A Belo Horizonte la Nazionale di Alberto Zaccheroni incassa la sconfitta che la condanna a chiudere il girone con zero punti. Succede tutto nel secondo tempo: doppietta di Hernandez (che al 90' sbaglia un rigore) e gol di Okazaki
La prima Nazionale a qualificarsi per il Mondiale 2014, il Giappone di Alberto Zaccheroni, è anche la prima ad abbandonare la Confederations Cup. Lo fa dopo tre sconfitte, chiudendo a zero punti il girone condiviso con Italia e Brasile. La terza ed ultima gara, giocata a Belo Horizonte in contemporanea con il big match tra Italia e Brasile, ha premiato un Messico in cui brilla sempre più, partita dopo partita, il Chicharito Hernandez. E' lui a rompere l'equilibrio della sfida, nel secondo tempo, portando la formazione di De La Torre sul 2-0 nel giro di dodici minuti, tra il 54' e il 66'. Vantaggio meritato, se si considera il palo colpito da Guardado nel finale del primo tempo. Il Giappone di Belo Horizonte non è quello che ha fatto sudare l'Italia, ma dalla formazione di Zac arrivano conferme positive che riguardano Okazaki e Kawashima: il primo, non a caso l'autore del gol che rende meno netto il risultato, dimostra che il reparto offensivo nipponico non può contare soltanto su Kagawa ed Honda. Il portiere, invece, dà ragione alle voci di mercato che lo accostano al nostro campionato (Torino?). Anche prima del rigore parato al 90' allo stesso Chicharito (che con una tripletta avrebbe raggiunto Torres in vetta alla classifica cannonieri), il numero 1 giapponese si era messo in mostra in modo convincente. Il risultato finale premia i messicani ma manda entrambe le squadre a casa, come era già previsto alla vigilia della sfida, che serviva esclusivamente a definire le posizioni del girone.
La prima Nazionale a qualificarsi per il Mondiale 2014, il Giappone di Alberto Zaccheroni, è anche la prima ad abbandonare la Confederations Cup. Lo fa dopo tre sconfitte, chiudendo a zero punti il girone condiviso con Italia e Brasile. La terza ed ultima gara, giocata a Belo Horizonte in contemporanea con il big match tra Italia e Brasile, ha premiato un Messico in cui brilla sempre più, partita dopo partita, il Chicharito Hernandez. E' lui a rompere l'equilibrio della sfida, nel secondo tempo, portando la formazione di De La Torre sul 2-0 nel giro di dodici minuti, tra il 54' e il 66'. Vantaggio meritato, se si considera il palo colpito da Guardado nel finale del primo tempo. Il Giappone di Belo Horizonte non è quello che ha fatto sudare l'Italia, ma dalla formazione di Zac arrivano conferme positive che riguardano Okazaki e Kawashima: il primo, non a caso l'autore del gol che rende meno netto il risultato, dimostra che il reparto offensivo nipponico non può contare soltanto su Kagawa ed Honda. Il portiere, invece, dà ragione alle voci di mercato che lo accostano al nostro campionato (Torino?). Anche prima del rigore parato al 90' allo stesso Chicharito (che con una tripletta avrebbe raggiunto Torres in vetta alla classifica cannonieri), il numero 1 giapponese si era messo in mostra in modo convincente. Il risultato finale premia i messicani ma manda entrambe le squadre a casa, come era già previsto alla vigilia della sfida, che serviva esclusivamente a definire le posizioni del girone.