Antonietta Di Martino, finanziere di 33 anni.
Da Antonietta Di Martino ad Antonietta Di Martino: da Osaka 2007 a Daegu 2011. L’atletica italiana, a distanza di quattro anni, torna su un podio iridato grazie alla donna dei miracoli. La 33enne cavese, la più piccola e la più anziana tra le dodici finaliste, conquista un bronzo che vale tanto, tantissimo. L’azzurra, dopo una carriera infinita e contraddistinta da mille infortuni, è ancora tra le grandi del mondo. Resta lassù al termine di una gara meravigliosa e difficile: le medaglie finiscono al collo di tre regine, quelle pronosticate alla vigilia. L’oro, con 2.03, è della russa Anna Chicherova, splendido fenicottero, la migliore di tutta la stagione. L’argento, con la stessa misura, è della croata Blanka Vlasic, una dominatrice, più forte degli acciacchi che l’hanno accompagnata negli ultimi mesi. La terza medaglia è, appunto, di Antonietta. Dopo il 2.04 e il titolo europeo indoor di quest’inverno, per lei è una consacrazione.
La russa Anna Chicherova, medaglia d'oro.
LA GARA — La finale è un’ora e mezza di fuoco. Sono dodici in lizza e tutte superano l’1.89 della quota d’ingresso. Dopo l’1.93 restano in dieci e dopo l’1.97 (misura tostissima) in cinque. Antonietta, fin lì, è perfetta. Veloce, dinamica, aggressiva sull’asticella, pulita. Solo in tre sono avanzate senza errori: oltre a lei, Chicherova e Vlasic, appunto. Nel gruppo sono rimaste però altre due pericolose russe: Elena Slesarenko (un nullo a 1.93) e Svetlana Shkolina (due alla stessa misura). Si va a due metri. Antonietta, nei suoi tentativi, è continuamentente disturbata. Mentre sta per approcciare il primo, è interrotta da una partenza: sale troppo poco allo stacco e arriva il primo errore. La Chicerova è la sola a farcela subito. Prima del secondo Antonietta deva aspettare una premiazione. E il nullo ha la stessa matrice. Ora è la Vlasic ad andare oltre la misura. L’azzurra è in pedana per la terza prova e c’è un’altra premiazione. Forse accumula la rabbia e l’adrenalina giusta. Sta di fatto che stavolta è perfetta, grandiosa. Sono i duecento centimetri che valgono la medaglia. Slesarenko e Shkolina, infatti, si arrendono. La curva azzurra, con il marito-allenatore Massimo Di Matteo in primis, esplode. Per l’azzurra è la dodicesima gara della carriera oltre il muro. Si va a 2.03. La Di Martino è di nuovo interrotta: c’è il via dei 1500. E al primo tentativo va addirittura dritta. Al secondo sfiora l’impresa, al terzo non ha più energie. Chicherova (alla prima) e Vlasic (alla seconda) vanno avanti. Si fermeranno entrambe a 2.05. Per la Di Martino e per il movimento tricolore va benissimo così.