La squadra di Conte vince al Franchi grazie ad una rete del centravanti a inizio ripresa. Gara poco spettacolare, la difesa degli ospiti non ha concesso quasi nulla, mentre in avanti la Vecchia Signora ha prodotto pochino, nonostante un Pirlo ancora ispirato in regia.
Due partite, due vittorie. La Juventus questo campionato l'ha iniziato bene. Però se i tre punti contro il Parma erano arrivati come conseguenza di un partitone, quelli con il Siena, in Toscana, arrivano al termine di una partitina. La squadra di Conte mostra la versione minimalista, al Franchi. Un'occasione nitida, un gol. Pesante. Da centravanti di razza, di un centravanti di razza, Matri. I tifosi della Vecchia Signora stavolta non hanno avuto, per nulla, di che spellarsi le mani dagli applausi, però possono essere confortati dalla solidità difensiva della loro squadra, che, complice un attacco asfittico di un Siena altrimenti convincente, ma che davanti sembra non avere un uomo gol da garanzia salvezza, non ha concesso proprio niente. Altra conferma: Pirlo. Sta bene di testa e di gambe. E con Marchisio si intende alla grande, nonostante qualche critico in precampionato storcesse il naso, analizzando le caratteristiche propositive dei centrocampisti centrali bianconeri. Fasce e attacco sono invece da ricalibrare. Come movimenti e forse come interpreti.
SIENA SOLIDO — Nel primo tempo la Juve delude. Opposta al Siena, forse le sembra di specchiarsi. E l'immagine riflessa è migliore, per quanto simile, rispetto a quella originale. Al di là della maglia della Vecchia Signora,:per l'occasione rosa, e non bianconera come quella degli avversari. Perchè per il resto il 4-4-2 è il solito, e conta relativamente che quello della Juve faccia più chic chiamarlo 4-2-4. In mezzo, in entrambe le metà campo, c'è un regista che detta, e bene, i tempi. Pirlo fa un figurone, D'Agostino lo emula. Accanto a loro Marchisio e Gazzi offrono dinamismo. La differenza la fanno le fasce. Mannini mette spesso e volentieri il turbo, Brienza ha tecnica invidiabile, e così Pepe e Giaccherini non escono bene dal confronto indiretto. E poi davanti gli attaccanti, da una parte e dall'altra, non si "pigliano". Nel senso che la coppia Matri-Vucinic, che già aveva lasciato a desiderare, come intesa, in precampionato, non funziona. Il montenegrino giocando centrale sembra un po' ingabbiato, Matri si trova un altro centravanti tra i piedi e invece fatica a venire incontro per combinare con i centrocampisti centrali, quando si inseriscono. E non è che Gonzalez dall'altra parte assista più di tanto un Calaiò generoso, ma lento, che fa sembrare Barzagli, ancora preferito a Bonucci da Conte, un allievo di Bolt. All'intervallo è 0-0. Al Siena può andar bene così: ha concesso un mezzo tiro di sinistro a Pirlo e niente di più. Per la Juve il bilancio invece è in passivo, nonostante il pari.
GOL DI MATRI — Alla prima occasione, a inizio ripresa, la Juve passa in vantaggio. Con grande cinismo. Ma anche con una grande azione. Iniziata da Pepe, proseguita da Giaccherini, rifinita da Vucinic con un assist per Matri, che con la porta spalancata non si lascia pregare e mette dentro il decimo gol per la Juve della sua carriera, il primo in questa stagione. A Conte però la combinazione gol delle punte non basta, e richiama Vucinic in panchina: dentro Vidal a fare il guastatore, senza una posizione definita, di sicuro dietro a Matri, ora unico padrone del fronte d'attacco. La Juve non incanta, ma controlla la partita. Fa possesso palla, tenendola lontana dalle parti di Buffon, che davanti a lui ha perso Chiellini, per indolenzimenti muscolari. Il Siena, costretto a fare la partita, mostra i suoi limiti offensivi. Entra Larrondo, per un Gonzalez invisibile. Ma le occasioni continuano a latirare. C'è una traversa di Calaiò che però non vale: per qualche centimetro iera n fuorigioco. Null'altro. La Juve costeggia la partita e la porta a casa. La scorsa stagione non succedeva mai.
Fonte:La Gazzetta Dello Sport!
Due partite, due vittorie. La Juventus questo campionato l'ha iniziato bene. Però se i tre punti contro il Parma erano arrivati come conseguenza di un partitone, quelli con il Siena, in Toscana, arrivano al termine di una partitina. La squadra di Conte mostra la versione minimalista, al Franchi. Un'occasione nitida, un gol. Pesante. Da centravanti di razza, di un centravanti di razza, Matri. I tifosi della Vecchia Signora stavolta non hanno avuto, per nulla, di che spellarsi le mani dagli applausi, però possono essere confortati dalla solidità difensiva della loro squadra, che, complice un attacco asfittico di un Siena altrimenti convincente, ma che davanti sembra non avere un uomo gol da garanzia salvezza, non ha concesso proprio niente. Altra conferma: Pirlo. Sta bene di testa e di gambe. E con Marchisio si intende alla grande, nonostante qualche critico in precampionato storcesse il naso, analizzando le caratteristiche propositive dei centrocampisti centrali bianconeri. Fasce e attacco sono invece da ricalibrare. Come movimenti e forse come interpreti.
SIENA SOLIDO — Nel primo tempo la Juve delude. Opposta al Siena, forse le sembra di specchiarsi. E l'immagine riflessa è migliore, per quanto simile, rispetto a quella originale. Al di là della maglia della Vecchia Signora,:per l'occasione rosa, e non bianconera come quella degli avversari. Perchè per il resto il 4-4-2 è il solito, e conta relativamente che quello della Juve faccia più chic chiamarlo 4-2-4. In mezzo, in entrambe le metà campo, c'è un regista che detta, e bene, i tempi. Pirlo fa un figurone, D'Agostino lo emula. Accanto a loro Marchisio e Gazzi offrono dinamismo. La differenza la fanno le fasce. Mannini mette spesso e volentieri il turbo, Brienza ha tecnica invidiabile, e così Pepe e Giaccherini non escono bene dal confronto indiretto. E poi davanti gli attaccanti, da una parte e dall'altra, non si "pigliano". Nel senso che la coppia Matri-Vucinic, che già aveva lasciato a desiderare, come intesa, in precampionato, non funziona. Il montenegrino giocando centrale sembra un po' ingabbiato, Matri si trova un altro centravanti tra i piedi e invece fatica a venire incontro per combinare con i centrocampisti centrali, quando si inseriscono. E non è che Gonzalez dall'altra parte assista più di tanto un Calaiò generoso, ma lento, che fa sembrare Barzagli, ancora preferito a Bonucci da Conte, un allievo di Bolt. All'intervallo è 0-0. Al Siena può andar bene così: ha concesso un mezzo tiro di sinistro a Pirlo e niente di più. Per la Juve il bilancio invece è in passivo, nonostante il pari.
GOL DI MATRI — Alla prima occasione, a inizio ripresa, la Juve passa in vantaggio. Con grande cinismo. Ma anche con una grande azione. Iniziata da Pepe, proseguita da Giaccherini, rifinita da Vucinic con un assist per Matri, che con la porta spalancata non si lascia pregare e mette dentro il decimo gol per la Juve della sua carriera, il primo in questa stagione. A Conte però la combinazione gol delle punte non basta, e richiama Vucinic in panchina: dentro Vidal a fare il guastatore, senza una posizione definita, di sicuro dietro a Matri, ora unico padrone del fronte d'attacco. La Juve non incanta, ma controlla la partita. Fa possesso palla, tenendola lontana dalle parti di Buffon, che davanti a lui ha perso Chiellini, per indolenzimenti muscolari. Il Siena, costretto a fare la partita, mostra i suoi limiti offensivi. Entra Larrondo, per un Gonzalez invisibile. Ma le occasioni continuano a latirare. C'è una traversa di Calaiò che però non vale: per qualche centimetro iera n fuorigioco. Null'altro. La Juve costeggia la partita e la porta a casa. La scorsa stagione non succedeva mai.
Fonte:La Gazzetta Dello Sport!