Tunisia, scontri e coprifuoco a Gasfa
Rivolta dei disoccupati repressa dalla Polizia: due arresti.
Scattato dalla serata del 14 aprile, nella delegazione di Om Laarayes in Tunisia, teatro di violenti disordini tra disoccupati e polizia, un coprifuoco - dalle 19:00 alle 5:00 - dal quale sono stati esentati solo coloro che lavorano di notte e le urgenze sanitarie. Gli incidenti sono cominciati quando è stata resa nota la lista di coloro che avevano ottenuto un posto di lavoro nel settore dei fosfati (la principale fonte di reddito nel Governatorato di Gafsa, in cui ricade Om Laarayes). Gli esclusi hanno prima protestato, lasciandosi poi andare ad atti di vandalismo repressi, con durezza, dalle forze di sicurezza intervenute subito.
PROTESTE E REPRESSIONE ANCHE A RADES. Altri incidenti sono accaduti nell'area portuale di Rades (il più importante porto commerciale della Tunisia) sempre a opera di disoccupati, che, nel loro caso, protestavano contro la composizione della lista dei vincitori di un concorso bandito dal ministero dei Trasporti per l'assunzione di maestranze da impiegare nella struttura. Un gruppo di giovani ha attaccato, facendo uso anche di bottiglie motolov, gli agenti di una brigata della Direzione generale delle Unità di intervento, che cercavano di rimuovere i blocchi stradali attuati dai manifestanti e che impedivano l'accesso al porto. I manifestanti hanno anche minacciato di incendiare degli automezzi. Prima di essere dispersi dagli agenti, che hanno fatto largo uso di granate lacrimogene, i giovani hanno anche dato fuoco a bombole di gas. Due dei manifestanti sono stati arrestati.
Rivolta dei disoccupati repressa dalla Polizia: due arresti.
PROTESTE E REPRESSIONE ANCHE A RADES. Altri incidenti sono accaduti nell'area portuale di Rades (il più importante porto commerciale della Tunisia) sempre a opera di disoccupati, che, nel loro caso, protestavano contro la composizione della lista dei vincitori di un concorso bandito dal ministero dei Trasporti per l'assunzione di maestranze da impiegare nella struttura. Un gruppo di giovani ha attaccato, facendo uso anche di bottiglie motolov, gli agenti di una brigata della Direzione generale delle Unità di intervento, che cercavano di rimuovere i blocchi stradali attuati dai manifestanti e che impedivano l'accesso al porto. I manifestanti hanno anche minacciato di incendiare degli automezzi. Prima di essere dispersi dagli agenti, che hanno fatto largo uso di granate lacrimogene, i giovani hanno anche dato fuoco a bombole di gas. Due dei manifestanti sono stati arrestati.