La prof le abbassa il voto:"Non sei come gli altri,sei nera"
Caserta - Ha la pelle nera e, per questo, non merita i voti alti dei suoi compagni di classe. Non si tratta, questa volta, di una storia di bullismo tra adolescenti ma di un chiaro caso di razzismo in cui il bullo siede direttamente in cattedra. La denuncia racconta di una professoressa della scuola media “Giannone” di Caserta che, di fronte a una richiesta di spiegazioni da parte di una sua alunna, avrebbe risposto con farneticanti teorie razziali.
Alle domande della bambina appena dodicenne, che chiedeva come mai avesse preso 7 al compito di geografia nonostante lo scritto fosse identico a quello del compagno che aveva avuto 9, l’insegnante avrebbe risposto di fronte a tutta la classe : «Tu non sei come gli altri, sei nera». Una storia che ha scosso tutta la scuola. La bambina è corsa in lacrime dalla mamma che ha denunciato l’accaduto alla preside Maria Bianco. La dirigente per andare in fondo alla questione si è rivolta ai compagni di classe della studentessa di colore trovando così pieno riscontro ai racconti della bambina.
Un duro scontro tra dirigente e docente e poi, di colpo, la professoressa che si mette in malattia. La notizia comincia a circolare, raggiunge il collegio docenti e così dalla scuola al provveditorato il passo è breve: «Se fosse vero, saremmo di fronte a un fatto gravissimo – ha commentato il dirigente per la scuola della regione Campania, Diego Bouchè – farò piena luce sulla vicenda, mi chiedo come sia possibile oggi, nella società multirazziale, che accadano episodi simili. È insopportabile». Eppure in Italia, secondo i dati dell’Unicef, un bambino straniero su 5 ha subito a scuola atti di razzismo: nel 45% dei casi si tratta di emarginazione, nel 15% di vera e propria violenza.
Giudizio condiviso dalla parlamentare del Pd Pina Picierno, che si dice «sbalordita» per l'episodio. «È incredibile e vergognoso che chiari episodi di razzismo, che pensavamo di aver relegato ad un terribile ricordo del passato, possano ancora accadere ai giorni nostri». «Mi auguro – aggiunge – che quanto prima vengano attivate le misure disciplinari del caso e che l'insegnante in questione sia assolutamente allontanata dall'istituto».
Intanto, in un'altra scuola media, una seconda di Banzi, in provincia di Potenza, una professoressa di italiano è stata interdetta dall'insegnamento per maltrattamenti, ma solo dopo molti mesi dalle prime denunce dei genitori. La donna, 56 anni, è stata accusata di percosse, ingiurie e lesioni sugli alunni. La cosa andava avanti già dallo scorso anno, ma la donna era stata sospesa solo l'8 novembre scorso e l'interdizione è stata formalizzata al termine delle indagini. Da settembre i genitori che avevano denunciato i primi episodi avevano deciso di far accompagnare i propri figli da un avvocato fuori dall'aula all'inizio della lezione, per esservi poi ricondotti al termine dell'ora di italiano.
Caserta - Ha la pelle nera e, per questo, non merita i voti alti dei suoi compagni di classe. Non si tratta, questa volta, di una storia di bullismo tra adolescenti ma di un chiaro caso di razzismo in cui il bullo siede direttamente in cattedra. La denuncia racconta di una professoressa della scuola media “Giannone” di Caserta che, di fronte a una richiesta di spiegazioni da parte di una sua alunna, avrebbe risposto con farneticanti teorie razziali.
Alle domande della bambina appena dodicenne, che chiedeva come mai avesse preso 7 al compito di geografia nonostante lo scritto fosse identico a quello del compagno che aveva avuto 9, l’insegnante avrebbe risposto di fronte a tutta la classe : «Tu non sei come gli altri, sei nera». Una storia che ha scosso tutta la scuola. La bambina è corsa in lacrime dalla mamma che ha denunciato l’accaduto alla preside Maria Bianco. La dirigente per andare in fondo alla questione si è rivolta ai compagni di classe della studentessa di colore trovando così pieno riscontro ai racconti della bambina.
Un duro scontro tra dirigente e docente e poi, di colpo, la professoressa che si mette in malattia. La notizia comincia a circolare, raggiunge il collegio docenti e così dalla scuola al provveditorato il passo è breve: «Se fosse vero, saremmo di fronte a un fatto gravissimo – ha commentato il dirigente per la scuola della regione Campania, Diego Bouchè – farò piena luce sulla vicenda, mi chiedo come sia possibile oggi, nella società multirazziale, che accadano episodi simili. È insopportabile». Eppure in Italia, secondo i dati dell’Unicef, un bambino straniero su 5 ha subito a scuola atti di razzismo: nel 45% dei casi si tratta di emarginazione, nel 15% di vera e propria violenza.
Giudizio condiviso dalla parlamentare del Pd Pina Picierno, che si dice «sbalordita» per l'episodio. «È incredibile e vergognoso che chiari episodi di razzismo, che pensavamo di aver relegato ad un terribile ricordo del passato, possano ancora accadere ai giorni nostri». «Mi auguro – aggiunge – che quanto prima vengano attivate le misure disciplinari del caso e che l'insegnante in questione sia assolutamente allontanata dall'istituto».
Intanto, in un'altra scuola media, una seconda di Banzi, in provincia di Potenza, una professoressa di italiano è stata interdetta dall'insegnamento per maltrattamenti, ma solo dopo molti mesi dalle prime denunce dei genitori. La donna, 56 anni, è stata accusata di percosse, ingiurie e lesioni sugli alunni. La cosa andava avanti già dallo scorso anno, ma la donna era stata sospesa solo l'8 novembre scorso e l'interdizione è stata formalizzata al termine delle indagini. Da settembre i genitori che avevano denunciato i primi episodi avevano deciso di far accompagnare i propri figli da un avvocato fuori dall'aula all'inizio della lezione, per esservi poi ricondotti al termine dell'ora di italiano.