La Stampa - domenica 7 luglio 2013
“Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray”. La telefonata telegrafica quanto allarmante all’amica Chiara, anche lei a Istanbul, è arrivata ieri alle 20.53 (19.53 ora italiana). Ma almeno Mattia Cacciatori, 24 anni, giovane reporter di guerra veronese, è riuscito ad avvertire quanto gli stava accadendo.
La notizia del suo arresto, rimbalzata subito su Facebook, è stata diffusa oggi dal quotidiano veronese L’Arena, che pubblica la storia di Mattia in prima pagina.
Secondo quanto riferisce L’Arena Mattia sta bene, ma si trova ancora in Questura, in attesa di essere interrogato, e per questo motivo non risponde al cellulare: è stato fermato ieri sera a piazza Taksim, nella capitale turca, teatro degli scontri che da più di un mese stanno la storia del paese.
La notizia del suo arresto, rimbalzata subito su Facebook, è stata diffusa oggi dal quotidiano veronese L’Arena, che pubblica la storia di Mattia in prima pagina.
Secondo quanto riferisce L’Arena Mattia sta bene, ma si trova ancora in Questura, in attesa di essere interrogato, e per questo motivo non risponde al cellulare: è stato fermato ieri sera a piazza Taksim, nella capitale turca, teatro degli scontri che da più di un mese stanno la storia del paese.
Mattia Cacciatori, il fotoreporter italiano fermato a Istanbul (© Ansa)