La squadra giallorossa si riprende l'Olimpico, grazie al 3-1 contro i bergamaschi. Sblocca il risultato Bojan e raddoppia Osvaldo. L'Atalanta cerca di riaprire il match con Denis, ma Simplicio firma il terzo gol e chiude la partita.
L’Olimpico esulta e Luis Enrique sorride. Nell'anticipo della sesta giornata, la Roma vince 3-1 contro un'Atalanta che non è certo stata a guardare e che incassa la prima sconfitta stagionale. La partita consacra il gioco del tecnico giallorosso: attacco e brio è la formula che lo spagnolo non intende mollare. Più di una consacrazione, se si pensa che a sbloccare il risultato è stato l’attaccante Bojan, da lui tanto voluto. Un sinistro incrociato al 20’, un grande gol. Il primo con la maglia della Roma. Arrivato da Barcellona, il ragazzo classe 1990 è stato una scommessa fatta e per ora vinta da Luis Enrique. Forse per questo, dopo il gol, l’allenatore – di solito più compassato - si è lasciato andare a un'insolita esultanza. Probabilmente è anche lo sfogo di chi non vedeva l’ora di trovare una Roma così, la sua Roma. Di certo la più bella dall’inizio del campionato.
Dal primo minuto Luis Enrique ha voluto in campo Bojan, a dare man forte in attacco alla coppia Totti-Osvaldo, e anche Simplicio che a centrocampo ha vinto il ballottaggio con Pizzarro. L’Atalanta scende in campo con il 4-4-1-1, con l’attacco nelle mani di Denis. Solo nel secondo tempo entrerà Gabbiadini, al posto di Moralez, per avere due punte.
Il raddoppio giallorosso, al 31’, arriva con Osvaldo, che aveva debuttato in Serie A proprio con la maglia dell’Atalanta. L’argentino segna il suo terzo gol di fila e si rivela una conferma e una continuità. Per la Roma e per il pubblico. Alla vigilia del match Luis Enrique aveva fatto un appello ai tifosi: “la squadra ha bisogno di voi”. Loro, a dir la verità, aspettavano una reazione. E oggi è arrivata. Una Roma che corre, dimostra freschezza fisica, è veloce, convince, vince. E si riprende, in un soffio, l’intero Olimpico. Nel secondo tempo, la Roma deve fare a meno del capitano che – dopo una buona prestazione in campo – deve uscire per un problema muscolare al flessore della coscia destra.
Colantuono non ha nulla da recriminare ai suoi. L’Atalanta è aggressiva e fa la sua partita, di fronte ad una Roma difficile da contrastare. Non manca l’orgoglio, la forza di una squadra che oggi potrebbe vedere il suo nome in vetta alla classica, se non fosse per quei sei punti di penalizzazione arrivati quest’estate con l’inchiesta sul calcio scommesse. La squadra bergamasca non si tira mai indietro, non molla e pochi minuti dopo la ripresa cerca di riaprire la partita con il gol di Denis. Insomma, l’undici di Colantuono cerca in tutti i modi di rovinare la serata giallorossa. Ma non ci riesce. E a dieci minuti dal triplice fischio arriva anche il terzo gol della Roma, grazie ad un pallonetto di Simplicio. L'Olimpico esulta e Luis Enrique sorride.
L’Olimpico esulta e Luis Enrique sorride. Nell'anticipo della sesta giornata, la Roma vince 3-1 contro un'Atalanta che non è certo stata a guardare e che incassa la prima sconfitta stagionale. La partita consacra il gioco del tecnico giallorosso: attacco e brio è la formula che lo spagnolo non intende mollare. Più di una consacrazione, se si pensa che a sbloccare il risultato è stato l’attaccante Bojan, da lui tanto voluto. Un sinistro incrociato al 20’, un grande gol. Il primo con la maglia della Roma. Arrivato da Barcellona, il ragazzo classe 1990 è stato una scommessa fatta e per ora vinta da Luis Enrique. Forse per questo, dopo il gol, l’allenatore – di solito più compassato - si è lasciato andare a un'insolita esultanza. Probabilmente è anche lo sfogo di chi non vedeva l’ora di trovare una Roma così, la sua Roma. Di certo la più bella dall’inizio del campionato.
Dal primo minuto Luis Enrique ha voluto in campo Bojan, a dare man forte in attacco alla coppia Totti-Osvaldo, e anche Simplicio che a centrocampo ha vinto il ballottaggio con Pizzarro. L’Atalanta scende in campo con il 4-4-1-1, con l’attacco nelle mani di Denis. Solo nel secondo tempo entrerà Gabbiadini, al posto di Moralez, per avere due punte.
Il raddoppio giallorosso, al 31’, arriva con Osvaldo, che aveva debuttato in Serie A proprio con la maglia dell’Atalanta. L’argentino segna il suo terzo gol di fila e si rivela una conferma e una continuità. Per la Roma e per il pubblico. Alla vigilia del match Luis Enrique aveva fatto un appello ai tifosi: “la squadra ha bisogno di voi”. Loro, a dir la verità, aspettavano una reazione. E oggi è arrivata. Una Roma che corre, dimostra freschezza fisica, è veloce, convince, vince. E si riprende, in un soffio, l’intero Olimpico. Nel secondo tempo, la Roma deve fare a meno del capitano che – dopo una buona prestazione in campo – deve uscire per un problema muscolare al flessore della coscia destra.
Colantuono non ha nulla da recriminare ai suoi. L’Atalanta è aggressiva e fa la sua partita, di fronte ad una Roma difficile da contrastare. Non manca l’orgoglio, la forza di una squadra che oggi potrebbe vedere il suo nome in vetta alla classica, se non fosse per quei sei punti di penalizzazione arrivati quest’estate con l’inchiesta sul calcio scommesse. La squadra bergamasca non si tira mai indietro, non molla e pochi minuti dopo la ripresa cerca di riaprire la partita con il gol di Denis. Insomma, l’undici di Colantuono cerca in tutti i modi di rovinare la serata giallorossa. Ma non ci riesce. E a dieci minuti dal triplice fischio arriva anche il terzo gol della Roma, grazie ad un pallonetto di Simplicio. L'Olimpico esulta e Luis Enrique sorride.