Aperta la caccia al pass per provare il nuovo servizio di BigG. Che sembra volersi far desiderare e per le troppe richieste per il momento blocca il meccanismo di adesione
Su Twitter in particolare, e sui social network in genere, impazza la ricerca di inviti per il nuovo servizio in prova di Mountain View: Google . Una domanda che ricorda da vicino l'attesa creata da Google Wave e che ha determinato un'iniziale improvvisa alta diffusione di inviti e il conseguente blocco da parte di BigG.
A causare l'intoppo voluto nella diffusione del nuovo prodotto, la decisione di Mountain View di implementare il circuito in maniera molto graduale in modo - spiega il Googler Bradley Horowitz - da testare il prodotto e ottenere il maggior numero di feedback possibile prima del lancio ufficiale.
Come al solito il meccanismo adottato è quello degli inviti a cascata: Mountain View li invia a primi betatester, che ne hanno a disposizione un numero compreso tra 10 e 15 per creare il proprio circuito sociale e così via.
Nel caso di Google , tuttavia, questo meccanismo è mascherato: basta mandare un messaggio attraverso il servizio ad un utente non registrato di cui si ha l'indirizzo email. Nel messaggio apparirà un link "per saperne di più" attraverso cui ci si potrà iscrivere al servizio in prova.
Stavolta, poi, non vi è un limite di inviti per singolo utente ma limiti di inviti attivabili ogni ora e ogni giorno, tanto che al momento gli inviti appaiono bloccati.
Ad ufficializzare l'interruzione del meccanismo di adesione è però ora Vic Gundotra, vice presidente della divisione social di Google: "Abbiamo interrotto il meccanismo di inviti durante la notte: la domanda è incredibile, ma vogliamo fare tutto con molta attenzione, in maniera controllata".
Su Twitter in particolare, e sui social network in genere, impazza la ricerca di inviti per il nuovo servizio in prova di Mountain View: Google . Una domanda che ricorda da vicino l'attesa creata da Google Wave e che ha determinato un'iniziale improvvisa alta diffusione di inviti e il conseguente blocco da parte di BigG.
A causare l'intoppo voluto nella diffusione del nuovo prodotto, la decisione di Mountain View di implementare il circuito in maniera molto graduale in modo - spiega il Googler Bradley Horowitz - da testare il prodotto e ottenere il maggior numero di feedback possibile prima del lancio ufficiale.
Come al solito il meccanismo adottato è quello degli inviti a cascata: Mountain View li invia a primi betatester, che ne hanno a disposizione un numero compreso tra 10 e 15 per creare il proprio circuito sociale e così via.
Nel caso di Google , tuttavia, questo meccanismo è mascherato: basta mandare un messaggio attraverso il servizio ad un utente non registrato di cui si ha l'indirizzo email. Nel messaggio apparirà un link "per saperne di più" attraverso cui ci si potrà iscrivere al servizio in prova.
Stavolta, poi, non vi è un limite di inviti per singolo utente ma limiti di inviti attivabili ogni ora e ogni giorno, tanto che al momento gli inviti appaiono bloccati.
Ad ufficializzare l'interruzione del meccanismo di adesione è però ora Vic Gundotra, vice presidente della divisione social di Google: "Abbiamo interrotto il meccanismo di inviti durante la notte: la domanda è incredibile, ma vogliamo fare tutto con molta attenzione, in maniera controllata".