Il presidente della Fifa sposa la tecnologia a tutto campo: "Dovremmo dare un altro aiuto agli arbitri e portare un po' più di giustizia nel gioco".
Non è una rivoluzione, manca poco. Proprio così, perché Blatter dice sì alla moviola in campo, dopo essere stato per anni strenuo difensore del football esclusivamente umano. Racconta: "Dovremmo dare un altro aiuto agli arbitri e portare un po' più di giustizia nel gioco attraverso i cosiddetti 'challenge' a disposizione degli allenatori", aggiunge, prospettando la svolta che seguirebbe la strada tracciata da anni dagli sport professionistici a stelle strisce, con il football Nfl a fare da esempio principale. "I coach -suggerisce - avrebbero due possibilità, per ogni tempo di gioco, per chiedere di rivedere una decisione arbitrale. Non si potrebbe fare per il fuorigioco, perché non si può bloccare un'azione e ripartire. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo: sarebbe ammissibile per un calcio di rigore, per vedere se un intervento è avvenuto in area o fuori, per esaminare un fallo".
La nota stonata è rappresentata dal morso che Luis Suarez ha rifilato all'azzurro Giorgio Chiellini, rimediando una squalifica di 9 gare e 4 mesi. "Ho lottato per il fair play, in campo e fuori - dice Blatter -. Quello che ha fatto Suarez non è corretto" che preferisce non entrare nel merito del provvedimento: "Sette giudici hanno esaminato la questione, prendendo in considerazione anche i precedenti del giocatore. Non sta a me commentare. Non posso dire se la sanzione sia troppo pesante o no".
Poi il tuffo nella tecnologia. Bene sia la goal line technology che la bomboletta spray sulle punizioni. Così Blatter promuove a pieni voti le due innovazioni dei Mondiali brasiliani e punta a confermarle a Euro 2016 in Francia, in collaborazione con il presidente dell'Uefa Michel Platini. "Funziona bene, ecco perché abbiamo bisogno della goal line technology: non solo ai Mondiali ma anche nelle altre gare, perché aiuta l'arbitro, segnalando inoltre al pubblico che qualcosa è cambiato. Non ci sono più litigi su gol segnati o no. È una cosa molto importante perché segnare alla fine è l'obiettivo del calcio".
Non è una rivoluzione, manca poco. Proprio così, perché Blatter dice sì alla moviola in campo, dopo essere stato per anni strenuo difensore del football esclusivamente umano. Racconta: "Dovremmo dare un altro aiuto agli arbitri e portare un po' più di giustizia nel gioco attraverso i cosiddetti 'challenge' a disposizione degli allenatori", aggiunge, prospettando la svolta che seguirebbe la strada tracciata da anni dagli sport professionistici a stelle strisce, con il football Nfl a fare da esempio principale. "I coach -suggerisce - avrebbero due possibilità, per ogni tempo di gioco, per chiedere di rivedere una decisione arbitrale. Non si potrebbe fare per il fuorigioco, perché non si può bloccare un'azione e ripartire. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo: sarebbe ammissibile per un calcio di rigore, per vedere se un intervento è avvenuto in area o fuori, per esaminare un fallo".
La nota stonata è rappresentata dal morso che Luis Suarez ha rifilato all'azzurro Giorgio Chiellini, rimediando una squalifica di 9 gare e 4 mesi. "Ho lottato per il fair play, in campo e fuori - dice Blatter -. Quello che ha fatto Suarez non è corretto" che preferisce non entrare nel merito del provvedimento: "Sette giudici hanno esaminato la questione, prendendo in considerazione anche i precedenti del giocatore. Non sta a me commentare. Non posso dire se la sanzione sia troppo pesante o no".
Poi il tuffo nella tecnologia. Bene sia la goal line technology che la bomboletta spray sulle punizioni. Così Blatter promuove a pieni voti le due innovazioni dei Mondiali brasiliani e punta a confermarle a Euro 2016 in Francia, in collaborazione con il presidente dell'Uefa Michel Platini. "Funziona bene, ecco perché abbiamo bisogno della goal line technology: non solo ai Mondiali ma anche nelle altre gare, perché aiuta l'arbitro, segnalando inoltre al pubblico che qualcosa è cambiato. Non ci sono più litigi su gol segnati o no. È una cosa molto importante perché segnare alla fine è l'obiettivo del calcio".