«Ayrton Senna non aveva talento e nella Formula 1 d'oggi non vincerebbe niente». Parola di Nelson Piquet jr, figlio di un altro grande campione. Il brasiliano, in un'intervista al portale Terra del suo Paese, ha sparato a zero sul compianto campione suo connazionale, morto durante il Gran premio di Imola del 1994. «Piloti come lui non vincerebbero nulla nelle gare di oggi. Era molto veloce, ma non aveva talento né in termini tecnici né in quelli meccanici», ha spiegato Nelsinho – che nella sua esperienza in Formula 1 in 28 gare con la Renault è andato a podio una sola volta e ha raccolto soltanto 19 punti -, ora impegnato nella Formula Nascar.
TRE TITOLI MONDIALI - La stampa brasiliana ha ritenuto l'uscita del pilota irriverente, soprattutto perché Senna, con meno gare stagionali a disposizione, vantava tre titoli mondiali, 41 vittorie e 65 pole position.
STILETTATA A GROSJEAN - Lodi, invece, per il suo ex compagno di squadra, il ferrarista Fernando Alonso: «È il migliore del mondo». Secondo Piquet, infatti, lo spagnolo «sarebbe in testa al Mondiale anche se fosse alla Lotus», tirando una stilettata a Romain Grosjean (il suo sostituto alla Renault), definito «molto fortunato» ma «niente rispetto ad Alonso». Grosjean sarebbe stato fortunato perché «è arrivato n un momento in cui c'era un compagno di squadra debole (Kimi Raikkonen, ndr) e aveva a disposizione una macchina molto buona».
TRE TITOLI MONDIALI - La stampa brasiliana ha ritenuto l'uscita del pilota irriverente, soprattutto perché Senna, con meno gare stagionali a disposizione, vantava tre titoli mondiali, 41 vittorie e 65 pole position.
STILETTATA A GROSJEAN - Lodi, invece, per il suo ex compagno di squadra, il ferrarista Fernando Alonso: «È il migliore del mondo». Secondo Piquet, infatti, lo spagnolo «sarebbe in testa al Mondiale anche se fosse alla Lotus», tirando una stilettata a Romain Grosjean (il suo sostituto alla Renault), definito «molto fortunato» ma «niente rispetto ad Alonso». Grosjean sarebbe stato fortunato perché «è arrivato n un momento in cui c'era un compagno di squadra debole (Kimi Raikkonen, ndr) e aveva a disposizione una macchina molto buona».