Sono almeno 139 le persone rimaste uccise nelle ultime ore in scontri in Egitto. Lo riferisce l'agenzia di stampa Xinhua, che cita fonti mediche e dei Fratelli Musulmani, secondo le quali i feriti sono oltre 5.200. Il bilancio fornito dal ministero della Sanità egiziano fa invece un bilancio di 20 morti e 117 feriti. Gli scontri più sanguinosi si sono registrati nel quartiere del Cairo di Nasr City, roccaforte dei sostenitori di Morsi. I Fratelli Musulmani accusano la polizia di aver attaccato, sparando gas lacrimogeni e pallottole vere, un sit-in che bloccava il Ponte 6 ottobre sul Nilo, nel centro del Cairo, nel tentativo di disperdere la folla. Almeno cinque i morti negli scontri avvenuti ad Alessandria d'Egitto. Lo riferiscono al Arabiya e al Jazeera: i feriti sarebbero almeno 70.
Nuove proteste: I Fratelli Musulmani hanno annunciato nuove proteste in tutto l'Egitto a sostegno del presidente deposto Mohamed Morsi nonostante l'ultimatum dei militari, che nei giorni scorsi hanno dato al movimento tempo fino a questo pomeriggio per porre fine alle manifestazioni e unirsi al processo politico. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya. Dopo gli ultimi sanguinosi scontri, i Fratelli Musulmani hanno invitato gli egiziani a continuare sia oggi che domani con le proteste.
L'arresto di Morsi: Morsi è stato formalmente posto in custodia cautelare dalla magistratura inquirente e indagato per spionaggio per conto di Hamas e per avere assaltato installazioni pubbliche e penitenziari, oltre a rapire ufficiali e poliziotti.
La condanna Ue: L'Ue condanna con forza la perdita di vite umane causata dagli scontri e segue con preoccupazione quanto sta avvenendo in Egitto. In una nota, Catherine Ashton, l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, invita inoltre le autorità responsabili ad interim della guida del Paese a garantire lo svolgimento di ordinate e pacifiche dimostrazioni e rivolge un appello a tutte le parti affinchè si astengano da atti di violenza.