Nell'anticipo di mezzoggiorno dell'ottava di serie A i rossoneri vanno sotto a Lecce di tre gol, ma nel secondo tempo danno vita a una straordinaria prova di carattere. Il ghanese segna un tripletta, Yepes chiude i conti. La vetta è un po' più vicina
Assente ingiustificato nel primo tempo, sceso in campo con 45' minuti di ritardo grazie al mea culpa sulle scelte recitato da Allegri. Dentro Boateng e Aquilani per Robinho e un Ambrosini in evidente ritardo di condizione. Il Milan ha ricominciato a macinare gioco, umiliato nella prima frazione da un Lecce quasi incredulo, capace di segnare tre gol (uno su un rigore molto dubbio), e di subirne altrettanti in 18' da un giocatore solo, Kevin Prince Boateng, vero trascinatore di una squadra che non può prescindere dal suo dinamismo, dalla sua carica, dalla sua qualità testimoniata da tre bolidi (sinistro-destro-destro) che hanno riportato sulla terra la squadra di Di Francesco che, per onestà intellettuale, nel primo tempo aveva meritato il vantaggio. Un colpo di testa di Yepes ha, infine, spezzato i sogni di gloria dei giallorossi.
L'anticipo di mezzoggiorno (cupo e triste per la morte di Marco Simoncelli, ricordato da tutto lo stadio) si è confermato, come da statistica, match ricco di gol anche se il Lecce non ha mantenuto l'imbattibilità che lo aveva visto vincente due volte su due nella scorsa stagione. Un antipasto di serie A molto problematico per i rossoneri, solitamente abituati a giocare di pomeriggio, molto più spesso di sera, a rischio coronarico per il sofferente Galliani in tribuna incollato al telefonino ad ogni gol subito. La strigliata, negli spogliatoi, da parte di Allegri deve essere stata davvero pesante dopo l'inaccettabile primo tempo disputato da una squadra che vorrebbe arrivare fino in fondo in Italia e in Europa e che è sembrata mancare di rispetto all'avversario, snobbandone, nell'approccio, la forza.
Alla fine la vittoria è arrivata con un secondo tempo di umiltà e sacrificio, dopo 10 anni di delusioni maturate al Via del Mare. Boateng ha scacciato via anche gli ultimi dubbi, qualora ce ne fossero, sulla sua professionalità (era stato accusato di far tardi la sera), e dopo Cavani è il secondo giocatore in questa stagione a portarsi a casa il pallone del match. I tifosi rossoneri, al ritorno a Milano, saranno ben lieti di festeggiare con lui quest'exploit, magari proprio in discoteca.
Allegri aveva chiesto 4 vittorie ai suoi per tornare ad essere protagonisti. La prima è stata ottenuta, la vetta della classifica è un po' più vicina.
Assente ingiustificato nel primo tempo, sceso in campo con 45' minuti di ritardo grazie al mea culpa sulle scelte recitato da Allegri. Dentro Boateng e Aquilani per Robinho e un Ambrosini in evidente ritardo di condizione. Il Milan ha ricominciato a macinare gioco, umiliato nella prima frazione da un Lecce quasi incredulo, capace di segnare tre gol (uno su un rigore molto dubbio), e di subirne altrettanti in 18' da un giocatore solo, Kevin Prince Boateng, vero trascinatore di una squadra che non può prescindere dal suo dinamismo, dalla sua carica, dalla sua qualità testimoniata da tre bolidi (sinistro-destro-destro) che hanno riportato sulla terra la squadra di Di Francesco che, per onestà intellettuale, nel primo tempo aveva meritato il vantaggio. Un colpo di testa di Yepes ha, infine, spezzato i sogni di gloria dei giallorossi.
L'anticipo di mezzoggiorno (cupo e triste per la morte di Marco Simoncelli, ricordato da tutto lo stadio) si è confermato, come da statistica, match ricco di gol anche se il Lecce non ha mantenuto l'imbattibilità che lo aveva visto vincente due volte su due nella scorsa stagione. Un antipasto di serie A molto problematico per i rossoneri, solitamente abituati a giocare di pomeriggio, molto più spesso di sera, a rischio coronarico per il sofferente Galliani in tribuna incollato al telefonino ad ogni gol subito. La strigliata, negli spogliatoi, da parte di Allegri deve essere stata davvero pesante dopo l'inaccettabile primo tempo disputato da una squadra che vorrebbe arrivare fino in fondo in Italia e in Europa e che è sembrata mancare di rispetto all'avversario, snobbandone, nell'approccio, la forza.
Alla fine la vittoria è arrivata con un secondo tempo di umiltà e sacrificio, dopo 10 anni di delusioni maturate al Via del Mare. Boateng ha scacciato via anche gli ultimi dubbi, qualora ce ne fossero, sulla sua professionalità (era stato accusato di far tardi la sera), e dopo Cavani è il secondo giocatore in questa stagione a portarsi a casa il pallone del match. I tifosi rossoneri, al ritorno a Milano, saranno ben lieti di festeggiare con lui quest'exploit, magari proprio in discoteca.
Allegri aveva chiesto 4 vittorie ai suoi per tornare ad essere protagonisti. La prima è stata ottenuta, la vetta della classifica è un po' più vicina.