Grande assente al tavolo delle trattative per il contratto unico degli 85mila lavoratori della Fiat di ieri è stata la Fiom. L'azienda torinese ha proposto il testo applicato per Pomigliano con "condizioni retributive - sottolinea il responsabile delle relazioni industriali del Lingotto, Paolo Rebaudengo - uguali o migliorative. Venerdì ci saranno incontri tecnici che riguarderanno Fiat Industrial e Magneti Marelli per uniformare il Gruppo. Poi da lunedì riprenderà la discussione a livello globale".
Il contratto. Sulle clausole la Fiat non molla, dovranno essere quelle di Pomigliano: flessibilità, lotta all'assenteismo, garanzie di rispetto degli accordi. "Le intese precedenti saranno solo la base, il nuovo contratto non sarà la riproposizione di quello di Pomigliano", chiariscono i rappresentanti di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che auspicando tempi rapidi per la chiusura del negoziato.
Le manifestazioni. Intanto non si placano le polemiche sfociate in una manifestazione organizzata davanti all'Unione Industriali nel corso della quale lavoratori, Cobas e sindacati di base hanno protestato perché è stata loro impedita la partecipazione all'incontro. Una parte della delegazione Fiom non è tra l'altro riuscita a entrare costringendo così Landini ad andare via, lasciando però come osservatore il segretario torinese Federico Bellono. Il responsabile auto della Fiom, Giorgio Giraudo, accusa l'azienda di non essere stata "in grado garantire la governabilità del tavolo di trattativa. Non c'è stato alcun problema di ordine pubblico, ma solo la responsabilità della Fiat a non riuscire a gestire una situazione per niente difficile". Accuse "infondate e pretestuose che sembrano costruite per nascondere la volontà di sottrarsi alla trattativa", ribatte la Fiat in sintonia con gli industriali torinesi.
Il contratto. Sulle clausole la Fiat non molla, dovranno essere quelle di Pomigliano: flessibilità, lotta all'assenteismo, garanzie di rispetto degli accordi. "Le intese precedenti saranno solo la base, il nuovo contratto non sarà la riproposizione di quello di Pomigliano", chiariscono i rappresentanti di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che auspicando tempi rapidi per la chiusura del negoziato.
Le manifestazioni. Intanto non si placano le polemiche sfociate in una manifestazione organizzata davanti all'Unione Industriali nel corso della quale lavoratori, Cobas e sindacati di base hanno protestato perché è stata loro impedita la partecipazione all'incontro. Una parte della delegazione Fiom non è tra l'altro riuscita a entrare costringendo così Landini ad andare via, lasciando però come osservatore il segretario torinese Federico Bellono. Il responsabile auto della Fiom, Giorgio Giraudo, accusa l'azienda di non essere stata "in grado garantire la governabilità del tavolo di trattativa. Non c'è stato alcun problema di ordine pubblico, ma solo la responsabilità della Fiat a non riuscire a gestire una situazione per niente difficile". Accuse "infondate e pretestuose che sembrano costruite per nascondere la volontà di sottrarsi alla trattativa", ribatte la Fiat in sintonia con gli industriali torinesi.
