L'annuncio del primo Mario & Sonic ai Giochi Olimpici venne accolto dalla comunità con reazioni contrastanti, divise tra chi lamentava che lo storico connubio tra due delle icone più forti dell'immaginario videoludico poteva essere sfruttato meglio, e chi invece intravedeva nel prodotto SEGA le caratteristiche del party game definitivo: quattro anni dopo e con un sequel dedicato alle olimpiadi invernali, la storia sembra aver dato ragione alla seconda corrente di pensiero, visti gli ottimi risultati di vendita registrati dal franchise. Tocca ora al qui presente Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 dimostrare se si è trattato di un successo momentaneo o se il sodalizio sportivo tra idraulico e porcospino è davvero solido.
Se si esclude la sua candidatura come gioco con il titolo più lungo della storia, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 si presenta privo di grandissime novità rispetto all'edizione del 2008 ambientata a Pechino, e sinceramente -considerata anche la parabola discendente di Wii- ci saremmo stupiti del contrario: parliamo dunque sempre di un party game puro, che non concede nulla al single player e che permette ad un massimo di quattro utenti in locale di cimentarsi in una varietà di minigiochi ispirati alle discipline olimpiche. Scaraventando il realismo fuori dalla finestra, il titolo punta ad offrire un'esperienza immediata e godibile soprattutto ad un'utenza casual o particolarmente giovane, e ci riesce quasi sempre bene anche se non si può certo dire che parta con il piede giusto. L'intuitività non è infatti di casa nel prodotto SEGA, visto che le istruzioni e le regole delle singole attività vengono delegate a delle schermate di testo davvero mal realizzate ed incredibilmente poco chiare, cosa che spesso e volentieri costringe ad un paio di partite preliminari prima di capire bene cosa fare. La colpa è anche dei minigame stessi, che in diverse occasioni sfruttano il sistema di controllo di Wii in maniera inutilmente cervellotica, appesantendo delle strutture ludiche che di per sé sarebbero assolutamente semplici. Riscaldamento lungo Perlomeno sotto il profilo della quantità, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 non manca il bersaglio, mettendo sul piatto la bellezza di 20 personaggi da sfruttare nel contesto di 21 eventi, molti trasferiti giocoforza dal primo episodio (le discipline olimpiche sono quelle, non si scappa) che si affiancano ad una manciata di immancabili new entry, in verità non sempre all'altezza della situazione: a minigame ben realizzati come quelli dedicati al calcio ed al beach volley si affiancano dunque attività come il salto ad ostacoli col cavallo ed il badminton che lasciano davvero il tempo che trovano. Persino uno dei punti di forza delle precedenti edizioni, i cosiddetti Eventi Sogno che costituiscono delle "licenze poetiche" estremamente fantasiose su alcune discipline sportive selezionate, si ripresentano qui in uno stato di forma non impeccabile: delle dieci unità che compongono il totale, solamente un paio si dimostrano realmente ispirate , mentre le altre dimostrano di avere un po' il fiato corto.
Se si esclude la sua candidatura come gioco con il titolo più lungo della storia, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 si presenta privo di grandissime novità rispetto all'edizione del 2008 ambientata a Pechino, e sinceramente -considerata anche la parabola discendente di Wii- ci saremmo stupiti del contrario: parliamo dunque sempre di un party game puro, che non concede nulla al single player e che permette ad un massimo di quattro utenti in locale di cimentarsi in una varietà di minigiochi ispirati alle discipline olimpiche. Scaraventando il realismo fuori dalla finestra, il titolo punta ad offrire un'esperienza immediata e godibile soprattutto ad un'utenza casual o particolarmente giovane, e ci riesce quasi sempre bene anche se non si può certo dire che parta con il piede giusto. L'intuitività non è infatti di casa nel prodotto SEGA, visto che le istruzioni e le regole delle singole attività vengono delegate a delle schermate di testo davvero mal realizzate ed incredibilmente poco chiare, cosa che spesso e volentieri costringe ad un paio di partite preliminari prima di capire bene cosa fare. La colpa è anche dei minigame stessi, che in diverse occasioni sfruttano il sistema di controllo di Wii in maniera inutilmente cervellotica, appesantendo delle strutture ludiche che di per sé sarebbero assolutamente semplici. Riscaldamento lungo Perlomeno sotto il profilo della quantità, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Londra 2012 non manca il bersaglio, mettendo sul piatto la bellezza di 20 personaggi da sfruttare nel contesto di 21 eventi, molti trasferiti giocoforza dal primo episodio (le discipline olimpiche sono quelle, non si scappa) che si affiancano ad una manciata di immancabili new entry, in verità non sempre all'altezza della situazione: a minigame ben realizzati come quelli dedicati al calcio ed al beach volley si affiancano dunque attività come il salto ad ostacoli col cavallo ed il badminton che lasciano davvero il tempo che trovano. Persino uno dei punti di forza delle precedenti edizioni, i cosiddetti Eventi Sogno che costituiscono delle "licenze poetiche" estremamente fantasiose su alcune discipline sportive selezionate, si ripresentano qui in uno stato di forma non impeccabile: delle dieci unità che compongono il totale, solamente un paio si dimostrano realmente ispirate , mentre le altre dimostrano di avere un po' il fiato corto.