Mourinho rimprovera e sostituisce Ozil, Ramos lo difende e ne indossa la maglia sotto la sua: nuovo scontro in un Real Madrid ormai sempre più insofferente al tecnico portoghese. Che infatti medita il ritorno al Chelsea. Dopo aver provato a vincere la Champions con le merengues ovviamente
Galeotta fu la maglietta sotto la maglietta. Dalla Spagna il quotidiano Marca riporta l'ennesima lite tra Jose Mourinho e un suo giocatore, stavolta Sergio Ramos. I due si sono presi a cornate più volte: insieme al portiere Casillas, il difensore è uno dei leader dello spogliatoio che del tecnico portoghese non vuole più saperne niente. Stavolta il caso è scoppiato durante la partita di domenica contro il Deportivo La Coruna. Nell'intervallo Mourinho rimprovera bruscamente e sostituisce Mesut Ozil.
Per tutta risposta Ramos si fa dare la maglia dal compagno, la numero 10, e la indossa sotto la propria, con l'evidente intenzione di un provocatorio strip in caso di gol. Gol che non arriva, ma in effetti le foto pubblicate da Marca - a meno che non siano un fotomontaggio... - evidenziano come sotto la sua maglia Ramos indossi davvero quella di Ozil. La prima osservazione: se il Real Madrid non trova pace neanche quando vince 5-1 allora è destinato davvero a non trovarne mai...
La seconda. Mourinho si conferma perfetto gestore di nervi. Qualsiasi altro allenatore, dopo almeno due anni di guerra civile, sarebbe stato già spremuto e buttato via come un limone. Lui è riuscito a vincere uno scudetto nell'era del Barcellona stellare (che ne vale tre in qualsiasi altro periodo storico). Forte come un carro armato, lo Special One tira dritto. Tra lui e Madrid tutta, con qualche eccezione come il fedelissimo Pepe (e Cristiano Ronaldo, che non a caso non riscuote grande simpatia umana nel resto dello spogliatoio), i rapporti sono ormai ai minimi termini.
Con Ramos in particolare lo sono da tempo. I due hanno litigato più volte. Mourinho non si fa problemi a lasciarlo in panchina quando lo ritiene utile (come contro il Manchester City, nel big match della prima giornata di Champions League) o a utilizzarlo dove dice e vuole lui (a destra per esempio, sebbene lui preferisca in mezzo e da tempo ormai giochi in quella posizione). Il tecnico portoghese punta a vincere la Champions League e poi ad andarsene, odiato ma vincente e dunque rimpianto.
Inattaccabile dal punto di vista dei risultati, Mourinho si può permettere qualche uscita naif: "Sono stanco di questa vita, vorrei essere una persona normale" ha detto alla Cnn. Comprensibile quando, come racconta lui stesso, alla partita del figlio di 12 anni vengono insultati padre e pargolo. Forse è anche per questo che sta meditando, e da tempo, un ritorno nella meno asfissiante e più corretta Inghilterra. Abramovich è pronto a riprenderlo al Chelsea, coprendolo di soldi ovviamente: una minestra riscaldata, forse, ma di sicuro di gran fascino, perché con i Blues Mou ha vinto due scudetti ma non la Champions League.