Equitalia, scontri a Napoli
In 200 chiedono la «chiusura immediata».
Mattinata di accesa protesta, quella dell'11 maggio a Napoli.
In corso Meridionale si erano radunate circa 200 persone aderenti a diversi centri sociali, riuniti sotto la sigla Realtà di Movimento napoletane contro Equitalia e Sindacato lavoratori in lotta.
Per la maggior parte disoccupati che chiedevano «la chiusura immediata di Equitalia».
UN FERITO NEGLI SCONTRI. Sette di questi sono stati identificati e denunciati per gli scontri scoppiati con la polizia, in cui c'è stato un ferito.
Da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che alla base della protesta ci sia stato il rifiuto dell'ufficio esattoriale di chiudere in segno di lutto per gli ultimi suicidi avvenuti nel Napoletano a causa della crisi economica.
La Campania, infatti, è stata una Regione molto colpita da questo fenomeno.
Ultimo episodio, in ordine temporale, quello del 10 maggio, quando un 63enne si è sparato davanti al santuario di Pompei.
Originario di Napoli anche Diego Peduto, lanciatosi dal balcone della propria casa per problemi economici.
L'uomo era riuscito a convincere il conoscente e avvocato Gennaro De Falco a non difendere mai più Equitalia.
STRADE BLOCCATE DAI MANIFESTANTI. Nel corso della giornata, l'escalation di tensione non ha mostrato rallentamenti e, dopo cori e striscioni («Fermiamoli, ora basta!»), i manifestanti hanno bloccato il traffico trascinando bidoni dell'immondizia in strada urlando «Assassini».
In molti hanno gettato uova piene di vernice rossa contro il palazzo e sono stati esplosi due petardi.
Subito dopo, sono stati lanciati sassi e bottiglie contro gli agenti del Reparto mobile presenti, che hanno risposto caricando la folla.
Il blocco della sede di Equitalia, che è rimasta chiusa, si è poi trasformato in un corteo, forse nel tentativo di aggirare lo schieramento delle forze dell'ordine e di riportarsi davanti agli uffici da un'altra strada.
ISPETTORI AGGREDITI A MILANO. L'episodio napoletano è l'ennesima dimostrazione che la tensione continua a montare e non solo in Campania.
Sempre l'11 maggio, due ispettori degli uffici esattoriali sono stati aggrediti a Milano e scritte ingiuriose sono comparse sul muro di una sede nel Vicentino.
A Viterbo un 70enne ha minacciato di uccidere alcuni impiegati di Equitalia, portato alla disperazione dal fallimento della propria azienda.
Mentre a Roma, un pacco bomba è stato inviato alla direzione generale della sede capogruppo.
Equitalia: «Inaccettabile scaricare su di noi la colpa di gesti estremi»
Ma Equitalia non ci sta e, attraverso una nota, ha detto che «è inaccettabile continuare a scaricare irresponsabilmente su di loro la colpa di gesti estremi e situazioni drammatiche, che hanno invece origini diverse e lontane e che stanno esplodendo solo ora a causa della crisi economica».
«TROPPA SUPERFICIALITÀ». «La troppa superficialità con cui negli ultimi tempi si è associato a Equitalia il termine suicidio», prosegue la nota, «sta avendo come effetto di alimentare tensioni sociali, oggetto di facili strumentalizzazioni, che sfociano in vere e proprie guerriglie».
E per parlare di questa situazione, il premier Mario Monti ha in programma un incontro con i vertici di Equitalia e Agenzia delle Entrate per il prossimo 17 maggio, alle 9.
In 200 chiedono la «chiusura immediata».
Mattinata di accesa protesta, quella dell'11 maggio a Napoli.
In corso Meridionale si erano radunate circa 200 persone aderenti a diversi centri sociali, riuniti sotto la sigla Realtà di Movimento napoletane contro Equitalia e Sindacato lavoratori in lotta.
Per la maggior parte disoccupati che chiedevano «la chiusura immediata di Equitalia».
UN FERITO NEGLI SCONTRI. Sette di questi sono stati identificati e denunciati per gli scontri scoppiati con la polizia, in cui c'è stato un ferito.
Da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che alla base della protesta ci sia stato il rifiuto dell'ufficio esattoriale di chiudere in segno di lutto per gli ultimi suicidi avvenuti nel Napoletano a causa della crisi economica.
La Campania, infatti, è stata una Regione molto colpita da questo fenomeno.
Ultimo episodio, in ordine temporale, quello del 10 maggio, quando un 63enne si è sparato davanti al santuario di Pompei.
Originario di Napoli anche Diego Peduto, lanciatosi dal balcone della propria casa per problemi economici.
L'uomo era riuscito a convincere il conoscente e avvocato Gennaro De Falco a non difendere mai più Equitalia.
STRADE BLOCCATE DAI MANIFESTANTI. Nel corso della giornata, l'escalation di tensione non ha mostrato rallentamenti e, dopo cori e striscioni («Fermiamoli, ora basta!»), i manifestanti hanno bloccato il traffico trascinando bidoni dell'immondizia in strada urlando «Assassini».
In molti hanno gettato uova piene di vernice rossa contro il palazzo e sono stati esplosi due petardi.
Subito dopo, sono stati lanciati sassi e bottiglie contro gli agenti del Reparto mobile presenti, che hanno risposto caricando la folla.
Il blocco della sede di Equitalia, che è rimasta chiusa, si è poi trasformato in un corteo, forse nel tentativo di aggirare lo schieramento delle forze dell'ordine e di riportarsi davanti agli uffici da un'altra strada.
ISPETTORI AGGREDITI A MILANO. L'episodio napoletano è l'ennesima dimostrazione che la tensione continua a montare e non solo in Campania.
Sempre l'11 maggio, due ispettori degli uffici esattoriali sono stati aggrediti a Milano e scritte ingiuriose sono comparse sul muro di una sede nel Vicentino.
A Viterbo un 70enne ha minacciato di uccidere alcuni impiegati di Equitalia, portato alla disperazione dal fallimento della propria azienda.
Mentre a Roma, un pacco bomba è stato inviato alla direzione generale della sede capogruppo.
Equitalia: «Inaccettabile scaricare su di noi la colpa di gesti estremi»
Ma Equitalia non ci sta e, attraverso una nota, ha detto che «è inaccettabile continuare a scaricare irresponsabilmente su di loro la colpa di gesti estremi e situazioni drammatiche, che hanno invece origini diverse e lontane e che stanno esplodendo solo ora a causa della crisi economica».
«TROPPA SUPERFICIALITÀ». «La troppa superficialità con cui negli ultimi tempi si è associato a Equitalia il termine suicidio», prosegue la nota, «sta avendo come effetto di alimentare tensioni sociali, oggetto di facili strumentalizzazioni, che sfociano in vere e proprie guerriglie».
E per parlare di questa situazione, il premier Mario Monti ha in programma un incontro con i vertici di Equitalia e Agenzia delle Entrate per il prossimo 17 maggio, alle 9.