Egitto, video shock: militari sparano sulla folla
IL CAIRO - Un video di sei minuti e mezzo girato da un giornalista locale potrebbe diventare il documento più importante a riprova della violenza in cui è sfociata la rivoluzione egiziana.
Tra nuvole di fumo, due soldati vestiti di nero e con la faccia coperta per non farsi riconoscere avanzano in direzione della telecamera. Ogni pochi secondi si fermano per sparare. Sulla strada, da un lato una colonna di poliziotti in assetto anti-sommossa, dall'altro centinaia di giovani che tirano pietre, il volto coperto da sciarpe. Proprio al centro dei due schieramenti c'è il cameraman Mostafa Bahgat, 31 anni e autore del video choc. «Se non fossi stato lì a registrare quello che stava succedendo ora non ci sarebbe modo di controbattere alle bugie di Stato», ha detto il giovane in un'intervista al Guardian.
Le ultime due settimane hanno rappresentato un punto di svolta per l'Egitto in protesta, pronto allo spargimento di sangue pur di ottenere le elezioni per il primo parlamento post Mubarak. Di certo non manca materiale per ricostruire le fasi della rivoluzione di piazza Tahrir, ma il video girato da Mostafa Bahgat potrebbe essere di fondamentale importanza: la clip, girata per diversi giorni, contiene immagini che contraddicono molte delle affermazioni fatte dal ministero degli Interni per quanto riguarda il tipo di armi utilizzate dai militari e l'uso "ragionevole" della forza per affrontare i manifestanti.
«La gente in Egitto che ha accesso solo alla tv di Stato ha difficoltà nel credere che l'esercito potrebbe ferire o uccidere qualcuno, lo stesso per la polizia. Voglio consentire loro di pensarla in modo diverso», queste le intenzioni del cameraman Bahgat.
IL CAIRO - Un video di sei minuti e mezzo girato da un giornalista locale potrebbe diventare il documento più importante a riprova della violenza in cui è sfociata la rivoluzione egiziana.
Tra nuvole di fumo, due soldati vestiti di nero e con la faccia coperta per non farsi riconoscere avanzano in direzione della telecamera. Ogni pochi secondi si fermano per sparare. Sulla strada, da un lato una colonna di poliziotti in assetto anti-sommossa, dall'altro centinaia di giovani che tirano pietre, il volto coperto da sciarpe. Proprio al centro dei due schieramenti c'è il cameraman Mostafa Bahgat, 31 anni e autore del video choc. «Se non fossi stato lì a registrare quello che stava succedendo ora non ci sarebbe modo di controbattere alle bugie di Stato», ha detto il giovane in un'intervista al Guardian.
Le ultime due settimane hanno rappresentato un punto di svolta per l'Egitto in protesta, pronto allo spargimento di sangue pur di ottenere le elezioni per il primo parlamento post Mubarak. Di certo non manca materiale per ricostruire le fasi della rivoluzione di piazza Tahrir, ma il video girato da Mostafa Bahgat potrebbe essere di fondamentale importanza: la clip, girata per diversi giorni, contiene immagini che contraddicono molte delle affermazioni fatte dal ministero degli Interni per quanto riguarda il tipo di armi utilizzate dai militari e l'uso "ragionevole" della forza per affrontare i manifestanti.
«La gente in Egitto che ha accesso solo alla tv di Stato ha difficoltà nel credere che l'esercito potrebbe ferire o uccidere qualcuno, lo stesso per la polizia. Voglio consentire loro di pensarla in modo diverso», queste le intenzioni del cameraman Bahgat.