Orlandi, la Magliana era sulle tracce di Emanuela
Parla un amico della ragazza: quel 21 giugno '83 eravamo pedinati.
Un amico di Emanuela Orlandi ha riconosciuto, in una delle fotografie che gli sono state mostrate dagli inquirenti, l'uomo che li ha pedinati il 21 giugno 1983, il giorno prima della scomparsa della ragazza.
«Un uomo che apparteneva alla banda della Magliana». La testimonianza, inedita, è stata trasmessa a Chi l'ha visto? mercoledì 20 giugno.
«NON CI HA LASCIATO UN ATTIMO». «Avevamo deciso di andare a vedere un negozio di videogiochi appena aperto», ha raccontato. «Arrivati all'entrata del Vaticano, uscì Emanuela. Ci siamo salutati. Ci siamo accorti che c'erano due giovani che ci guardavano a distanza. Il loro sguardo era puntato su di noi. Ci siamo incamminati, io mi sono voltato e ho visto che ci seguivano, tanto che ho detto a Emanuela: 'mi sa che ti stanno venendo appresso».
«SPARITO NEL NULLA». A Piazza Risorgimento «uno dei due continuò a seguirci, mentre l'altro ci lasciò. Abbiamo percorso via Ottaviano, e poi siamo entrati nel negozio che era su Viale Giulio Cesare. Quando siamo usciti dal negozio me lo sono trovato davanti un'altra volta. Volevo chiedergli perché ci seguiva, ma non l'ho fatto. Ha continuato a seguirci per la strada del ritorno, fino all'ingresso del Vaticano. Ed è rimasto lì».
Quando Emanuela è entrata, ha concluso «appena il tempo di girarci e lui era sparito».
Parla un amico della ragazza: quel 21 giugno '83 eravamo pedinati.
Un amico di Emanuela Orlandi ha riconosciuto, in una delle fotografie che gli sono state mostrate dagli inquirenti, l'uomo che li ha pedinati il 21 giugno 1983, il giorno prima della scomparsa della ragazza.
«Un uomo che apparteneva alla banda della Magliana». La testimonianza, inedita, è stata trasmessa a Chi l'ha visto? mercoledì 20 giugno.
«NON CI HA LASCIATO UN ATTIMO». «Avevamo deciso di andare a vedere un negozio di videogiochi appena aperto», ha raccontato. «Arrivati all'entrata del Vaticano, uscì Emanuela. Ci siamo salutati. Ci siamo accorti che c'erano due giovani che ci guardavano a distanza. Il loro sguardo era puntato su di noi. Ci siamo incamminati, io mi sono voltato e ho visto che ci seguivano, tanto che ho detto a Emanuela: 'mi sa che ti stanno venendo appresso».
«SPARITO NEL NULLA». A Piazza Risorgimento «uno dei due continuò a seguirci, mentre l'altro ci lasciò. Abbiamo percorso via Ottaviano, e poi siamo entrati nel negozio che era su Viale Giulio Cesare. Quando siamo usciti dal negozio me lo sono trovato davanti un'altra volta. Volevo chiedergli perché ci seguiva, ma non l'ho fatto. Ha continuato a seguirci per la strada del ritorno, fino all'ingresso del Vaticano. Ed è rimasto lì».
Quando Emanuela è entrata, ha concluso «appena il tempo di girarci e lui era sparito».