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Un’ultima interpretazione come protagonista in un film di prossima uscita: «Cane Pazzo», del regista David Petrucci. Poi, Giuseppe Schisano, 30 anni, rampante attore napoletano che appena qualche mese fa ha ricevuto in Campidoglio il premio come «miglior nuovo artista italiano», si congederà per sempre dalle scene.
Ma non sarà un vero addio. Perché se è vero che Giuseppe scomparirà per sempre dalle sale cinematografiche e dalle fiction televisive (tra cui la serie per Rai Uno «Io e mio figlio», co-protagonista con Lando Buzzanca) è altrettanto vero che dalle sue ceneri nascerà Vittoria, una ragazza forte e delicata, fragile ma determinata ad occupare quel «posto al sole» che entrambi hanno sempre desiderato.

La strada iniziata da Giuseppe, tanti anni fa quando era ancora adolescente, una ragazza intrappolata nel corpo di un uomo e viveva nel suo paese d’origine, Pomigliano d’Arco, la terminerà Vittoria, consapevole che sarà sempre e solo tutta in salita.

«Sono alle cure ormonali – spiega in una recente intervista ad un magazine Giuseppe, che parla già quasi solo come Vittoria – e quando sono andata dall'endocrinologo mi ha chiesto come mai mi ero decisa solo ora, perchè in me i valori femminili erano già altissimi. Ho cominciato, quindi, con il laser, i micro interventi di chirurgia. Poi ci sarà la trasformazione completa con l’operazione ma ci vorranno due anni almeno. Ora finalmente sono serena, mi sento finalmente guarita da un equivoco del corpo e sono davvero me stessa, perchè in realtà non sono mai stato un maschio».

Una testimonianza quella di Schisano il primo attore a confessare pubblicamente di volersi sottoporre ad un cambio definitivo di identità, destinata a far discutere e molto. Ma per fortuna Vittoria oltre a sentirsi bella e sexy è stata aiutata almeno in qualcosa da «madre natura» che le ha donato non solo tanta sofferenza e dolore che negli anni hanno avvolto un corpo che non ha mai sentito suo ma anche una grande volontà, una determinazione a superare ostacoli e tabù e anche tanta voglia di lottare.

Per essere finalmente «libera» in quel corpo delicato, con una struttura ossea e una conformazione del bacino già molto femminile, proprio come la sua pelle, la carnagione candida, il sorriso dolcissimo e due grandi e intensi occhi azzurro cielo.

Un percorso lunghissimo e irto. «La consapevolezza di essere donna c’era già dall’infanzia – dice – quando giocavo con le Barbie ed ero irresistibilmente attratta da tutto ciò che è femminile e scambiata per curiosità e stranezza. Poi l’adolescenza, la confusione e il tentativo di omologarsi nel corpo e nell’anima: con la palestra e persino con l’amore eterosessuale. «Mi sono anche fidanzato, volevo fare l’attore, il modello e quindi facevo sport per farmi i muscoli – dice Giuseppe-Vittoria – poi ho creduto di essere omosessuale e lo sono stato, serenamente. Per sette anni ho amato molto il mio compagno ma anche in quel rapporto nella mia testa mi sentivo donna».

Infine, racconta ancora Schisano «è arrivata la fase della paura, avevo pure io dei pregiudizi, all’idea di cambiare *****, mi spaventavo e nascondevo la testa sotto la sabbia. Dopo frequentando l’ambiente dello spettacolo dove l'omosessualità non fa proprio notizia, ho creduto di poter continuare così perché in fondo è più semplice essere *****».

La svolta, spiega nell’intervista, è stata sul red carpet di Venezia un anno fa, quando indossando lo smoking sognava di essere in abito lungo «quando ho visto le foto di quell’uomo bello ed elegante non mi sono riconosciuto. Ho cominciato a rifiutare la mia immagine e ho capito che dovevo liberarmi, essere me stesso, accettarmi definitivamente come donna e andare avanti con coraggio».

Così ha iniziato a venir fuori la piccola ma determinata Vittoria «Ho scelto Vittoria perché è il nome che vorrei dare a mia figlia se potessi averne una». Un nome che è però anche un destino: vincere sulla natura e vincere sui pregiudizi. Quelli del mondo, del pubblico, della gente comune, più facili da mandar giù e quelli più difficili ma più importanti da superare: quelli dei suoi cari, parenti, amici, compaesani.

«La mia grande fortuna – conclude la futura Vittoria – sono loro. Senza una famiglia così non avrei mai trovato la forza di fare un passo così grande e scomodo. Loro mi amano nella mia «diversa normalità». Non è stato semplice, mio padre l'ha accettato, per mia madre sono sempre io e mi ama ovviamente, quindi si sta preparando a fare un grande funerale per seppellire Giuseppe e far nascere Vittoria. Spero tanto che lei, come gli altri, alla fine ci riuscirà». Sulla home del suo sito internet Giuseppe- Vittoria è in una foto con il maestro Tinto Brass. sotto c’è una frase: «niente è quello che sembra».

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wow un po lunghetto! ma è ok bravo!

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ok

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Consiglio Anto.. metti qualche immagine e tipo metti in grassetto titoli ho le Cose piu Importanti ùù

Cmq Grazie
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