Se mi ami davvero, dammi la tua password di Facebook
La password è un segno di fiducia e fedeltà per gli adolescenti. Quasi come il sesso. Uno scambio che rappresenta una vera e propria prova d’amore. Le password di social network come Facebook e Twitter, della mail e dei propri avatar virtuali tra le nuove generazioni è simbolo di totale fiducia nell’altro. La tecnologia condiziona così le vecchie usanze, niente più anelli, bracciali e ciondoli per mostrare al mondo il proprio amore. Rosalind Wiseman nel suo “Queen Bees and Wannabes” aiuta i genitori a comprendere il rapporto tra adolescenti ed amore che passa dalla tecnologia. Il sondaggio di Pew Internet and American Life Project non lascia dubbi: nel 2011 il 30 per cento degli adolescenti ha condiviso la propria password con amici e fidanzati.
Non sempre però lo scambio della password si rivela un sodalizio d’amore: se a chiedere lo scambio è solo uno dei due partner, diventa una prova di fiducia forzata che di certo non fa bene alla relazione. Non è simbolo di fiducia infatti la rinuncia totale alla propria indipendenza e privacy per la tranquillità del rapporto di coppia. Un’invasione totale dello spazio dell’altro, che se le nuove generazioni scambiano per totale amore, per le vecchie risulta spesso motivo di rottura.
Una controtendenza quella dei giovani, in un epoca dove le vecchie generazioni sono ossessionate dal mantenere la propria privacy con le nuove tecnologie. Telefoni “bunga bunga” che nascondono le infedeltà, aumento dei divorzi la cui causa è proprio l’infedeltà scoperta su Facebook. Singolare poi il caso di New London, in cui un giudice ha ordinato alla coppia in via di divorzio lo scambio forzato delle password di Facebook, My Space ed i siti di appuntamenti online che frequentavano.
Se internet e gli incontri on line rappresentano per le vecchie generazioni la tomba dell’amore, e se è questo l’esempio che i giovani vivono, lo scambio della password rappresenta evidentemente un atto di totale amore. Non è però fiducia quella che si ha nel compagno: se in un rapporto di coppia la fiducia è totale, il mantenimento di una propria indipendenza nella coppia è facile da mantenere. Non sarà cento una password celata a segnare la fine di una felice e fedele relazione.
Non sempre però lo scambio della password si rivela un sodalizio d’amore: se a chiedere lo scambio è solo uno dei due partner, diventa una prova di fiducia forzata che di certo non fa bene alla relazione. Non è simbolo di fiducia infatti la rinuncia totale alla propria indipendenza e privacy per la tranquillità del rapporto di coppia. Un’invasione totale dello spazio dell’altro, che se le nuove generazioni scambiano per totale amore, per le vecchie risulta spesso motivo di rottura.
Una controtendenza quella dei giovani, in un epoca dove le vecchie generazioni sono ossessionate dal mantenere la propria privacy con le nuove tecnologie. Telefoni “bunga bunga” che nascondono le infedeltà, aumento dei divorzi la cui causa è proprio l’infedeltà scoperta su Facebook. Singolare poi il caso di New London, in cui un giudice ha ordinato alla coppia in via di divorzio lo scambio forzato delle password di Facebook, My Space ed i siti di appuntamenti online che frequentavano.
Se internet e gli incontri on line rappresentano per le vecchie generazioni la tomba dell’amore, e se è questo l’esempio che i giovani vivono, lo scambio della password rappresenta evidentemente un atto di totale amore. Non è però fiducia quella che si ha nel compagno: se in un rapporto di coppia la fiducia è totale, il mantenimento di una propria indipendenza nella coppia è facile da mantenere. Non sarà cento una password celata a segnare la fine di una felice e fedele relazione.