Hotel superlusso offre camere con cani di razza
NEW YORK – «Buongiorno, volevo avvisarla che Zeus la attende nella hall». È questa, più o meno, la comunicazione che, negli ultimi tempi, si può ricevere pernottando in alcuni alberghi a cinque stelle degli Stati Uniti. Zeus, però, non è un escort per signore sole, né un personal shopper che si è guadagnato il soprannome lavorando da dio. Zeus è un labrador rosso che si presta con entusiasmo a fare una passeggiata nei paraggi dell'hotel insieme all'ospite che lo ha prenotato. E lo stesso vale per Smudge, Jordy, Marcus, Gracie e tutti i suoi colleghi a quattro zampe dislocati negli hotel della catena Fairmont, in giro per gli Usa e in qualche sede nei paesi anglosassoni europei. Sono cani di razze diverse, adatti alle condizioni ambientali (quelli forniti negli Stati più freddi amano scorrazzare nella neve), tutti molto socievoli e già molto popolari fra i clienti. Dopo aver soddisfatto ogni forma di confort, infatti, gli esperti di marketing delle grandi catene alberghiere hanno realizzato che il viaggiatore esigente può sentire ancora la mancanza del proprio animale domestico, e "affittarne" uno in albergo può alleviare la nostalgia. Non solo cani, però: chi si trova a pernottare a New York presso un hotel della catena Kimpton può richiedere che la stanza sia fornita di una boccia con pesciolini grazie al programma Guppy Love (dal nome della razza di pesci utilizzati). E per chi ama i felini, sempre a New York, pernottando all'Algonquin si viene accolti da Matilda, una fiera gattona adottata dall'hotel tramite il North Shore Animal League (l'associazione americana che si prende cura dei trovatelli nei gattili), la quale per l'abitudine di poltrire sulla sua principesca cuccia posizionata nella hall, è stata soprannominata, con un gioco di parole fra il nome dell'hotel e la parola queen (regina), "Matilda l'Algonqueen".
NEW YORK – «Buongiorno, volevo avvisarla che Zeus la attende nella hall». È questa, più o meno, la comunicazione che, negli ultimi tempi, si può ricevere pernottando in alcuni alberghi a cinque stelle degli Stati Uniti. Zeus, però, non è un escort per signore sole, né un personal shopper che si è guadagnato il soprannome lavorando da dio. Zeus è un labrador rosso che si presta con entusiasmo a fare una passeggiata nei paraggi dell'hotel insieme all'ospite che lo ha prenotato. E lo stesso vale per Smudge, Jordy, Marcus, Gracie e tutti i suoi colleghi a quattro zampe dislocati negli hotel della catena Fairmont, in giro per gli Usa e in qualche sede nei paesi anglosassoni europei. Sono cani di razze diverse, adatti alle condizioni ambientali (quelli forniti negli Stati più freddi amano scorrazzare nella neve), tutti molto socievoli e già molto popolari fra i clienti. Dopo aver soddisfatto ogni forma di confort, infatti, gli esperti di marketing delle grandi catene alberghiere hanno realizzato che il viaggiatore esigente può sentire ancora la mancanza del proprio animale domestico, e "affittarne" uno in albergo può alleviare la nostalgia. Non solo cani, però: chi si trova a pernottare a New York presso un hotel della catena Kimpton può richiedere che la stanza sia fornita di una boccia con pesciolini grazie al programma Guppy Love (dal nome della razza di pesci utilizzati). E per chi ama i felini, sempre a New York, pernottando all'Algonquin si viene accolti da Matilda, una fiera gattona adottata dall'hotel tramite il North Shore Animal League (l'associazione americana che si prende cura dei trovatelli nei gattili), la quale per l'abitudine di poltrire sulla sua principesca cuccia posizionata nella hall, è stata soprannominata, con un gioco di parole fra il nome dell'hotel e la parola queen (regina), "Matilda l'Algonqueen".