'Seguirà' l'utente su smartphone, in auto, in banca, dal dottore'
'Siri' di Apple, 'Google Now', e 'Cortana' di Windows, sono solo l'inizio. Presto assistenti personali virtuali su smartphone, smartwatch, in auto, sulla tv, dal frigorifero, nei videogiochi ma anche nei call center e sul web, ci 'parleranno' direttamente essendo in grado di 'capire' ciò che diciamo e non solo di rispondere a frasi e parole chiave come oggi, potendo anche dare suggerimenti in base ai nostri profili digitali. Quella che è più di una promessa e che dovrebbe cominciare a concretizzarsi già nel 2015 con le prime applicazioni dell'assistente virtuale 'Nina 2.0', viene da Nuance, il colosso delle tecnologie vocali digitali.
'Tecnologie che vanno dal riconoscimento vocale al 'linguaggio naturale', dal 'text-to-speech', che fa parlare le macchine, alla biometrica vocale, che consente di riconoscere un individuo meglio di un'impronta digitale (password vocale)e si basano su sistemi 'embedded' supportati dal cloud.
E la maggior facilità d'uso arriva proprio dal 'linguaggio naturale', branca della scienza vocale su cui sta investendo maggiormente Nuance, insieme al 'text-to-speech' che permette alle macchine di 'parlare'. Con il linguaggio naturale l'utente può rivolgersi alla macchina parlando come farebbe con un altro essere umano. E questo con il software di Nina 2.0, nelle sue 'incarnazioni' nei vari settori, diventa ancora più possibile, grazie alla combinazione del motore semantico con i valori statistici. "Quando ho due carte di credito e sto interrogando lo sportello digitale di una banca, finite le operazioni sulla prima, potrei dire: 'e l'altra?'. Da un punto di vista semantico non avrebbe alcun senso ma grazie alla contestualizzazione statistica, ovvero ai dati raccolti nel mio profilo utente o sul mio smartphone, il sistema sarà in grado al 99,99% di capire la mia richiesta"
© Copyright ANSA
'Siri' di Apple, 'Google Now', e 'Cortana' di Windows, sono solo l'inizio. Presto assistenti personali virtuali su smartphone, smartwatch, in auto, sulla tv, dal frigorifero, nei videogiochi ma anche nei call center e sul web, ci 'parleranno' direttamente essendo in grado di 'capire' ciò che diciamo e non solo di rispondere a frasi e parole chiave come oggi, potendo anche dare suggerimenti in base ai nostri profili digitali. Quella che è più di una promessa e che dovrebbe cominciare a concretizzarsi già nel 2015 con le prime applicazioni dell'assistente virtuale 'Nina 2.0', viene da Nuance, il colosso delle tecnologie vocali digitali.
'Tecnologie che vanno dal riconoscimento vocale al 'linguaggio naturale', dal 'text-to-speech', che fa parlare le macchine, alla biometrica vocale, che consente di riconoscere un individuo meglio di un'impronta digitale (password vocale)e si basano su sistemi 'embedded' supportati dal cloud.
E la maggior facilità d'uso arriva proprio dal 'linguaggio naturale', branca della scienza vocale su cui sta investendo maggiormente Nuance, insieme al 'text-to-speech' che permette alle macchine di 'parlare'. Con il linguaggio naturale l'utente può rivolgersi alla macchina parlando come farebbe con un altro essere umano. E questo con il software di Nina 2.0, nelle sue 'incarnazioni' nei vari settori, diventa ancora più possibile, grazie alla combinazione del motore semantico con i valori statistici. "Quando ho due carte di credito e sto interrogando lo sportello digitale di una banca, finite le operazioni sulla prima, potrei dire: 'e l'altra?'. Da un punto di vista semantico non avrebbe alcun senso ma grazie alla contestualizzazione statistica, ovvero ai dati raccolti nel mio profilo utente o sul mio smartphone, il sistema sarà in grado al 99,99% di capire la mia richiesta"
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