Le date variano da regione a regione e fra istituto e istituto. A Milano per esempio alcune scuole hanno anticipato l’inizio delle lezioni fra l’8 e il 10 settembreLe date variano da regione a regione e fra istituto e istituto. A Milano per esempio alcune scuole hanno anticipato l’inizio delle lezioni fra l’8 e il 10 settembre
Le scuole della provincia di Bolzano riaprono l’8 settembre, quelle di Trento e del Molise il 10, la Val d’Aosta e l’Abruzzo l’11. Tutti gli altri studenti torneranno sui banchi il 15 settembre, ad eccezione di Puglia e Sicilia dove si comincerà il 17. Conto alla rovescia per la riapertura delle scuole in base ai calendari deliberati dalle giunte regionali per l’anno 2014/2015. L’anno scolastico finirà il 6 giugno in Emilia Romagna e Molise, l’8 nel Lazio e in Lombardia, il 9 a Trento e in Puglia, il 10 nel Veneto, in Umbria, in Toscana, nelle Marche, in Liguria. In tutte le altre regioni la chiusura è prevista per l’11 giugno, tranne che nella provincia di Bolzano dove si studierà fino al 16. Ma naturalmente, nell’ambito dell’autonomia, le singole scuole possono modificare leggermente il calendario.
Calendario pluriennale
La novità di quest’anno sono i «calendari pluriennali» adottati da Toscana e Lazio (in Lombardia ed Emilia Romagna sono in vigore già da alcuni anni): dal 2014-2015 in poi, le date di inizio e fine lezioni saranno sempre le stesse - si comincerà cioè sempre il 15 settembre e si terminerà l’8 giugno -, con slittamento o anticipo al primo giorno lavorativo successivo o precedente se la data scelta è un sabato o un festivo. Un’iniziativa presa – si è spiegato – per consentire di programmare e pianificare per tempo sia l’organizzazione delle scuole sia quella delle famiglie. In Lombardia, dove la scuola dovrebbe cominciare sempre il 12 settembre, quest’anno l’apertura slitta di tre giorni al 15, perché il 12 cade di venerdì. Tuttavia diversi istituti, soprattutto a Milano, hanno anticipato l’apertura fra l’8 e il 10 settembre in modo da venire incontro alle esigenze delle famiglie.
Il calendario pluriennale stabilisce, da qui ai prossimi anni, oltre alle date fisse per l’inizio e la fine della didattica, anche quelle riservate alle festività nazionali e alle vacanze. Un calendario «blindato», che rispetta la norma ministeriale dei 200 giorni minimi di lezione, pensato per dare una certezza in più a famiglie, studenti e insegnanti sull’inizio e la fine di ogni anno scolastico. Non mancano le proteste di presidi che lamentano che la «regola dei 200 giorni» sia spesso disattesa, a causa di occupazioni autunnali, gite scolastiche, attività extra didattiche. Spetta al ministero di viale Trastevere controllare che la didattica sia regolare e la copertura delle lezioni non inferiore ai giorni stabiliti, pena l’annullamento dell’anno scolastico. Un rischio che ha corso un Istituto tecnico di Catania, dove la preside ha costretto gli studenti a maratone di dieci ore di lezione al giorno, negli ultimi giorni di scuola, per recuperare le ore perse durante l’anno.
Corriere della Sera
Le scuole della provincia di Bolzano riaprono l’8 settembre, quelle di Trento e del Molise il 10, la Val d’Aosta e l’Abruzzo l’11. Tutti gli altri studenti torneranno sui banchi il 15 settembre, ad eccezione di Puglia e Sicilia dove si comincerà il 17. Conto alla rovescia per la riapertura delle scuole in base ai calendari deliberati dalle giunte regionali per l’anno 2014/2015. L’anno scolastico finirà il 6 giugno in Emilia Romagna e Molise, l’8 nel Lazio e in Lombardia, il 9 a Trento e in Puglia, il 10 nel Veneto, in Umbria, in Toscana, nelle Marche, in Liguria. In tutte le altre regioni la chiusura è prevista per l’11 giugno, tranne che nella provincia di Bolzano dove si studierà fino al 16. Ma naturalmente, nell’ambito dell’autonomia, le singole scuole possono modificare leggermente il calendario.
Calendario pluriennale
La novità di quest’anno sono i «calendari pluriennali» adottati da Toscana e Lazio (in Lombardia ed Emilia Romagna sono in vigore già da alcuni anni): dal 2014-2015 in poi, le date di inizio e fine lezioni saranno sempre le stesse - si comincerà cioè sempre il 15 settembre e si terminerà l’8 giugno -, con slittamento o anticipo al primo giorno lavorativo successivo o precedente se la data scelta è un sabato o un festivo. Un’iniziativa presa – si è spiegato – per consentire di programmare e pianificare per tempo sia l’organizzazione delle scuole sia quella delle famiglie. In Lombardia, dove la scuola dovrebbe cominciare sempre il 12 settembre, quest’anno l’apertura slitta di tre giorni al 15, perché il 12 cade di venerdì. Tuttavia diversi istituti, soprattutto a Milano, hanno anticipato l’apertura fra l’8 e il 10 settembre in modo da venire incontro alle esigenze delle famiglie.
Il calendario pluriennale stabilisce, da qui ai prossimi anni, oltre alle date fisse per l’inizio e la fine della didattica, anche quelle riservate alle festività nazionali e alle vacanze. Un calendario «blindato», che rispetta la norma ministeriale dei 200 giorni minimi di lezione, pensato per dare una certezza in più a famiglie, studenti e insegnanti sull’inizio e la fine di ogni anno scolastico. Non mancano le proteste di presidi che lamentano che la «regola dei 200 giorni» sia spesso disattesa, a causa di occupazioni autunnali, gite scolastiche, attività extra didattiche. Spetta al ministero di viale Trastevere controllare che la didattica sia regolare e la copertura delle lezioni non inferiore ai giorni stabiliti, pena l’annullamento dell’anno scolastico. Un rischio che ha corso un Istituto tecnico di Catania, dove la preside ha costretto gli studenti a maratone di dieci ore di lezione al giorno, negli ultimi giorni di scuola, per recuperare le ore perse durante l’anno.
Corriere della Sera