Il preside raccomanda ai genitori la partecipazione dei ragazzi purché "siano atletici perché diversamente si rischia di rovinare la gita per sé e per il gruppo". E il caso finisce in consiglio comunale
La scuola Rogasi di Pozzallo
POZZALLO - "Gita sconsigliata ai bambini obesi". Il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Giuseppe Rogasi di Pozzallo, Orazio Caschetto, impegnato nell'organizzazione della settimana bianca in Trentino, scrive ai genitori degli alunni ed esprime l'auspicio che i partecipanti "siano atletici perché diversamente si rischia di rovinare la gita per sé e per il gruppo".
Parole considerate "gravi, discriminatorie e fuori da ogni logica educativa" da tre consiglieri comunali che denunciano pubblicamente il fatto. Alessandro Maiolino (Sel), Marco Sudano e Ennio Ammatuna, di due liste civiche, ritengono "inaudito che un dirigente scolastico, educatore per definizione, possa permettersi di scrivere certe cose. Ci sentiamo offesi a nome di tutti i bambini di Pozzallo e dei loro genitori. Tutti hanno il diritto di partecipare ad una gita scolastica a prescindere dal proprio fisico, estrazione sociale, colore della pelle e capacità".
Quello della denuncia pubblica non è il solo fronte aperto dagli esponenti politici nei confronti del dirigente scolastico dell'istituto "Rogasi": i consiglieri preannunciano esposti al ministero della Pubblica istruzione e al Sovrintendente scolastico regionale. Tra l'altro, nello scorso marzo, i tre hanno avuto modo di scontrarsi con lo stesso dirigente a causa di un alunno diversamente abile che non trovava posto nella scuola da lui diretta.
Il preside Caschetto taglia corto sulle polemiche e spiega così il suo "consiglio" ai genitori che, secondo lui, non ha nulla di perentorio: "Non abbiamo escluso nessuno dalla gita - ribatte il preside - abbiamo semplicemente raccomandato di partecipare se si è abbastanza atletici. In dieci anni abbiamo organizzato diverse gite e tutti hanno avuto modo di partecipare. Mi pare che qualcuno cerchi visibilità a buon mercato e si è sollevato un caso che non esiste. E' assurdo poi insinuare una discriminazione mia e della scuola nei confronti di alcuni alunni, perché siamo consapevoli del ruolo educativo e psicologico che esercitiamo".
La scuola Rogasi di Pozzallo
POZZALLO - "Gita sconsigliata ai bambini obesi". Il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Giuseppe Rogasi di Pozzallo, Orazio Caschetto, impegnato nell'organizzazione della settimana bianca in Trentino, scrive ai genitori degli alunni ed esprime l'auspicio che i partecipanti "siano atletici perché diversamente si rischia di rovinare la gita per sé e per il gruppo".
Parole considerate "gravi, discriminatorie e fuori da ogni logica educativa" da tre consiglieri comunali che denunciano pubblicamente il fatto. Alessandro Maiolino (Sel), Marco Sudano e Ennio Ammatuna, di due liste civiche, ritengono "inaudito che un dirigente scolastico, educatore per definizione, possa permettersi di scrivere certe cose. Ci sentiamo offesi a nome di tutti i bambini di Pozzallo e dei loro genitori. Tutti hanno il diritto di partecipare ad una gita scolastica a prescindere dal proprio fisico, estrazione sociale, colore della pelle e capacità".
Quello della denuncia pubblica non è il solo fronte aperto dagli esponenti politici nei confronti del dirigente scolastico dell'istituto "Rogasi": i consiglieri preannunciano esposti al ministero della Pubblica istruzione e al Sovrintendente scolastico regionale. Tra l'altro, nello scorso marzo, i tre hanno avuto modo di scontrarsi con lo stesso dirigente a causa di un alunno diversamente abile che non trovava posto nella scuola da lui diretta.
Il preside Caschetto taglia corto sulle polemiche e spiega così il suo "consiglio" ai genitori che, secondo lui, non ha nulla di perentorio: "Non abbiamo escluso nessuno dalla gita - ribatte il preside - abbiamo semplicemente raccomandato di partecipare se si è abbastanza atletici. In dieci anni abbiamo organizzato diverse gite e tutti hanno avuto modo di partecipare. Mi pare che qualcuno cerchi visibilità a buon mercato e si è sollevato un caso che non esiste. E' assurdo poi insinuare una discriminazione mia e della scuola nei confronti di alcuni alunni, perché siamo consapevoli del ruolo educativo e psicologico che esercitiamo".