Nintendo è ancora una volta facile preda della pirateria!
In passato, la pirateria aveva visto nel caro e vecchio Nintendo DS una sorta di vittima preferita, quella con meno difese. Così, memore della lezione, nei mesi precedenti il debutto del Nintendo 3DS sui mercati, lasoftware house nipponica aveva tanto fatto parlare di sè per la drasticità di alcune misure che avrebbe messo in atto per proteggere la neo-nata console dalle avide mani dei “pirati”, pronti a mettere online centinaia di giochi da scaricare illegalmente.Si era parlato di un sistema in grado di registrare e tenere costantemente traccia dei dati dei giochi inseriti, di modo da stilare una sorta di bioritmo del videogiocatore e, allo stesso tempo, comunicare alla casa madre qualsiasi attività “non propriamente legale“.Si vociferava, inoltre, dell’intenzione da parte di Nintendo di disattivare qualsiasi console fosse macchiata del “sangue” di innocenti giochi piratati, operazione che fu subito soprannominata “remote brickling“.Eppure, come spesso accade in questi casì, qualsiasi provvedimento atto a scoraggiare comportamenti scorretti finisce con l’essere visto come una sfida e, anche questa volta, a quanto pare, hacker e pirati di tutto il Mondo non hanno esitato ad accettare quello che ai loro occhi è sembrato un invito nozze.Così, secondo quanto segnalato dal blog Kotaku, sarebbe stato rilasciato in rete un video che, nonostante gli sforzi e l’impegno degli sviluppatori, ci mostrebbe un nintendo 3DS su cui gira una versione pirata di Splinter Cell 3D.Fortunatamente, il procedimento necessita ancora di qualche miglioriae ci vorrà del tempo prima che questa potenziale minaccia per Nintnedo possa essere ritenuta reale a tutti gli effetti; siamo curiosi di vedere come reagirà questa volta la software house e se riuscirà a vincere una battaglia che, oramai, si sta trascinando da anni.L’evoluzione della tecnologia continua ad essere una sorta di arma a doppio taglio: se, da una parte, permette a software house e sviluppatori di tutto il Mondo di creare console e giochi sempre più incredibili, dall’altra continua, come naturale conseguenza, a dare anche ai pirati tutti gli strumenti necessari per bypassare le eventuali misure di sicurezza.Come finirà? Si arriverà al punto che le case madri, stanche di vedere i propri guadagni ridotti dall’azione della pirateria, investiranno sempre meno nei loro progetti, abbassando la qualità dei loro prodotti? Oppure l’azione di questi pirati porterà al tanto sperato abbassamento dei prezzi dei giochi?
In passato, la pirateria aveva visto nel caro e vecchio Nintendo DS una sorta di vittima preferita, quella con meno difese. Così, memore della lezione, nei mesi precedenti il debutto del Nintendo 3DS sui mercati, lasoftware house nipponica aveva tanto fatto parlare di sè per la drasticità di alcune misure che avrebbe messo in atto per proteggere la neo-nata console dalle avide mani dei “pirati”, pronti a mettere online centinaia di giochi da scaricare illegalmente.Si era parlato di un sistema in grado di registrare e tenere costantemente traccia dei dati dei giochi inseriti, di modo da stilare una sorta di bioritmo del videogiocatore e, allo stesso tempo, comunicare alla casa madre qualsiasi attività “non propriamente legale“.Si vociferava, inoltre, dell’intenzione da parte di Nintendo di disattivare qualsiasi console fosse macchiata del “sangue” di innocenti giochi piratati, operazione che fu subito soprannominata “remote brickling“.Eppure, come spesso accade in questi casì, qualsiasi provvedimento atto a scoraggiare comportamenti scorretti finisce con l’essere visto come una sfida e, anche questa volta, a quanto pare, hacker e pirati di tutto il Mondo non hanno esitato ad accettare quello che ai loro occhi è sembrato un invito nozze.Così, secondo quanto segnalato dal blog Kotaku, sarebbe stato rilasciato in rete un video che, nonostante gli sforzi e l’impegno degli sviluppatori, ci mostrebbe un nintendo 3DS su cui gira una versione pirata di Splinter Cell 3D.Fortunatamente, il procedimento necessita ancora di qualche miglioriae ci vorrà del tempo prima che questa potenziale minaccia per Nintnedo possa essere ritenuta reale a tutti gli effetti; siamo curiosi di vedere come reagirà questa volta la software house e se riuscirà a vincere una battaglia che, oramai, si sta trascinando da anni.L’evoluzione della tecnologia continua ad essere una sorta di arma a doppio taglio: se, da una parte, permette a software house e sviluppatori di tutto il Mondo di creare console e giochi sempre più incredibili, dall’altra continua, come naturale conseguenza, a dare anche ai pirati tutti gli strumenti necessari per bypassare le eventuali misure di sicurezza.Come finirà? Si arriverà al punto che le case madri, stanche di vedere i propri guadagni ridotti dall’azione della pirateria, investiranno sempre meno nei loro progetti, abbassando la qualità dei loro prodotti? Oppure l’azione di questi pirati porterà al tanto sperato abbassamento dei prezzi dei giochi?