Milano, 28 gennaio 2012
La classica esultanza di Kakà.
LIGA, 20ª giornata: al Bernabeu il Saragozza va in vantaggio, ma i madridisti ribaltano il risultato con i gol dell'ex rossonero, di Ronaldo e di Özil. Al Madrigal il Barcellona non va oltre lo 0-0.
Il sabato perfetto per il madridismo: al Bernabeu, il Saragozza si ricorda di essere ultimo in classifica e abbandona i propositi di impresa dopo un'ottima prima mezz'ora, mentre al Madrigal il Villarreal si ricorda di essere da anni una "nobile" di Spagna e impone lo 0-0 al Barça. Con il 3-1 casalingo, dunque, il Real Madrid si ritrova a +7 dopo 20 giornate di Liga. Un vantaggio pesante, considerato il ritmo a cui viaggiano i blancos contro tutte le squadre che non si chiamino Barcellona.
"LOS JUGONES" — Per il testa-coda contro il Saragozza, José Mourinho decide di affidarsi a "los jugones", ovvero i giocatori che toccano meglio il pallone tra quelli presenti in rosa. Al Bernabeu, dunque, si rivede il trio di mezzepunte ammirato al Camp Nou, ovvero Özil-Kakà-Ronaldo, con Benzema al posto di Higuain nel ruolo di prima punta e con Xabi Alonso e Granero in mediana. Altintop, invece, viene riproposto in versione terzino destro. I risultati danno ragione a Mou, che vede il suo Real Madrid dormicchiare un po' a inizio gara e rimontare, poi, in maniera inesorabile.
TRIO DI QUALITÀ — Il Saragozza non sfigura e approfitta di qualche varco iniziale nella difesa madridista per andare inaspettatamente in vantaggio con un tocco ravvicinato di Lafita al 10'. Alla mezz'ora, però, Kakà elude il fuorigioco e con un destro rasoterra fulmina Roberto per l'1-1 con cui si va all'intervallo. Il Real Madrid esce dagli spogliatoi con il piglio giusto e accelera: al 3' è 2-1, con Özil in versione assistman per Ronaldo, sul filo del fuorigioco. E un passaggio vincente lo confeziona anche Kakà al 10', proprio per Özil, che spedisce in rete il 3-1 e chiude i conti.
BARÇA AL MADRIGAL — Poi va in campo c'è il Barcellona, di scena al Madrigal nell'ultimo incontro odierno. La stagione disastrosa del "Sottomarino Giallo", uscito senza punti dalla Champions League e inabissatosi in zona retrocessione in campionato dopo il grave infortunio di Giuseppe Rossi, farebbe pensare a un impegno non troppo complicato per i campioni del mondo. Nulla di più falso: con un'impostazione tattica interamente votata alla difesa e contropiede, Molina riesce a imbrigliare un Barça in cui la stanchezza affiora in modo più che evidente. Fabregas, Xavi e Adriano sono tra i più appannati, Piqué lascia il campo nella ripresa per una botta al ginocchio e neanche Messi è al cento per cento.
TRIPLO LLORENTE — Il Pallone d'oro, peraltro maltrattato come sta diventando malcostume sempre più diffuso in tutti i campi dell Liga, ha qualche sprazzo, ma spreca due nitide occasioni: la prima con un pallonetto di poco fuori nel primo tempo, la seconda a pochi minuti dal fischio finale, facendosi fermare a tu-per-tu con Diego Lopez, prima che Fabregas mandi il pallone alle stelle a porta spalancata. Proprio l'ex Arsenal, nelle concitate battute conclusive, centra la traversa con un tiro deviato. E non basta neppure la vivacità a sinistra del giovane Tello, mandato in campo forse un po' tardi da Guardiola, né l'ingresso in campo di un Sanchez fisicamente menomato. Finisce 0-0 e forse finisce pure la lotta per il titolo, ma è un po' presto per i verdetti.
TRIPLO LLORENTE — Passando alle altre partite del sabato, dopo la delusione in Copa del Rey, l'Espanyol si consola in campionato, superando per 1-0: decisiva la rete di Weiss al 19'. Nell'altro incontro, vittoria esterna dell'Atheltic Bilbao sul campo del Rayo Vallecano. Grande protagonista della gara Fernando Llorente, autore di una tripletta con due reti nel primo tempo e una a metà ripresa. I madrileni erano andati a segno al 10' con Michu ed al 27' con Arribas. Con questi risultati, Espanyol e Athletic occuperebbero oggi i posti che valgono l'Europa League, mentre Rayo e Maiorca restano entrambe a +3 sulla zona retrocessione.
La classica esultanza di Kakà.
LIGA, 20ª giornata: al Bernabeu il Saragozza va in vantaggio, ma i madridisti ribaltano il risultato con i gol dell'ex rossonero, di Ronaldo e di Özil. Al Madrigal il Barcellona non va oltre lo 0-0.
Il sabato perfetto per il madridismo: al Bernabeu, il Saragozza si ricorda di essere ultimo in classifica e abbandona i propositi di impresa dopo un'ottima prima mezz'ora, mentre al Madrigal il Villarreal si ricorda di essere da anni una "nobile" di Spagna e impone lo 0-0 al Barça. Con il 3-1 casalingo, dunque, il Real Madrid si ritrova a +7 dopo 20 giornate di Liga. Un vantaggio pesante, considerato il ritmo a cui viaggiano i blancos contro tutte le squadre che non si chiamino Barcellona.
"LOS JUGONES" — Per il testa-coda contro il Saragozza, José Mourinho decide di affidarsi a "los jugones", ovvero i giocatori che toccano meglio il pallone tra quelli presenti in rosa. Al Bernabeu, dunque, si rivede il trio di mezzepunte ammirato al Camp Nou, ovvero Özil-Kakà-Ronaldo, con Benzema al posto di Higuain nel ruolo di prima punta e con Xabi Alonso e Granero in mediana. Altintop, invece, viene riproposto in versione terzino destro. I risultati danno ragione a Mou, che vede il suo Real Madrid dormicchiare un po' a inizio gara e rimontare, poi, in maniera inesorabile.
TRIO DI QUALITÀ — Il Saragozza non sfigura e approfitta di qualche varco iniziale nella difesa madridista per andare inaspettatamente in vantaggio con un tocco ravvicinato di Lafita al 10'. Alla mezz'ora, però, Kakà elude il fuorigioco e con un destro rasoterra fulmina Roberto per l'1-1 con cui si va all'intervallo. Il Real Madrid esce dagli spogliatoi con il piglio giusto e accelera: al 3' è 2-1, con Özil in versione assistman per Ronaldo, sul filo del fuorigioco. E un passaggio vincente lo confeziona anche Kakà al 10', proprio per Özil, che spedisce in rete il 3-1 e chiude i conti.
BARÇA AL MADRIGAL — Poi va in campo c'è il Barcellona, di scena al Madrigal nell'ultimo incontro odierno. La stagione disastrosa del "Sottomarino Giallo", uscito senza punti dalla Champions League e inabissatosi in zona retrocessione in campionato dopo il grave infortunio di Giuseppe Rossi, farebbe pensare a un impegno non troppo complicato per i campioni del mondo. Nulla di più falso: con un'impostazione tattica interamente votata alla difesa e contropiede, Molina riesce a imbrigliare un Barça in cui la stanchezza affiora in modo più che evidente. Fabregas, Xavi e Adriano sono tra i più appannati, Piqué lascia il campo nella ripresa per una botta al ginocchio e neanche Messi è al cento per cento.
TRIPLO LLORENTE — Il Pallone d'oro, peraltro maltrattato come sta diventando malcostume sempre più diffuso in tutti i campi dell Liga, ha qualche sprazzo, ma spreca due nitide occasioni: la prima con un pallonetto di poco fuori nel primo tempo, la seconda a pochi minuti dal fischio finale, facendosi fermare a tu-per-tu con Diego Lopez, prima che Fabregas mandi il pallone alle stelle a porta spalancata. Proprio l'ex Arsenal, nelle concitate battute conclusive, centra la traversa con un tiro deviato. E non basta neppure la vivacità a sinistra del giovane Tello, mandato in campo forse un po' tardi da Guardiola, né l'ingresso in campo di un Sanchez fisicamente menomato. Finisce 0-0 e forse finisce pure la lotta per il titolo, ma è un po' presto per i verdetti.
TRIPLO LLORENTE — Passando alle altre partite del sabato, dopo la delusione in Copa del Rey, l'Espanyol si consola in campionato, superando per 1-0: decisiva la rete di Weiss al 19'. Nell'altro incontro, vittoria esterna dell'Atheltic Bilbao sul campo del Rayo Vallecano. Grande protagonista della gara Fernando Llorente, autore di una tripletta con due reti nel primo tempo e una a metà ripresa. I madrileni erano andati a segno al 10' con Michu ed al 27' con Arribas. Con questi risultati, Espanyol e Athletic occuperebbero oggi i posti che valgono l'Europa League, mentre Rayo e Maiorca restano entrambe a +3 sulla zona retrocessione.