La ragazza, che era consumatrice, ha fatto a lui l’ultima telefonata. Quando è stato fermato nello zaino aveva il cellulare della vittima] La ragazza, che era consumatrice, ha fatto a lui l'ultima telefonata. Quando è stato fermato nello zaino aveva il cellulare della vittima
CASTAGNETO CARDUCCI (Livorno) – Arrestato un uomo senegalese, fermato e poi rilasciato un altro. È questo il bilancio di una notte di una mattinata di interrogatori per l'omicidio di Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni strangolata la notte del 1° maggio in un oliveto di Castagneto Carducci dopo essere uscita dal ristorante dove lavorava. L'operaio di Piombino con cui la ragazza aveva una relazione e che era stato prelevato dal suo luogo di lavoro per essere interrogato per alcune ore è stato poi rilasciato.
LE INDAGINI - L'ultima telefonata fatta da Ilaria ha inchiodato il presunto assassino, Ablaye Ndoye, 34 anni, senza regolare permesso di soggiorno. Una conversazione concitata, pochi minuti prima del delitto. «Il fermato è uno spacciatore di droga e la vittima una consumatrice - ha detto il procuratore Francesco De Leo -. Contro di lui c'era un provvedimento di espulsione». Dunque non è escluso che la sera del primo maggio, la notte del delitto, l'incontro sia avvenuto per acquistare hascisc. Il presunto killer, che è stato arrestato, è un irregolare con precedenti per furto, lesioni e rissa. Grazie anche all'aiuto della comunità senegalese locale, è stato sorpreso dai carabinieri a Donoratico in bicicletta e nel suo zaino è stato trovato il telefonino di proprietà della ragazza. Mentre nel cellulare del senegalese, ancora in memoria, gli investigatori hanno trovato il numero del telefonino di Ilaria.
I TESTIMONI - Il lavoro degli inquirenti si era inizialmente indirizzato sulle ultime comunicazioni di Ilaria, che poco prima di morire, hanno raccontato testimoni, avrebbe fatto una telefonata con il cellulare: «Ilaria era arrabbiata, gridava, poi si è allontanata in una strada secondaria come se avesse un appuntamento».
IN CASERMA - Il senegalese arrestato secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori conosceva bene la giovane strangolata e a lui i carabinieri sarebbero arrivati grazie ai racconti degli amici di Ilaria che lo avrebbero segnalato come uno dei possibili sospetti.
L'EX FIDANZATO - Durante la notte i carabinieri hanno ascoltato per diverse ore l’ex fidanzato della ragazza, un giovane di Piombino. Contro di lui non ci sono provvedimenti. Molto interessante, secondo i carabinieri, anche la testimonianza di Stephanie, una collega di lavoro. L’ha vista intorno alle 22.15 e ha scambiato con Ilaria poche parole. «Vado a fare due passi a piazzale Belvedere», ha detto Ilaria a Stephanie e poi si è allontanata. Ma l’attenzione degli investigatori in queste ore è concentrata sul tabulato telefonico del cellulare di Ilaria.
TRACCE BIOLOGICHE - Sul corpo di Ilaria sono state trovate tracce biologiche che potrebbero essere quelle dell'assassino e adesso saranno analizzate per individuare il dna. Le tracce biologiche potrebbero essere anche la prova che la ragazza è stata violentata o ha subito un tentativo di violenza. Dalla posizione del corpo è possibile che Ilaria Leone sia stata uccisa in un altro luogo vicino all'oliveto dove il corpo è stato ritrovato e poi trascinata lì per nasconderla.
CASTAGNETO CARDUCCI (Livorno) – Arrestato un uomo senegalese, fermato e poi rilasciato un altro. È questo il bilancio di una notte di una mattinata di interrogatori per l'omicidio di Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni strangolata la notte del 1° maggio in un oliveto di Castagneto Carducci dopo essere uscita dal ristorante dove lavorava. L'operaio di Piombino con cui la ragazza aveva una relazione e che era stato prelevato dal suo luogo di lavoro per essere interrogato per alcune ore è stato poi rilasciato.
LE INDAGINI - L'ultima telefonata fatta da Ilaria ha inchiodato il presunto assassino, Ablaye Ndoye, 34 anni, senza regolare permesso di soggiorno. Una conversazione concitata, pochi minuti prima del delitto. «Il fermato è uno spacciatore di droga e la vittima una consumatrice - ha detto il procuratore Francesco De Leo -. Contro di lui c'era un provvedimento di espulsione». Dunque non è escluso che la sera del primo maggio, la notte del delitto, l'incontro sia avvenuto per acquistare hascisc. Il presunto killer, che è stato arrestato, è un irregolare con precedenti per furto, lesioni e rissa. Grazie anche all'aiuto della comunità senegalese locale, è stato sorpreso dai carabinieri a Donoratico in bicicletta e nel suo zaino è stato trovato il telefonino di proprietà della ragazza. Mentre nel cellulare del senegalese, ancora in memoria, gli investigatori hanno trovato il numero del telefonino di Ilaria.
I TESTIMONI - Il lavoro degli inquirenti si era inizialmente indirizzato sulle ultime comunicazioni di Ilaria, che poco prima di morire, hanno raccontato testimoni, avrebbe fatto una telefonata con il cellulare: «Ilaria era arrabbiata, gridava, poi si è allontanata in una strada secondaria come se avesse un appuntamento».
IN CASERMA - Il senegalese arrestato secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori conosceva bene la giovane strangolata e a lui i carabinieri sarebbero arrivati grazie ai racconti degli amici di Ilaria che lo avrebbero segnalato come uno dei possibili sospetti.
L'EX FIDANZATO - Durante la notte i carabinieri hanno ascoltato per diverse ore l’ex fidanzato della ragazza, un giovane di Piombino. Contro di lui non ci sono provvedimenti. Molto interessante, secondo i carabinieri, anche la testimonianza di Stephanie, una collega di lavoro. L’ha vista intorno alle 22.15 e ha scambiato con Ilaria poche parole. «Vado a fare due passi a piazzale Belvedere», ha detto Ilaria a Stephanie e poi si è allontanata. Ma l’attenzione degli investigatori in queste ore è concentrata sul tabulato telefonico del cellulare di Ilaria.
TRACCE BIOLOGICHE - Sul corpo di Ilaria sono state trovate tracce biologiche che potrebbero essere quelle dell'assassino e adesso saranno analizzate per individuare il dna. Le tracce biologiche potrebbero essere anche la prova che la ragazza è stata violentata o ha subito un tentativo di violenza. Dalla posizione del corpo è possibile che Ilaria Leone sia stata uccisa in un altro luogo vicino all'oliveto dove il corpo è stato ritrovato e poi trascinata lì per nasconderla.