Svezia, Stati Uniti e Gran Bretagna guidano la classifica globale del Web Index: è un indice costruito per valutare l'impatto del web nelle nazioni. E capire come ha trasformato la vita quotidiana. Sono 3,4 miliardi le persone che hanno accesso alla navigazione tra i siti online. L'Italia è 23esima nel mondo e dodicesima in Europa. Sono alcuni risultati di un'indagine multidisciplinare della World Wide Web Foundation, varata da quel Tim Berners-Lee che ha partecipato alla cerimonia d'inaugurazione delle Olimpiadi a Londra e più di vent'anni fa ha progettato in un laboratorio del Cern, con l'aiuto di alcuni colleghi, i primi elementi di una "ragnatela" globale, il web, che riveste il globo attraverso una fitta rete di collegamenti, i link. E adesso prova a capire come la sua invenzione cambia il mondo.
È uno studio che esplora dimensioni economiche, sociali, politiche e culturali in 61 Stati attraverso 85 indicatori. La Svezia occupa il primo gradino per impatto complessivo del web nella nazione. L'Italia ottiene il punteggio più elevato nella categoria "uso del web". Tra i Paesi asiatici in cima alla lista arriva Singapore, seguito a poca distanza dalla Corea del Sud. Prima tra le nazioni africane è la Tunisia: in cinque anni ha registrato un aumento degli utenti online dal 17% della popolazione al 39%, rileva lo studio. Ultimi nell'elenco globale, invece, risultano Zimbabwe (60esimo) e Yemen (61esimo). Quella di Tim Berners-Lee è un'iniziativa per allargare gli orizzonti. L'indice elabora dati da fonti secondarie, come le Nazioni Unite e l'Ethnologue, per un periodo di tempo di cinque anni, dal 2007 al 2011: include, inoltre, informazioni da questionari costruiti ad hoc per esplorare il contesto locale.
L'evoluzione del web è continua. Da una nicchia di utenti nelle università ha ampliato rapidamente i confini e accelerato il passo con l'apertura di internet al pubblico nei primi anni Novanta, anche grazie ai browser che hanno semplificato la navigazione online. E negli ultimi anni la "ragnatela" ha allargato i confini agli schermi di smartphone e tablet, dove è una porta di accesso a una miniera di informazioni.