
Con l'eliminazione del piano Basic, la principale variazione potrebbe riguardare l'abbonamento Premium, che potrebbe aumentare da 17,99€ a 19,99€, seguendo l'esempio della Francia.
Nel frattempo, il Wall Street Journal ha riportato un aumento degli abbonati a Netflix, con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente e un totale di 247 milioni di utenti, nonostante le lamentele riguardo agli aumenti dei costi.