L'attività solare determina la rigidità degli inverni in Europa e Nord America. E' quanto risulta dal modello climatico elaborato da un gruppo di ricercatori britannici del Met Office
Hadley Centre, che mette in relazione diretta la riduzione quasi ciclica della radiazione ultravioletta proveniente dalla nostra stella con il clima dell'emisfero settentrionale. I dati sono pubblicati sulla rivista Nature Geoscience.
Il Sole è una fonte di energia fondamentale del nostro pianeta e del sistema climatico e la sua attività, misurata in base al numero di macchie solari che compaiono in maniera ciclica, ha registrato in questi ultimi anni un inaspettato calo ponendo molti interrogativi ai ricercatori. Le attenzioni di molti si sono concentrate sulla relazione tra l’irradiazione ultravioletta, dato difficile da misurare, e il clima terrestre.
Lo studio britannico, basato su un modello che analizza anche i fenomeni degli strati alti dell’atmosfera, suggerisce che durante i periodi di minima attività del Sole si verificano effetti a cascata per i quali importanti masse di aria fredda si spostano in inverno verso il Nord di Europa e America e rendendo più miti i climi delle regioni meridionali, tra cui l’Italia. I dati dell’irradiazione solare presi in considerazione, che si riferiscono al periodo 2004/2007, sono stati forniti dallo strumento Spectral irradiance monitor (Sim) che si trova a bordo del satellite della Nasa Sorce, lanciato nel 2003.