Mentre i rossoneri non hanno avuto difficoltà a sbarazzarsi del Palermo (3-0, reti di Nocerino, Robinho e Cassano), negli anticipi serali di sabato fa specie il risultato degli azzurri, battuti 2-1 in casa dagli emiliani. Juventus e Udinese sorridono
Dov'eravamo rimasti, prima della sosta? Ah, già:l'euforia del Napoli che aveva travolto l'Inter, i dubbi del Milan sconfitto dalla Juventus. Accadeva tredici giorni fa e quelle emozioni sembrano ben più lontane stando a quanto accaduto negli anticipi serali del sabato di A: già, perché il Milan ferito si è trovato a superare agevolmente il Palermo a San Siro, con un 3-0 che non lascia adito ad alcun tipo di recriminazione da parte dei rosanero, mentre il Napoli in estasi si è visto superare al San Paolo dal Parma, in trionfo con un 1-2 che farà senz'altro piacere alla Juventus e che forse per i bianconeri rappresenta anche un segnale. Perché? Date un'occhiata al primo marcatore: Massimo Gobbi, e per i tifosi juventini dotati di autoironia vorrà pur dire qualcosa...
Con ordine, allora, l'analisi deve necessariamente partire dal Milan. Allegri voleva una vittoria scaccia-pensieri e i rossoneri l'hanno ottenuta senza grossi patemi: il vantaggio segnato dall'ex Nocerino nel primo tempo ha spianato la strada alle reti di Robinho e Cassano che hanno sigillato un risultato rotondo. Curioso, poi, che la rete del vantaggio l'abbia segnata proprio l'ex rosanero, recentemente bersaglio di critiche anche piuttosto ingenerose. Una sorta di nemesi, per lui, che ha festeggiato il gol scegliendo - secondo un discutibile zeitgeist - di non esultare, essendo un ex.
Il Napoli, al contrario, ha faticato non poco contro il Parma, uscendo sconfitto da una squadra volitiva, coraggiosa e anche fortunata, ma di quella fortuna che aiuta gli audaci. Gli azzurri non sono riusciti a portarsi in vantaggio nel primo tempo, quando hanno mostrato un certo predominio territoriale, per subire poi a inizio ripresa lo 0-1 di Gobbi, con un pregevole diagonale mancino dopo un'incursione in area. Il pareggio di Mascara ha lasciato pensare i tifosi azzurri che l'inerzia dell'incontro fosse cambiata, ma in realtà è stato il Parma a chiudere i conti: gol di Modesto, 1-2, inutile forcing finale del Napoli. Godono Juventus e Udinese, ora, perché vincendo potrebbero regalarsi una prima mini fuga e, soprattutto, proseguire con il morale alle stelle.
E a proposito di morale, dunque, eccoci tornare alla domanda iniziale, a quel "dove eravamo rimasti", per scoprire che, in fondo, nel sabato della Serie A tutto è cambiato a distanza di due settimane: tutto a parte l'Inter, che ha proseguito con coerenza il proprio trend negativo, per dirla con una locuzione che non piaceva affatto a Moretti in Palombella Rossa. E che - c'è da scommetterci - non piacerà neanche a Moratti, oggi.
Dov'eravamo rimasti, prima della sosta? Ah, già:l'euforia del Napoli che aveva travolto l'Inter, i dubbi del Milan sconfitto dalla Juventus. Accadeva tredici giorni fa e quelle emozioni sembrano ben più lontane stando a quanto accaduto negli anticipi serali del sabato di A: già, perché il Milan ferito si è trovato a superare agevolmente il Palermo a San Siro, con un 3-0 che non lascia adito ad alcun tipo di recriminazione da parte dei rosanero, mentre il Napoli in estasi si è visto superare al San Paolo dal Parma, in trionfo con un 1-2 che farà senz'altro piacere alla Juventus e che forse per i bianconeri rappresenta anche un segnale. Perché? Date un'occhiata al primo marcatore: Massimo Gobbi, e per i tifosi juventini dotati di autoironia vorrà pur dire qualcosa...
Con ordine, allora, l'analisi deve necessariamente partire dal Milan. Allegri voleva una vittoria scaccia-pensieri e i rossoneri l'hanno ottenuta senza grossi patemi: il vantaggio segnato dall'ex Nocerino nel primo tempo ha spianato la strada alle reti di Robinho e Cassano che hanno sigillato un risultato rotondo. Curioso, poi, che la rete del vantaggio l'abbia segnata proprio l'ex rosanero, recentemente bersaglio di critiche anche piuttosto ingenerose. Una sorta di nemesi, per lui, che ha festeggiato il gol scegliendo - secondo un discutibile zeitgeist - di non esultare, essendo un ex.
Il Napoli, al contrario, ha faticato non poco contro il Parma, uscendo sconfitto da una squadra volitiva, coraggiosa e anche fortunata, ma di quella fortuna che aiuta gli audaci. Gli azzurri non sono riusciti a portarsi in vantaggio nel primo tempo, quando hanno mostrato un certo predominio territoriale, per subire poi a inizio ripresa lo 0-1 di Gobbi, con un pregevole diagonale mancino dopo un'incursione in area. Il pareggio di Mascara ha lasciato pensare i tifosi azzurri che l'inerzia dell'incontro fosse cambiata, ma in realtà è stato il Parma a chiudere i conti: gol di Modesto, 1-2, inutile forcing finale del Napoli. Godono Juventus e Udinese, ora, perché vincendo potrebbero regalarsi una prima mini fuga e, soprattutto, proseguire con il morale alle stelle.
E a proposito di morale, dunque, eccoci tornare alla domanda iniziale, a quel "dove eravamo rimasti", per scoprire che, in fondo, nel sabato della Serie A tutto è cambiato a distanza di due settimane: tutto a parte l'Inter, che ha proseguito con coerenza il proprio trend negativo, per dirla con una locuzione che non piaceva affatto a Moretti in Palombella Rossa. E che - c'è da scommetterci - non piacerà neanche a Moratti, oggi.