ROMA:La settima gara della stagione, in Olanda, si è chiusa, per la MotoGP, con la prova di forza di Casey Stoner, che ha battuto ancora una volta il suo compagno di squadra Dani Pedrosa. L'australiano che a fine anno dirà addio alla pista, scattato bene allo spegnersi dei semafori, ha poi ceduto il comando delle operazioni a Pedrosa che ha condotto la gara per metà dei giri a disposizione. Nonostante la caduta di venerdì e le numerose contusioni riportate, Stoner, approfittando di un piccolo calo del collega, lo ha sorpassato iniziando a guadagnare sempre più vantaggio. Per la Honda si tratta di una doppietta, ma amara. C'é la consapevolezza, infatti, che Stoner non sarà più nel paddock l'anno prossimo, il che rende le scelte da fare in ottica 2013 difficile. Il mercato, infatti, nonostante la firma di Lorenzo su un contratto biennale della Yamaha e l'addio di Stoner, è in piena attività. Tutti aspettano le scelte di una campione, un pilota che da due anni a questa parte non sta ottenendo risultati, Valentino Rossi. E anche sulla pista di Assen il copione si è ripetuto, in negativo, con un penultimo posto che certo non fa saltare di gioia. Sul podio, alle spalle dei piloti Honda, sale Andrea Dovizioso che ha vinto la lotta tutta Yamaha con il pilota americano Ben Spies. Non è un mistero, sempre in ottica 2013, che il forlivese punti proprio alla sella dell'americano.
"Non ho sponsor alle spalle, non ho un mercato forte - ha detto Dovizioso - quello che posso fare è solo andare più forte e fare dei risultati buoni, poi vedremo a fine anno cosa succederà. Chiaro è che in questo momento, tutti aspettano quello che farà Valentino". Ancora una volta il nome di Rossi viene fuori. La gara del nove volte campione del mondo è stata una di quelle da dimenticare. Oltre ai soliti problemi della Desmosedici - "Sono sempre gli stessi - ha detto Rossi - la moto è sottosterzante e si fatica a farla girare. Bisogna dare gas a moto piegata per uscire meglio dalle curve e questo fa si che le nostre gomme durino di meno, è da marzo che ne parlo". A peggiorare il quadro anche una gomma posteriore difettosa. Rossi che è dovuto rientrare ai box mentre era in lotta per il sesto posto (ma con oltre 10 secondi di distacco dopo poco meno di 12 giri) con il pneumatico posteriore che aveva perso pezzi di battistrada. "Sono tornato in pista con una gomma morbida - ha detto Rossi - per vedere come andava, ma chattering avevo con la dura e lo stesso ho avuto con la morbida. Almeno sono riuscito a prendere qualche punto".
Chi lascia l'Olanda senza punti è Jorge Lorenzo, che è stato falciato alla prima curva dalla moto di Alvaro Bautista, reo di aver provato un ingresso troppo aggressivo dopo la partenza. Lorenzo in questo modo, seppure a pari punti (140 a 140) con Stoner, riesce lo stesso a mantenere la vetta della classifica iridata per aver vinto di più del rivale. Rimane solo il rammarico di aver buttato alle ortiche tutto il vantaggio non per un problema suo. Nella caduta, la M1 dello spagnolo ha distrutto il terzo motore punzonato, ma la Direzione di Gara ha deciso di permettere alla squadra di cambiarlo, senza penalità. Certo è che la Yamaha, nonostante abbia ottenuto solo il podio con Dovizioso, rimane una delle scelte che Rossi potrà vagliare. Da parte di Honda ci sarebbe la volontà di creare una situazione che piaccia a Valentino, il problema rimangono i soldi. Ma nella MotoGP, l'unico in grado di spostare interessi e denari, rimane ancora solo Rossi. Tra una settimana il circo mondiale si sposterà in Germania, pista sulla quale il pilota della Ducati fece la sua peggior gara della carriera nel 2011, partendo addirittura dai box.