Probabilmente stava saltando da un muretto ed è finito in un barile di catrame. Un cane di taglia media, venerdì sera, è rimasto imprigionato dalla melma nera nella frazione di Sambatello a Reggio Calabria. Guaendo e abbaiando il cucciolo ha attirato l'attenzione di vari cittadini che, con numerose chiamate, hanno chiesto l'intervento di autorità, Asl e forze dell'ordine. Nessuna risposta.
Solo dopo diverse ore, a causa dell'insistenza dei presenti, un veterinario dell'Asp è arrivato a verificare la situazione. Appena il medico si è accorto dell'assenza di microchip dell'animale, capito che si trattava di un randagio, ha deciso di lasciarlo lì tra lo stupore dei cittadini che hanno voluto raccontare il fatto.
Immediate le reazioni della Federazione Italiana Associazione Diritti Animali e Ambiente alla quale aderiscono le associazioni animaliste Enpa, Lav, Lega del cane e altre che chiedono perché nessuna autorità sia intervenuta. Nella nota si legge: "Colpisce la sostanziale indifferenza con cui le autorità preposte dalla legge a intervenire quando i cittadini segnalano la presenza di un animale in difficoltà, hanno lasciato morire questo povero cane. Se è mancato il senso del dovere, che fine ha fatto il buon cuore? Fatti simili non sono accettabili e denotano la totale mancanza di civiltà e di sensibilità".
Sul dibattito, come rappresentante della Federazione dei diritti degli animali è intervenuta anche l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha chiesto
L'onorevole Michela Vittoria Brambilla, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ha chiesto l’intervento della magistratura per individuare i responsabili ed accertare eventuali estremi di reato nel mancato intervento di Asl e polizia locale.
"Chi ha sbagliato, deve pagare – ha concluso l’on. Brambilla - non si può tollerare una simile indifferenza: in un paese civile la vita di tutte le creature è un valore assoluto e un simile grado di arretratezza morale non rispecchia il grande cuore del paese. E noi non daremo più tregua a chi svolge con superficialità e pressapochismo il proprio lavoro, causando la morte di animali indifesi.”
Solo dopo diverse ore, a causa dell'insistenza dei presenti, un veterinario dell'Asp è arrivato a verificare la situazione. Appena il medico si è accorto dell'assenza di microchip dell'animale, capito che si trattava di un randagio, ha deciso di lasciarlo lì tra lo stupore dei cittadini che hanno voluto raccontare il fatto.
Sul dibattito, come rappresentante della Federazione dei diritti degli animali è intervenuta anche l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha chiesto
L'onorevole Michela Vittoria Brambilla, in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ha chiesto l’intervento della magistratura per individuare i responsabili ed accertare eventuali estremi di reato nel mancato intervento di Asl e polizia locale.
"Chi ha sbagliato, deve pagare – ha concluso l’on. Brambilla - non si può tollerare una simile indifferenza: in un paese civile la vita di tutte le creature è un valore assoluto e un simile grado di arretratezza morale non rispecchia il grande cuore del paese. E noi non daremo più tregua a chi svolge con superficialità e pressapochismo il proprio lavoro, causando la morte di animali indifesi.”