AMRITSAR – “O accetti soldi o sposi uno dei tuoi stupratori”. Una ragazza indiana di 17 anni si è uccisa dopo le pressioni della polizia perché ritirasse la denuncia per stupro contro i suoi 3 aguzzini. La ragazza, secondo quanto appreso da fonti della polizia e della sua famiglia, è stata trovata morta la sera del 27 dicembre dopo aver ingerito del veleno. I poliziotti che hanno vessato la giovane perché non denunciasse gli stupratori sono stati sottoposti a licenziamento e sospensione.
L’incubo di questa giovane indiana del Punjab inizia lo scorso 13 novembre, quando durante un festival Diwali nella regione di Patial è stata violentata da un gruppo di uomini. Dopo la violenza si era rivolta alla polizia, denunciando gli stupratori, ma ”uno dei poliziotti ha cercato di convincerla a ritirare la denuncia”, ha riferito una fonte di polizia sottolineando che la giovane si è opposta più volte al ritiro dell’esposto. In seguito alla vicenda, sfociata nel suicidio, un ufficiale è stato licenziato e un altro è stato sospeso dalle sue funzioni per la gestione del caso, hanno riferito le autorità locali.
La nuova tragedia di una vittima di stupro arriva dopo che, da giorni, nel paese si registrano forti tensioni in seguito ad un altro caso, quello della studentessa vittima di una violenza di gruppo su un bus il 16 dicembre scorso e ridotta in fin di vita. Un caso che ha mobilitato il paese con numerose e ripetute manifestazioni, nel corso delle quali, nei giorni scorsi, non sono mancati anche scontri con la polizia, per chiedere sicurezza e un inasprimento delle pene contro le violenza sessuale.
L’incubo di questa giovane indiana del Punjab inizia lo scorso 13 novembre, quando durante un festival Diwali nella regione di Patial è stata violentata da un gruppo di uomini. Dopo la violenza si era rivolta alla polizia, denunciando gli stupratori, ma ”uno dei poliziotti ha cercato di convincerla a ritirare la denuncia”, ha riferito una fonte di polizia sottolineando che la giovane si è opposta più volte al ritiro dell’esposto. In seguito alla vicenda, sfociata nel suicidio, un ufficiale è stato licenziato e un altro è stato sospeso dalle sue funzioni per la gestione del caso, hanno riferito le autorità locali.
La nuova tragedia di una vittima di stupro arriva dopo che, da giorni, nel paese si registrano forti tensioni in seguito ad un altro caso, quello della studentessa vittima di una violenza di gruppo su un bus il 16 dicembre scorso e ridotta in fin di vita. Un caso che ha mobilitato il paese con numerose e ripetute manifestazioni, nel corso delle quali, nei giorni scorsi, non sono mancati anche scontri con la polizia, per chiedere sicurezza e un inasprimento delle pene contro le violenza sessuale.