Si drogano, fanno un selfie con l’amico morto e poi abbandonano il cadavere. Chelsie Berry, 24 anni, e Dannis (Nathan) Meyer, 30, stavano trascorrendo uno dei loro pomeriggi conditi di droga e follia nel Missouri. Si erano iniettati una dose di un potente antidolorifico, il Dilaudid, e vagavano senza meta in auto. Lui era su di giri. «Aveva iniziato a fare il pazzo, si era tirato giù i pantaloni e viaggiava con i genitali scoperti» ha raccontato la ragazza. Poi la follia si era trasformata in un lento viaggio di non ritorno: Dannis si era accasciato sul sedile anteriore, era svenuto e lentamente aveva smesso di respirare.
Chelsie, terrorizzata, aveva deciso di chiamare un amico di Dannis, Jared Prier, conosciuto la sera prima durante una festa. Il ragazzo l’ha raggiunta nel parcheggio di un McDonald. I due erano spaventati, non sapevano che cosa fare. Nelle loro vene scorreva metadone e xanas e avvertire un medico avrebbe significato essere coinvolti nella morte dell'amico. E così hanno preso quella che, secondo loro, era la decisione più sensata. Hanno acquistato alcol e hanno viaggiato per chilometri con il corpo senza vita di Dannis sul sedile anteriore. Si sono fermati, hanno scattato un selfie con il cadavere, hanno postato la foto su Facebook e hanno continuato a viaggiare senza meta, cercando il posto più adatto per scaricare il cadavere. «Quando abbiamo iniziato a percepire cattivo odore – ha raccontato la donna – abbiamo abbandonato il corpo di Dannis sulla Route V».
Il cadavere è stato trovato dalla polizia e Chelsie e Jared sono stati “incastrati” proprio da quella foto postata sul social netwok. Agli investigatori hanno raccontato di essere caduti nel panico e di non aver chiesto aiuto per il loro amico perché erano drogati e avevano bevuto. I due sono stati arrestati per omicidio colposo e abbandono di cadavere. La vittima è morta per una overdose ma i tossicologi devono ancora confermare quale sostanza abbia provocato il decesso. L'autopsia ha rivelato che Meyer è morto lentamente e il suo respiro si è lentamente affievolito fino a cessare: secondo i medici, se i due amici lo avessero portato in ospedale avrebbe potuto sopravvivere. Della serie: con amici così chi ha bisogno di nemici? (Il Messaggero)
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