Fino a qualche giorno fa si comportava come se niente fosse. A nessuno a scuola aveva rivelato di essere lei, la ragazzina sedicenne che ad agosto era stata stuprata, a turno, da cinque compagni di classe, durante una festa di compleanno in un appartamento a Modena. Consumata la violenza i giovani avevano addirittura assunto un atteggiamento di scherno nei suoi confronti, vantandosi con gli amici di quella che ai loro occhi appariva come un'impresa da grandi.
Ora, dopo che la vicenda del "party dell'orrore" è venuta allo scoperto, e che la scuola è stata presa d'assalto dalla stampa, i genitori della ragazza pensano – come riferito dai legali della famiglia- di tenere a casa la figlia fino a quando non smetterà il clamore attorno alla terribile vicenda. "Nostra figlia stuprata non torna in classe, tutti ormai parlano di lei.
"Mi guardano tutti", dice la ragazza sulle pagine di La Repubblica. Ma di rimanere a casa, non se ne parla nemmeno. Additata da tutti come "la stuprata", la giovane vittima di quella che sembrava una serata normale, cerca di continuare la sua vita. Come una sedicenne "normale", con un fidanzatino e la scuola a cui pensare, perchè "non posso stare a casa, ho una verifica", continua il quotidiano romano. Con coraggio, lo stesso che l'ha fatta tornare a casa da sola dopo la festa e l'ha fatta parlare con la madre denunciando la violenza e l'incubo da cui vuole svegliarsi
Dopo aver raccontato tutto alla mamma, si è rivolta ai Carabinieri. Ai cinque denunciati è stato effettuato l’esame del dna da comparare con le tracce biologiche trovate sulla sua biancheria intima. Gli avvocati dei ragazzi individuati come "stupratori", intervengono: "Era perfettamente d'accordo, lo dicono tutti i testimoni, la prova del Dna non conta. Quel che importa è che c'è stato consenso".
Ora, dopo che la vicenda del "party dell'orrore" è venuta allo scoperto, e che la scuola è stata presa d'assalto dalla stampa, i genitori della ragazza pensano – come riferito dai legali della famiglia- di tenere a casa la figlia fino a quando non smetterà il clamore attorno alla terribile vicenda. "Nostra figlia stuprata non torna in classe, tutti ormai parlano di lei.
"Mi guardano tutti", dice la ragazza sulle pagine di La Repubblica. Ma di rimanere a casa, non se ne parla nemmeno. Additata da tutti come "la stuprata", la giovane vittima di quella che sembrava una serata normale, cerca di continuare la sua vita. Come una sedicenne "normale", con un fidanzatino e la scuola a cui pensare, perchè "non posso stare a casa, ho una verifica", continua il quotidiano romano. Con coraggio, lo stesso che l'ha fatta tornare a casa da sola dopo la festa e l'ha fatta parlare con la madre denunciando la violenza e l'incubo da cui vuole svegliarsi
Dopo aver raccontato tutto alla mamma, si è rivolta ai Carabinieri. Ai cinque denunciati è stato effettuato l’esame del dna da comparare con le tracce biologiche trovate sulla sua biancheria intima. Gli avvocati dei ragazzi individuati come "stupratori", intervengono: "Era perfettamente d'accordo, lo dicono tutti i testimoni, la prova del Dna non conta. Quel che importa è che c'è stato consenso".