Attentato Brindisi, fermato un 68enne
L'uomo, gestore di una stazione di gas nel Leccese, avrebbe confessato di aver fatto esplodere l'ordigno che ha ucciso la studentessa Melissa Bassi. Non c'entra la criminalità organizzata, ma si tratterebbe di una "vendetta privata"
E' stato fermato e avrebbe confessato l'uomo interrogato nella questura di Lecce e sospettato di aver progettato l'attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi nel quale ha perso la vita Melissa Bassi. Il 68enne, di Copertino (Lecce), è il gestore di una stazione di gas lungo la statale 17 e avrebbe agito per una vendetta privata. Secondo le agenzie di stampa, l'uomo si chiama Giovanni Vantaggiato.
Il fermato è sposato ed ha due figlie. A Lecce sono giunti il vice della polizia, Franco Grattieri, il cap dello Sco, Gilbero Caldarozzi ed il vice del Ros, generale Mario Parente.
In un primo momento si era pensato che l'uomo avesse agito per colpire il preside dell'istituto. Ma il diretto interessato, sentito da Tgcom24, ha affermato: "Non ho nemici e di sicuro non ho come nemico nessun benzinaio". Poi si è fatta avanti l'ipotesi di una vendetta per colpire la giustizia, perché in passato il 68enne aveva sostenuto un processo per una truffa subita, senza però riavere il denaro che aveva perso.
Avrebbe così covato una sete di vendetta, e la mattina del 19 maggio forse voleva colpire, con le tre bombole che hanno ucciso Melissa Bassi, 16 anni e ferito altre cinque studentesse, proprio il Tribunale di Brindisi. Ma troppo sorvegliato, avrebbe ripiegato sulla scuola, che guarda caso, si trova poco distante dal palazzo di giustizia.
L'uomo, gestore di una stazione di gas nel Leccese, avrebbe confessato di aver fatto esplodere l'ordigno che ha ucciso la studentessa Melissa Bassi. Non c'entra la criminalità organizzata, ma si tratterebbe di una "vendetta privata"
Il fermato è sposato ed ha due figlie. A Lecce sono giunti il vice della polizia, Franco Grattieri, il cap dello Sco, Gilbero Caldarozzi ed il vice del Ros, generale Mario Parente.
In un primo momento si era pensato che l'uomo avesse agito per colpire il preside dell'istituto. Ma il diretto interessato, sentito da Tgcom24, ha affermato: "Non ho nemici e di sicuro non ho come nemico nessun benzinaio". Poi si è fatta avanti l'ipotesi di una vendetta per colpire la giustizia, perché in passato il 68enne aveva sostenuto un processo per una truffa subita, senza però riavere il denaro che aveva perso.
Avrebbe così covato una sete di vendetta, e la mattina del 19 maggio forse voleva colpire, con le tre bombole che hanno ucciso Melissa Bassi, 16 anni e ferito altre cinque studentesse, proprio il Tribunale di Brindisi. Ma troppo sorvegliato, avrebbe ripiegato sulla scuola, che guarda caso, si trova poco distante dal palazzo di giustizia.