Il difensore bianconero chiede ai suoi compagni la massima concentrazione in vista dello sprint finale: «Ragioniamo gara per gara. Dovremo essere bravi e battere il Napoli, senza pensare ai rossoneri. Sarà difficile, perchè il trio di punta azzurro è fortissimo, ma siamo consapevoli della nostra forza. Spero che Legrottaglie ci dia una mano...»
TORINO - Un mese e mezzo alla fine del campionato e la Juventus è ancora imbattuta. Ormai non è più una mera statistica, ma un motivo di profondo orgoglio e una spinta in più per chiudere alla grande la stagione: «Il merito è di tutti - spiega Giorgio Chiellini, protagonista del Filo Diretto di Juventus Channel - Se abbiamo giocato tante partite senza venire sconfitti è perché ognuno di noi ci ha messo del suo. Dopo due anni difficili è un vanto non avere mai perso, però non abbiamo fatto ancora nulla. Mancano nove gare di campionato e la finale di Coppa Italia. Davanti abbiamo due destini possibili e molto diversi tra loro. Inseguiremo il più bello fino in fondo».
Tra i protagonisti della stagione bianconera c’è anche e soprattutto mister Conte: «Ci ha trasmesso molto, in primis il suo dna vincente. In molti conoscevano il suo carattere e le sue doti “psicologiche”, ma lui è sopratutto un uomo di campo, ci ha dato una grande organizzazione ed è grazie a questa se la difesa è la meno battuta e se non abbiamo mai perso».
E sotto la guida di Conte, indipendentemente dall’esito di questa stagione, si potrà aprire un ciclo importante: «La sensazione è questa, perché intorno ai nostri campioni sta crescendo un’ottima squadra. L’età media è bassa e ha la possibilità di migliorare ancora, per tornare ad alti livelli anche in Europa. Se mi ricorda la squadra di Capello? Il carattere è quello, ma le differenze ci sono. Questa Juve però è all’inizio di un grande progetto che può e deve maturare negli anni, mentre quella di Capello era una squadra già matura con campioni affermati a livello internazionale. Ora però abbiamo tutto per raggiungere quei livelli».
Un ulteriore step verso la completa maturazione sarà la doppia sfida con il Napoli, domenica allo Juventus Stadium e il 20 maggio a Roma nella finale di Coppa Italia: «Tra le due partite di diverso ci sarà solo la posta in palio. Quella di domenica sarà una grande sfida, tra due squadre ben allenate, che si rispettano e che vogliono vincere. I tre tenori? Lavezzi è rapidissimo e micidiale nell’uno contro uno. Cavani ha una resistenza incredibile, potrebbe fare atletica. Hamsik a volte magari sembra non essere in partita, ma poi, in un minuto, è capace di decidere un partita. Si inserisce da dietro e non è mai facile marcarlo. Cercheremo di limitarli e proveremo a vincere, consapevoli della nostra forza».
Inevitabile parlare della lotta scudetto e del duello a distanza contro il Milan. I tifosi credono nella rimota. E i giocatori? «Stiamo dimostrando sul campo ogni domenica di crederci. Cerchiamo di fare più punti possibile, poi non dipenderà solo da noi, ma vogliamo arrivare a fine anno senza rimpianti. Catania-Milan? Confido in Nicola Legrottaglie... Ma la verità è che qualunque risultato faccia il Milan, noi dobbiamo pensare solo a vincere».
Tra i protagonisti della stagione bianconera c’è anche e soprattutto mister Conte: «Ci ha trasmesso molto, in primis il suo dna vincente. In molti conoscevano il suo carattere e le sue doti “psicologiche”, ma lui è sopratutto un uomo di campo, ci ha dato una grande organizzazione ed è grazie a questa se la difesa è la meno battuta e se non abbiamo mai perso».
E sotto la guida di Conte, indipendentemente dall’esito di questa stagione, si potrà aprire un ciclo importante: «La sensazione è questa, perché intorno ai nostri campioni sta crescendo un’ottima squadra. L’età media è bassa e ha la possibilità di migliorare ancora, per tornare ad alti livelli anche in Europa. Se mi ricorda la squadra di Capello? Il carattere è quello, ma le differenze ci sono. Questa Juve però è all’inizio di un grande progetto che può e deve maturare negli anni, mentre quella di Capello era una squadra già matura con campioni affermati a livello internazionale. Ora però abbiamo tutto per raggiungere quei livelli».
Un ulteriore step verso la completa maturazione sarà la doppia sfida con il Napoli, domenica allo Juventus Stadium e il 20 maggio a Roma nella finale di Coppa Italia: «Tra le due partite di diverso ci sarà solo la posta in palio. Quella di domenica sarà una grande sfida, tra due squadre ben allenate, che si rispettano e che vogliono vincere. I tre tenori? Lavezzi è rapidissimo e micidiale nell’uno contro uno. Cavani ha una resistenza incredibile, potrebbe fare atletica. Hamsik a volte magari sembra non essere in partita, ma poi, in un minuto, è capace di decidere un partita. Si inserisce da dietro e non è mai facile marcarlo. Cercheremo di limitarli e proveremo a vincere, consapevoli della nostra forza».
Inevitabile parlare della lotta scudetto e del duello a distanza contro il Milan. I tifosi credono nella rimota. E i giocatori? «Stiamo dimostrando sul campo ogni domenica di crederci. Cerchiamo di fare più punti possibile, poi non dipenderà solo da noi, ma vogliamo arrivare a fine anno senza rimpianti. Catania-Milan? Confido in Nicola Legrottaglie... Ma la verità è che qualunque risultato faccia il Milan, noi dobbiamo pensare solo a vincere».