Tartassato da Equitalia, imprenditore si suicida
Napoli, l'uomo ci aveva già provato il 23 aprile.
La crisi continua a uccidere gli italiani. Dopo il tentato suicidio fallito a Massa da un uomo che aveva perso lavoro e moglie, è toccata a un imprenditore napoletano di 52 anni, e stavolta il tentativo è riuscito. L'uomo si è lanciato nel vuoto dal balcone del suo appartamento in via Cilea, nel quartiere Vomero, alzando ulteriormente il numero degli imprenditori che si sono tolti la vita dall'inizio del 2012.
Il 52enne aveva già provato a uccidersi il 23 aprile a Posillipo, ma era stato salvato dalla polizia. L'imprenditore aveva espresso la sua angoscia per le cartelle di Equitalia dalle quali era gravato.
VOLO DALL'OTTAVO PIANO. L'uomo, sposato e padre di due figli, di 9 e 24 anni, è precipitato dall' ottavo piano. L'intervento dell'ambulanza del 118 è stato inutile. In via Cilea, strada centrale del quartiere residenziale del Vomero, si è radunata una piccola folla visibilmente emozionata.
L' uomo era apparso molto agitato nel pomeriggio del 23 aprile, quando si era recato a San Sebastiano al Vesuvio, a fare la spesa in un supermercato discount insieme alla moglie.
IL TENTATO SUICIDIO DEL 23 APRILE. Salutata la moglie, era rientrato a Napoli, recandosi in via Catullo, a Posillipo, una zona dove si recava spesso per lavoro.
Qui aveva scavalcato la ringhiera di protezione e si era avvicinato ad uno strapiombo di 50 metri di altezza. A impedire la tragedia era stata proprio la moglie, che avendo intuito le sue intenzioni, aveva avvertito la polizia. L'uomo era stato localizzato attraverso le celle della rete telefonica ed è stato raggiunto dagli agenti.
Con gli occhi chiusi e il corpo semisospeso nel vuoto, l'imprenditore si era fatto persudere dai poliziotti, che gli avevano ricordato la moglie e i figli, poi lo avevano accompagnato in ospedale in ambulanza. Ma qui, l' imprenditore aveva rifiutato il ricovero ed era tornato a casa.
Napoli, l'uomo ci aveva già provato il 23 aprile.
La crisi continua a uccidere gli italiani. Dopo il tentato suicidio fallito a Massa da un uomo che aveva perso lavoro e moglie, è toccata a un imprenditore napoletano di 52 anni, e stavolta il tentativo è riuscito. L'uomo si è lanciato nel vuoto dal balcone del suo appartamento in via Cilea, nel quartiere Vomero, alzando ulteriormente il numero degli imprenditori che si sono tolti la vita dall'inizio del 2012.
Il 52enne aveva già provato a uccidersi il 23 aprile a Posillipo, ma era stato salvato dalla polizia. L'imprenditore aveva espresso la sua angoscia per le cartelle di Equitalia dalle quali era gravato.
VOLO DALL'OTTAVO PIANO. L'uomo, sposato e padre di due figli, di 9 e 24 anni, è precipitato dall' ottavo piano. L'intervento dell'ambulanza del 118 è stato inutile. In via Cilea, strada centrale del quartiere residenziale del Vomero, si è radunata una piccola folla visibilmente emozionata.
L' uomo era apparso molto agitato nel pomeriggio del 23 aprile, quando si era recato a San Sebastiano al Vesuvio, a fare la spesa in un supermercato discount insieme alla moglie.
IL TENTATO SUICIDIO DEL 23 APRILE. Salutata la moglie, era rientrato a Napoli, recandosi in via Catullo, a Posillipo, una zona dove si recava spesso per lavoro.
Qui aveva scavalcato la ringhiera di protezione e si era avvicinato ad uno strapiombo di 50 metri di altezza. A impedire la tragedia era stata proprio la moglie, che avendo intuito le sue intenzioni, aveva avvertito la polizia. L'uomo era stato localizzato attraverso le celle della rete telefonica ed è stato raggiunto dagli agenti.
Con gli occhi chiusi e il corpo semisospeso nel vuoto, l'imprenditore si era fatto persudere dai poliziotti, che gli avevano ricordato la moglie e i figli, poi lo avevano accompagnato in ospedale in ambulanza. Ma qui, l' imprenditore aveva rifiutato il ricovero ed era tornato a casa.
Mah