Movimentato episodio in un ristorante della provincia di Siena. Due persone hanno raccontato di aver ricevuto nel locale un trattamento non proprio garbato, al punto di richiedere l’intervento dei carabinieri. Tutto questo dopo che gli stessi clienti avevano riscontrato «un’eccessiva cottura della pasta» servita loro al tavolo.
«Non abbiamo terminato le pietanze — spiegano — ed abbiamo chiesto una porzione di tagliatelle al ragù di cinghiale. Il cameriere ci ha domandato il motivo e a voce bassa abbiamo risposto che la pasta era scotta. A quel punto un signore che fino ad allora era rimasto in piedi all’ingresso del locale, si è avvicinato al nostro tavolo, ci ha tolto i piatti e dopo pochi minuti ci ha portato le tagliatelle. Il cameriere ha chiesto se volessimo del formaggio e noi lo abbiamo aggiunto. Il signore anziano si è avvicinato di nuovo al tavolo ancor prima che finissimo le tagliatelle e ha cominciato a inveire contro di noi, utilizzando più volte una parola offensiva, per aver aggiunto il formaggio al ragù di cinghiale. Il proprietario non stava scherzando: ci ha detto che non saremmo mai più dovuti tornare nel suo locale. Abbiamo invitato il signore a calmarsi e questi è uscito sulla strada. A quel punto abbiamo avvertito le forze dell’ordine. In quel momento è sopraggiunta una signora, immaginiamo la figlia. Costei non solo non si è scusata, ma sosteneva che non ci saremmo dovuti permettere di mandare indietro i piatti e di aggiungere il parmigiano sul ragù di cinghiale. Il proprietario, anche davanti ai carabinieri che cercavano di calmarlo, ha chiesto più volte che ci allontanassimo. Vorremmo ricevere delle scuse — concludono i due clienti — per questa spiacevole vicenda». (La Nazione)
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«Non abbiamo terminato le pietanze — spiegano — ed abbiamo chiesto una porzione di tagliatelle al ragù di cinghiale. Il cameriere ci ha domandato il motivo e a voce bassa abbiamo risposto che la pasta era scotta. A quel punto un signore che fino ad allora era rimasto in piedi all’ingresso del locale, si è avvicinato al nostro tavolo, ci ha tolto i piatti e dopo pochi minuti ci ha portato le tagliatelle. Il cameriere ha chiesto se volessimo del formaggio e noi lo abbiamo aggiunto. Il signore anziano si è avvicinato di nuovo al tavolo ancor prima che finissimo le tagliatelle e ha cominciato a inveire contro di noi, utilizzando più volte una parola offensiva, per aver aggiunto il formaggio al ragù di cinghiale. Il proprietario non stava scherzando: ci ha detto che non saremmo mai più dovuti tornare nel suo locale. Abbiamo invitato il signore a calmarsi e questi è uscito sulla strada. A quel punto abbiamo avvertito le forze dell’ordine. In quel momento è sopraggiunta una signora, immaginiamo la figlia. Costei non solo non si è scusata, ma sosteneva che non ci saremmo dovuti permettere di mandare indietro i piatti e di aggiungere il parmigiano sul ragù di cinghiale. Il proprietario, anche davanti ai carabinieri che cercavano di calmarlo, ha chiesto più volte che ci allontanassimo. Vorremmo ricevere delle scuse — concludono i due clienti — per questa spiacevole vicenda». (La Nazione)
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