Nella 7ª giornata, i campioni di Spagna partono malissimo e cedono 3-1. La squadra di Nuno Espirito Santo è provvisoriamente al comando. Due gialli in 25 minuti per l'ex granata
Dopo la noia del mercoledì europeo al Calderon, per l’Atletico ecco i fuochi d’artificio a Valencia, la più pirotecnica delle città spagnole. La squadra di Simeone prende 3 reti nei primi 13’, accorcia le distanze con Mandzukic e prima dell’intervallo sbaglia un rigore con Siqueira. Nella ripresa non riesce a mordere, termina in 10 per l’espulsione di Cerci (due gialli in 25 minuti) e incassa la prima sconfitta in questa Liga, 3-1, seconda stagionale dopo il 3-2 di Atene. Il nuovo Valencia di Nuno Espirito Santo conferma le ottime impressioni offerte sin qui.
ATLETICO SENZA RIPOSO — Rispetto alla gara con la Juventus Simeone fa 4 cambi: fuori dalla naftalina il terzino destro Jesus Gamez (Juanfran in panchina), torna Gabi al posto di Saul, Siqueira per Ansaldi (in tribuna) e Griezmann per Raul Garcia. Cerci in panchina. L’Atletico avrebbe tutte le ragioni per lamentarsi della programmazione imposta dalla Liga: dopo aver giocato mercoledì sera in Champions va di nuovo in campo sabato alle 16 e non la domenica come per esempio fa il Real Madrid. Illogico soprattutto se si pensa che la prossima settimana c’è la pausa internazionale. A complicare le cose il gran caldo che ha avvolto la Spagna in questa estate indiana.
PARTENZA SHOCK — L’inizio dell’Atletico è da incubo: al 6’ Miranda di testa anticipa e batte Moyà su un cross buttato lì senza alcuna speranza dall’ex sampdoriano Mustafi. Un minuto dopo Alcacer di tacco serve Andre Gomes che scappa via allo shockato Miranda e segna il 2-0. Al 13’ l’Atletico punito con le sue stesse armi: angolo di Piatti e testa di Otamendi che salta su Tiago. Una squadra normale potrebbe considerarsi affondata, non l’Atletico.
PESSIMO RIGORE — Con calma e senza ombra di depressione gli uomini del ‘Cholo’ prendono in mano la partita abbandonata dal Valencia e iniziano a spingere. Il gol arriva al 29’, testa di Mandzukic a porta vuota dopo che Diego Alves ha respinto un bel tiro da fuori di Tiago. L’Atletico al 34’ reclama un rigore per mano di Barragan su angolo e lo ottiene al 41’ per un altro fallo di mano, meno visibile, di Gayà. Sul dischetto va il brasiliano ex Udinese Siqueira, che contro uno specialista come il connazionale Alves tira malissimo.
CERCI ESPULSO — L’errore ovviamente calma gli ardori dell’Atletico, che nella ripresa perde energie e livello di pericolosità. Il Valencia resta assente, ma anche con i cambi, dentro Cerci, Raul Jimenez e Raul Garcia i madrileni non creano granché e si affidano a una serie di sbilenchi tiri da fuori. Cerci, in tribuna col Siviglia una settimana fa, gioca 25 minuti: si sistema molto largo a destra, inizia perdendo due palle e rimediando un giallo per un’entrata in ritardo, poi un buon recupero e una percussione, in generale la sensazione di una forma ancora non ottimale e alla fine anche il secondo giallo per un controllo di mano con relativo gol annullato.
Dopo la noia del mercoledì europeo al Calderon, per l’Atletico ecco i fuochi d’artificio a Valencia, la più pirotecnica delle città spagnole. La squadra di Simeone prende 3 reti nei primi 13’, accorcia le distanze con Mandzukic e prima dell’intervallo sbaglia un rigore con Siqueira. Nella ripresa non riesce a mordere, termina in 10 per l’espulsione di Cerci (due gialli in 25 minuti) e incassa la prima sconfitta in questa Liga, 3-1, seconda stagionale dopo il 3-2 di Atene. Il nuovo Valencia di Nuno Espirito Santo conferma le ottime impressioni offerte sin qui.
ATLETICO SENZA RIPOSO — Rispetto alla gara con la Juventus Simeone fa 4 cambi: fuori dalla naftalina il terzino destro Jesus Gamez (Juanfran in panchina), torna Gabi al posto di Saul, Siqueira per Ansaldi (in tribuna) e Griezmann per Raul Garcia. Cerci in panchina. L’Atletico avrebbe tutte le ragioni per lamentarsi della programmazione imposta dalla Liga: dopo aver giocato mercoledì sera in Champions va di nuovo in campo sabato alle 16 e non la domenica come per esempio fa il Real Madrid. Illogico soprattutto se si pensa che la prossima settimana c’è la pausa internazionale. A complicare le cose il gran caldo che ha avvolto la Spagna in questa estate indiana.
PARTENZA SHOCK — L’inizio dell’Atletico è da incubo: al 6’ Miranda di testa anticipa e batte Moyà su un cross buttato lì senza alcuna speranza dall’ex sampdoriano Mustafi. Un minuto dopo Alcacer di tacco serve Andre Gomes che scappa via allo shockato Miranda e segna il 2-0. Al 13’ l’Atletico punito con le sue stesse armi: angolo di Piatti e testa di Otamendi che salta su Tiago. Una squadra normale potrebbe considerarsi affondata, non l’Atletico.
PESSIMO RIGORE — Con calma e senza ombra di depressione gli uomini del ‘Cholo’ prendono in mano la partita abbandonata dal Valencia e iniziano a spingere. Il gol arriva al 29’, testa di Mandzukic a porta vuota dopo che Diego Alves ha respinto un bel tiro da fuori di Tiago. L’Atletico al 34’ reclama un rigore per mano di Barragan su angolo e lo ottiene al 41’ per un altro fallo di mano, meno visibile, di Gayà. Sul dischetto va il brasiliano ex Udinese Siqueira, che contro uno specialista come il connazionale Alves tira malissimo.
CERCI ESPULSO — L’errore ovviamente calma gli ardori dell’Atletico, che nella ripresa perde energie e livello di pericolosità. Il Valencia resta assente, ma anche con i cambi, dentro Cerci, Raul Jimenez e Raul Garcia i madrileni non creano granché e si affidano a una serie di sbilenchi tiri da fuori. Cerci, in tribuna col Siviglia una settimana fa, gioca 25 minuti: si sistema molto largo a destra, inizia perdendo due palle e rimediando un giallo per un’entrata in ritardo, poi un buon recupero e una percussione, in generale la sensazione di una forma ancora non ottimale e alla fine anche il secondo giallo per un controllo di mano con relativo gol annullato.
