MILANO, 8 dicembre 2011
Da Balotelli agli interisti Caldirola, Faraoni, Crisetig al milanista Cristante passando per il croato Kovacic: dopo la prima fase di Champions il punto sulle promesse che cercano di farsi Largo.
Mateo Kovacic esulta dopo il gol al Lione.
Il capoclasse da seguire (calcisticamente parlando) è Mario Balotelli. La prima fase di Champions League ha consacrato l’italiano come uno dei più concreti esponenti della gioventù d’Europa. E in scia sono arrivati diversi under che la maggior competizione continentale per club ha messo in mostra nelle prime sei partite e che presto diventeranno oggetto di mercato. Compresi alcuni elementi delle nostre squadre. L’Inter ne ha usati ben cinque: Obi, Caldirola e Faraoni del ’91, Coutinho del ’92 e Crisetig del ’93. Probabile che qualcuno vada a giocare a gennaio con più continuità. Il Milan addirittura ha fatto esordire un ’95, Cristante, che si è avvicinato al record di precocità stabilito da Babayaro ai tempi dell’Anderlecht. Senza scordare Ganz (’93) e De Sciglio (’92). Più facile che questi tre giovanotti restino ancora in zona Milanello e giovanili rossonere.
PIEDI RAFFINATI — L’ultima giornata di Champions ci ha lasciato negli occhi il gol di Kovacic della Dinamo Zagabria (una goccia al confronto dei 7 del Lione). Però lui, centrocampista dai piedi raffinati classe ’94, croato nato in Austria a Linz, è stato una presenza fissa in questa prima fase e così si spiega l’interesse del Manchester United. Andando a ritroso gli under di prestigio che la prima fase di Champions ci lascia in eredità sono Schurrle (’90) del Bayer Leverkusen, seguito da Inter e Chelsea; Gotze (Borussia Dortmund, ’92) che ora senza nemmeno l’Europa League potrebbe anche accelerare le pratiche di addio a gennaio (Juve alla finestra); stesso discorso per Hazard (’91 del Lilla) che l’Inter ha sondato e visionato diverse volte; il Milan invece può aspettare serenamente che Eriksen (’92) finisca la stagione con l’Ajax per giocare anche in Europa League e poi portare l’assalto al gioiellino danese.
PERLINE — Abbiamo fatto una cernita, sarebbero anche altri i nomi da fare: dai brasiliani dello Shakhtar Douglas Costa e Alex Teixeira (’90 entrambi) a Kroos del Bayern (’90), da Dzagoev del Cska Mosca (’90) a Shaqiri del Basilea (’91) dove giocano altre perline come Dragovic (’91, difensore centrale austriaco), Xhaka (’92, centrocampista svizzero), Zoua (’91, attaccante polivalente camurenese) e Pak (’92, punta nordcoreana).
L'UTILE A MOU — Ma chiudiamo rivoltando la natura della carrellata. Ovvero illuminando due giocatori del 1987. Il primo è Seydou Doumbia del Cska Mosca: 5 presenze, 5 gol, uno ogni 86 minuti giocati: facile capire perché il Chelsea farà di tutto per prenderlo a gennaio (anche se i russi sono passati agli ottavi e lui è inutilizzabile per la Champions da un altro club quest’anno) con qualche italiana pronta eventualmente a intervenire in seconda battuta (l’Inter?). L’altro è José Callejon che il Real Madrid ha allevato, venduto all’Espanyol per 1,2 milioni nel 2008 e ricomprato per 5 l’estate scorsa (contratto fino al 2016). Prodotto della cantera, non nome di grido, ma attaccante di movimento utile a Mourinho. Ha segnato 4 gol in 3 partite di Champions (uno ogni 46 minuti). Due doppiette a Dinamo Zagabria e Ajax possono far venire qualche stimolo al giovanotto per ritagliarsi spazio altrove?
Da Balotelli agli interisti Caldirola, Faraoni, Crisetig al milanista Cristante passando per il croato Kovacic: dopo la prima fase di Champions il punto sulle promesse che cercano di farsi Largo.
Mateo Kovacic esulta dopo il gol al Lione.
Il capoclasse da seguire (calcisticamente parlando) è Mario Balotelli. La prima fase di Champions League ha consacrato l’italiano come uno dei più concreti esponenti della gioventù d’Europa. E in scia sono arrivati diversi under che la maggior competizione continentale per club ha messo in mostra nelle prime sei partite e che presto diventeranno oggetto di mercato. Compresi alcuni elementi delle nostre squadre. L’Inter ne ha usati ben cinque: Obi, Caldirola e Faraoni del ’91, Coutinho del ’92 e Crisetig del ’93. Probabile che qualcuno vada a giocare a gennaio con più continuità. Il Milan addirittura ha fatto esordire un ’95, Cristante, che si è avvicinato al record di precocità stabilito da Babayaro ai tempi dell’Anderlecht. Senza scordare Ganz (’93) e De Sciglio (’92). Più facile che questi tre giovanotti restino ancora in zona Milanello e giovanili rossonere.
PIEDI RAFFINATI — L’ultima giornata di Champions ci ha lasciato negli occhi il gol di Kovacic della Dinamo Zagabria (una goccia al confronto dei 7 del Lione). Però lui, centrocampista dai piedi raffinati classe ’94, croato nato in Austria a Linz, è stato una presenza fissa in questa prima fase e così si spiega l’interesse del Manchester United. Andando a ritroso gli under di prestigio che la prima fase di Champions ci lascia in eredità sono Schurrle (’90) del Bayer Leverkusen, seguito da Inter e Chelsea; Gotze (Borussia Dortmund, ’92) che ora senza nemmeno l’Europa League potrebbe anche accelerare le pratiche di addio a gennaio (Juve alla finestra); stesso discorso per Hazard (’91 del Lilla) che l’Inter ha sondato e visionato diverse volte; il Milan invece può aspettare serenamente che Eriksen (’92) finisca la stagione con l’Ajax per giocare anche in Europa League e poi portare l’assalto al gioiellino danese.
PERLINE — Abbiamo fatto una cernita, sarebbero anche altri i nomi da fare: dai brasiliani dello Shakhtar Douglas Costa e Alex Teixeira (’90 entrambi) a Kroos del Bayern (’90), da Dzagoev del Cska Mosca (’90) a Shaqiri del Basilea (’91) dove giocano altre perline come Dragovic (’91, difensore centrale austriaco), Xhaka (’92, centrocampista svizzero), Zoua (’91, attaccante polivalente camurenese) e Pak (’92, punta nordcoreana).
L'UTILE A MOU — Ma chiudiamo rivoltando la natura della carrellata. Ovvero illuminando due giocatori del 1987. Il primo è Seydou Doumbia del Cska Mosca: 5 presenze, 5 gol, uno ogni 86 minuti giocati: facile capire perché il Chelsea farà di tutto per prenderlo a gennaio (anche se i russi sono passati agli ottavi e lui è inutilizzabile per la Champions da un altro club quest’anno) con qualche italiana pronta eventualmente a intervenire in seconda battuta (l’Inter?). L’altro è José Callejon che il Real Madrid ha allevato, venduto all’Espanyol per 1,2 milioni nel 2008 e ricomprato per 5 l’estate scorsa (contratto fino al 2016). Prodotto della cantera, non nome di grido, ma attaccante di movimento utile a Mourinho. Ha segnato 4 gol in 3 partite di Champions (uno ogni 46 minuti). Due doppiette a Dinamo Zagabria e Ajax possono far venire qualche stimolo al giovanotto per ritagliarsi spazio altrove?