Quando il saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito. Oppure, alla Luna, spara direttamente. No, non è un riferimento all'omonimo film del 1982, bensì un fatto, per quanto surreale, accaduto in Arizona, più precisamente nella Prescott Valley. Ma andiamo con ordine: il tutto inizia con una chiamata alla polizia: dall'altra parte del telefono c'è la fidanzata di Cameron Read, l'uomo, trentanovenne, che aveva pensato bene di estrarre la pistola (da questo punto di vista, il mantra sulla necessità di aprire una riflessione circa la facilità con cui è possibile accedere al porto d'armi negli Stati Uniti non è mai fuori luogo) e sparare alla Luna. L'intenzione, in apparenza, era quella di abbatterla.
Secondo alcune fonti, l'uomo avrebbe accompagnato i suoi colpi d'arma da fuoco da urla dal dubbio senso logico. Atteggiamento che, come prevedibile, ha spaventato la compagna, che, una volta riagganciata la cornetta, ha preferito allontanarsi da casa in compagnia del figlio. Al loro arrivo, gli agenti si sono trovati di fronte ad una situazione tutt'altro che semplice: l'uomo, infatti, non sembrava intenzionato a calmarsi e il possesso della pistola accresceva naturalmente il rischio che la situazione potesse, qualora non fosse già sufficientemente degenerata, peggiorare. Gli agenti hanno chiesto a Read di seguirli al commissariato, ma, dall'altra parte, è giunto un 'no' secco. Alle forze dell'ordine non è rimasto dunque altro da fare che prelevare l'uomo, che forse era sotto effetto di droghe, con la forza. Interrogato, ha spiegato che non era nelle sue intenzioni far male a qualcuno: ciò, naturalmente, non è bastato ad evitargli una denuncia per uso improprio di armi da fuoco e disturbo alla quiete pubblica. Nessuna accusa, invece, per i tentati danni alla superficie lunare. Con la speranza che questo dettaglio non lo induca a ritentare la sua missione impossibile.