L'allenatore rossonero torna a sorridere dopo il 3-0 rifilato al Palermo: "Tutti hanno giocato una buona partita. Era un match importante, l'hanno capito tutti che cinque punti in classifica erano pochi e che bisognava iniziare a vincere"
La risalita è cominciata ma la strada è ancora lunga. Massimiliano Allegri torna a sorridere dopo il 3-0 rifilato al Palermo: "Tutti hanno giocato una buona partita - commenta il tecnico rossonero - Già nei primi minuti allargavamo bene il gioco e cercavamo di sfondare per vie centrali, poi la qualità dei singoli ha fatto la differenza, da Ibrahimovic a Robinho e Cassano, ma anche a metà campo siamo andati bene". Quella di stasera, riconosce, "era una partita importante, l'hanno capito tutti che 5 punti in classifica erano pochi e che bisognava iniziare a vincere. A Torino contro la Juve forse eravamo stanchi ma abbiamo giocato male tecnicamente, abbiamo giocato poco in avanti e nel complesso fatto troppo poco per le qualità di questa squadra".
Le sconfitte di Napoli e Inter possono essere una spinta in più per la rincorsa rossonera ma Allegri preferisce mantenere l'attenzione sulla sua squadra: "Indipendentemente dai risultati degli avversari, era importante tornare a vincere e anche in maniera convincente, come abbiamo fatto stasera - sottolinea - Manca un mese alla prossima sosta e dobbiamo recuperare più punti possibili per rimetterci al pari con chi è in testa". La vittoria sul Palermo, insomma, "serve per i tre punti, per risalire piano piano la classifica, il campionato è lungo ma bisogna continuare così".
Altra nota lieta Ibrahimovic, che è sembrato tutt'altro che "annoiato" in campo. Il tecnico toscano se la ride, il Maalox promesso allo svedese non è servito perché "Ibra si è sempre divertito e sta ritrovando anche una buona condizione fisica". Chi forse non si diverte è Inzaghi, finito addirittura in tribuna: "Tutti torneranno utili a questo Milan - replica Allegri - Bisogna fare delle scelte e io le faccio per il bene del Milan, spero di indovinarle, ogni tanto sono fortunato, altre volte no, ma sono l'allenatore e il mestiere dell'allenatore è fare delle scelte. Gli esclusi ci possono rimanere male ma sono professionisti e devono capire".