La truffa - L'operatrice sanitaria, infatti, oltre ad essere risultata assente per continuati e prolungati periodi di malattia, sui quali sono in corso ulteriori indagini al fine di accertarne la veridicità delle condizioni, si era assentata per due presunte gravidanze, dapprima per complicanze della gestazione e poi per maternità obbligatoria, di fatto non vere o comunque non portate a termine. Infatti, la signora, con artifizi e raggiri, riusciva dapprima ad ottenere da medici del consultorio familiare e dell'Ospedale Maggiore di Bologna i certificati di maternità a rischio, omettendo poi di sottoporsi a specifici esami diagnostici per l'accertamento dell'effettivo stato di gravidanza. Successivamente induceva in errore anche la Direzione del Policlinico Ospedaliero e la Direzione Provinciale del Lavoro usufruendo indebitamente dei periodi di assenza. Inoltre, producendo false certificazioni comprovanti la nascita dei due figli a febbraio 2004 e nell'ottobre 2009, usufruiva indebitamente dei benefici di detrazione d'imposta per figli a carico. Il danno erariale, al momento, è stato quantificato in circa 33.117 euro.