Morire di anoressia - Una 15enne si butta dall'ottavo piano
L'anoressia è la vita che abbandona lentamente il tuo corpo, senza fare eccessivo rumore, almeno all'inizio, e senza che tu te ne possa rendere davvero conto, fino a quando non è troppo tardi». È la testimonianza di una giovane donna, colpita dalla malattia, che descrive esattamente ciò che, probabilmente, ha sopraffatto una ragazzina di 15 anni che ieri mattina si è lasciata cadere nel vuoto dall’ottavo piano di un condominio del quartiere Buon Pastore.
Sarebbe stata infatti l’anoressia a spingerla al gesto estremo, nonostante la vita le avesse dato sempre soddisfazioni: da una famiglia che la circondava di ogni affetto, al profitto scolastico in una scuola media superiore della città che l’aveva vista da poco promossa a pieni voti. Un unico grande e grave problema per una ragazzina appena adolescente: il cibo e la difficoltà di rapportarsi con esso, fino alla malattia che negli stadi più gravi può portare con sè anche la depressione, tanto da impedire al cervello di trovare la forza di uscirne in tempo, in tempo prima di morire. Non ce l’ha fatta dunque la quindicenne che ieri alle 9 è uscita dall’appartamento dove viveva con la famiglia, è salita all’ultimo piano e s’è lasciata cadere nel vuoto. Pochi istanti dopo l’allarme al 118 e al 112. Ma quando l’ambulanza di Modena soccorso è arrivata sul posto, per lei non c’era più nulla da fare. I medici hanno potuto solo constatarne il decesso insieme con i carabinieri del radiomobile che hanno poi avvertito i famigliari, in quel momento al lavoro.
La tragedia di questa ragazzina appena adolescente, ripropone in termini ancora più tragici il problema legato ai disturbi alimentari, una vera e propria malattia con casi in costante aumento negli ultimi anni, tanto da indurre l’Ausl di Modena ad attivare già dal 2008 un equipe per i disturbi del comportamento alimentare, che ha sede al Nuovo Ospedale S.Agostino-Estense di Baggiovara. Ne fanno parte medici e nutrizionisti dell’ospedale e del dipartimento di salute mentale. Il team si riunisce una volta alla settimana, esamina i casi dei pazienti, effettua la diagnosi e propone il programma terapeutico interdisciplinare. In questo modo fino a oggi sono stati presi in carico circa 70 casi all’anno.
Come riportato in un rapporto scientifico dell’Usl, solo nel territorio di Modena si contano 200 nuovi casi all’anno tra anoressia e bulimia, eccesso compulsivo di cibo, e altri disturbi alimentari. Anoressia e bulimia colpiscono soprattutto le femmine e, mentre si abbassa l’eta’ dei colpiti, tra i maschi spunta una nuova forma di patologia, la “vigoressia”, legata all’eccessiva preoccupazione per l’aspetto del proprio corpo.
In provincia di Modena l’Ausl stima circa 110-180 casi di anoressia nervosa, 350-800 casi di bulimia nervosa, e fra i 500 e i 2.000 casi di forme intermedie.
A questi casi si deve aggiungere il fenomeno raro ma in aumento fra i maschi che è - come detto - la vigoressia. Si tratta di un atteggiamento che può assumere connotati patologici, portando a un’alimentazione scorretta, all’assunzione inadeguata di integratori e al conseguente manifestarsi di seri problemi di salute.
In generale, comunque, la frequenza di questi disturbi tende a crescere colpendo maggiormente pazienti donne e ragazze (ma anche maschi, e in forma più grave), con incidenza maggiore nella fascia di età fra i 14 e i 25 anni. Succede però anche che ad esserne vittime siano pure soggetti più piccoli o viceversa anziani, con casi di comparsa anche verso i 60 anni. Oltre a causare grande sofferenza e gravi difficoltà per le famiglie, la patologia porta quasi sempre a complicanze, fino al decesso che può accadere nel 4-18% dei casi.
